Studi e Ricerche

QATAR…il Paese dove tutti vogliono fare, possono fare, cercano chi sa fare e fanno! (2009)

PiantaQatar

 Il Qatar è uno dei vari emirati sorti nel XX secolo nella penisola arabica, che confina a sud con l'Arabia Saudita ed è per il resto circondato dal golfo Arabico.

Dopo essere stato dominato per migliaia di anni dai persiani e, più recentemente, dal Bahrain, dagli ottomani e dai britannici, diventò indipendente il 3 settembre 1971.

Il Qatar, che durante gli anni Ottanta aveva sostenuto lo sforzo bellico dell'Iraq nella guerra Iran-Iraq, nel 1991 si oppose all'invasione irachena del Kuwait e si schierò al fianco delle forze che combatterono l'Iraq nella guerra del Golfo.

Le dispute territoriali con l'Arabia Saudita del settembre 1992 misero in crisi le buone relazioni tra i due paesi, che raggiunsero un accordo nel maggio 1993. Il 27 giugno 1995 l'erede al trono, Hamad bin Khalifa Al Thani, depose suo padre Khalifa ibn Hamad Al Thani, e avviò una politica di apertura verso l'Iran, l'Iraq e Israele, oltre a convocare le prime elezioni municipali nella storia del paese (marzo 1999 ) e a promulgare una nuova Costituzione (2003).

Il Paese ha una superficie di più di 11.000 km2 con una densità di popolazione pari a 51 abitanti/km2. Possiede inoltre circa 1.230 km di strade che hanno in programma di ampliare grazie alle entrate petrolifere, 4 aeroporti e tre porti principali: Doha, Halul Island, Umm Sa'id (Musay'id).

La ricchezza del Paese è il petrolio, che ne rappresenta la principale risorsa economica. I primi giacimenti furono scoperti negli anni Quaranta e la commercializzazione del greggio ebbe inizio dieci anni dopo. Nel 1974 il governo fondò la Qatar General Petroleum Corporation, ente deputato al controllo delle risorse petrolifere, precedentemente gestite da compagnie occidentali.

Il Qatar è membro dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC – Organizzazione dei Paesi esportatori di Petrolio). Un'ulteriore risorsa è costituita inoltre dai giacimenti di gas naturale.

Paese con grandi risorse finanziarie e in fortissima espansione nei comparti industriale, edilizio, commerciale, turistico, rappresenta attualmente per le imprese italiane, il Paese più interessante nell’Area del Golfo.

QatarSi sta sviluppando in un momento in cui la concorrenza non è ancora così aggressiva e difficilmente affrontabile come negli altri Paesi del MEG.

La dinamica visione strategica delle Autorità Qatarine, oltretutto,  sta guidando e aiutando questo suo ritmo accelerato.

Il cartello dei 13 Paesi produttori di LNG (oro blu) ha scelto come propria sede Doha, capitale del QATAR, considerando che il Paese  si appresta anche a diventare il primo produttore mondiale di questo oro, che per loro è adesso il secondo oro dopo il petrolio. Il Qatar è al terzo posto come riserve di Gas Naturale, con oltre 7.000 miliardi di mc di oro blu e possiede 3,7 miliardi di barili di Petrolio. Ha inoltre scoperto enormi giacimenti sottomarini e si appresta a diventare il primo produttore mondiale di LNG.

Il 70% dell’economia nazionale è costituito dalle “Oil & Gas Revenues” e il Paese importa tutto, in quanto non possiede proprie aziende manifatturiere e industrie rilevanti.

I settori in cui l’Italia è indiscussa maestra grazie alla propria cultura e al proprio gusto, cioè costruzioni, residenziale e arredamento, sono rinomati e ricercati dagli abitanti del Qatar. Ciò comporta la richiesta, ai nostri produttori, di macchinari e materiali da costruzione, arredamenti di vario tipo (fisso e mobili), accessoristica, oggettistica e quant’altro per residenziale, hotel , heath and care, parchi commerciali, senza dimenticare la fornitura dei relativi impianti di condizionamento aria, allarme, sicurezza, illuminazione, comunicazione, I.C.T etc. Lo stesso si può dire inoltre per l’impiantistica, di cui necessitano di “Oil & Gas, LNG , Petrolchimica, Energy , Trattamento Acque etc”, e per cui sviluppano importanti collaborazioni con i produttori italiani, risentendo infatti della carenza di tecnici specializzati nel settore.

Naturalmente non dobbiamo scordare che il Made in Italy, soprattutto per i settori moda e alimentare, in questo Paese si spinge oltre la crisi poiché ritenuto fattore distintivo.

Il Qatar vuole crescere rapidamente, ma lo fa nel rispetto dell’ambiente, procurandosi così i prodotti e i servizi per la depurazione, la dissalazione e la potabilizzazione delle acque e i prodotti e i servizi per la raccolta, lo smaltimento e il compostaggio dei rifiuti solidi urbani ed industriali.

THE PEARL
The Pearl è un investimento immobiliare di UDC Holding, una delle 100 Top Company del Medio Oriente. Il Senior Architectural Manager del progetto è Atos Batarra, Vice Presidente Business Council a Doha. The Pearl rappresenta uno scenario incantevole, variabile e seducente al solo sguardo.Qatar2

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Qatar Exibition Trade Center Made in Italy

Il progetto, che sorgerà a Doha, capitale del Qatar dove sono già in fase di realizzazione più di 100 grattaceli e si ha in programma di farne altri 400, si pone l’obiettivo di promuovere e vendere, in un Paese in forte espansione economica, i prodotti Made in Italy.

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I settori di interesse sono costruzioni e arredamento, dai materiali specifici all’oggettistica.

Il Qatar Exbition Trade Center Made in Italy offre spazi espositivi autonomi per la presentazione del prodotto, affittati annualmente a costi decisamente inferiori a qualsiasi budget di spesa per penetrazione commerciale in Paesi terzi, permettendo alle aziende italiane di farsi avanti senza intermediari, svolgendo e pianificando tutti i servizi utili al disbrigo delle pratiche di vendita e di post vendita e coordinando pubblicità e marketing, formando sales manager, editando newsletter e report mensili.

LauraBertuccioliQatarIl General Manager di ObiettivoQatar, Laura Bertuccioli, sostiene che il Qatar è un Paese che muta il proprio skyline con una rapidità incredibile e, a riprova del suo sviluppo, è un Paese che ha saputo mettere a frutto le proprie riserve petrolifere a partire dagli anni 60 e che oggi, attraverso tali rendite unite a quelle derivanti dalle forniture di gas, non è minimamente toccato da questa crisi mondiale.

Il Qatar, continua il General Manager, pensa in grande e guarda con sempre maggior interesse alle aziende italiane non solo come fornitori ma come partners privilegiati e come territorio amico e per questo sta sempre più diventando una porta di accesso prioritaria per gli imprenditori e gli investitori interessati ai ricchi mercati del Golfo, e non solo del Golfo. Le holding private e pubbliche qatarine in joint con partner internazionali che hanno technicality & management stanno infatti investendo nel resto del mondo.

Qatar6Il Qatar ha grandi risorse economiche ed ambiziosi piani di sviluppo nel territorio e nell’intero Golfo.

Il tutto è però rallentato da due fattori endemici: la difficoltà a reperire le materie prime e tecnologia avanzata e la difficoltà ad avere disponibili le professionalità necessarie a gestire il continuo divenire.

Le holding e le aziende qatarine vogliono crescere in fretta sul territorio ed essere pronte subito ad intraprendere nel resto del mondo.

Vogliono velocizzare tempi e metodi e sono alla ricerca di partners (technicality & management) coi quali condividere i grandiosi progetti che non sono in grado di gestire da soli, come ad esempio “Le Torri”, così vengono chiamati qui i grattacieli, che sorgono e si sviluppano a velocità incredibile.

Con ObiettivoQatar, grazie ai consolidati rapporti con le Istituzioni di questo Paese ed a una importante selezione dei partner qatarini indispensabili per una propria presenza commerciale e produttiva in Qatar e, non solo, per attività in Qatar sono in grado di dare valida assistenza e supporto alle aziende italiane interessate al Qatar, a cominciare dalla pre-qualificazione presso le holding pubbliche e private, elemento fondamentale per intraprendere in questo Paese e/o da questo Paese.

Il Qatar Trade Center Made in Italy, continua la Bertuccioli, da un lato è un nuovo autonomo concept di vendita per le aziende italiane nella nicchia del costruire, dell’abitare e dell’ arredare che permette loro di presentarsi direttamente e di concludere affari nel cuore del mercato arabo dove l’edilizia sta correndo il proprio grand premio senza bisogno di pit stop. Dall’altro è il loro modo pratico e pragmatico di informare, comunicare e far conoscere velocemente questo incredibile Paese per aiutare le aziende italiane a crescere, ad essere sempre più internazionali specie in un momento di crisi come quello attuale.

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Allo scopo di incentivare investimenti esteri nei settori dell' industria, tecnologia avanzata, turismo, agricoltura, e altri, da parte delle Autorità del Qatar, è attualmente in fase di realizzo la creazione di una Free Investment Zone (F.I.Z.). E' prevista in favore delle Aziende costituite all' interno della F.I.Z. una esenzione fiscale dall' imposta sui redditi (Income Tax), come pure da altre imposte, per un periodo di 20 anni (rinnovabile allo scadere).

Le Aziende saranno esentate dalle imposte doganali (Custom Duties) sulle importazioni di macchinari, impianti, prodotti, ecc. e sulle esportazioni di prodotti finiti e le stesse Aziende saranno autorizzate a trasferire i propri utili all' estero, senza limitazioni. Le stesse Aziende potranno accedere agli incentivi di ordine finanziario e creditizio previsti per gli investitori esteri nel Paese.

Il Governo Qatarino ha predisposto (“Q.D.B. – Qatar “Development Bank”) una serie di incentivi per gli investitori stranieri che intendono installare una attività manifatturiera come pure assistenza alla elaborazione di studi di fattibilita’o ricerca di Partners locali o percorsi di facilitazione per l’ ottenimento di licenze e permessi fino alla concessione di prestiti agevolati per la esecuzione del progetto

ORO BLU
Ci sono in progetto 12 rigassificatori, di cui il primo, un gigante d’acciaio da 290 mila tonnellate di peso, lungo 180 metri, largo 88 e alto 47, e soprattutto capace di lavorare fino a 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno, sorge a 17 chilometri al largo del Delta del Po.

Due anni di lavoro per costruirlo, grandi difficoltà per trovare un bacino capace di accoglierlo nel giusto modo tant’è che si è dovuti andare fin sotto la rocca di Gibilterra, nella Baia di Algeciras.

Nello specifico, il gas estratto dai giacimenti nel Golfo Persico viene congelato a -136 gradi e in questo modo il volume ridotto fino a 600 volte.

Viene poi stivato nelle navi e trasportato al rigassificatore, qui utilizzando l’acqua di mare e la differenza di temperatura viene riportato allo stato gassoso. Un sistema di per sé più costoso dei gasdotti ma divenuto conveniente con il recente aumento dei prezzi degli idrocarburi.

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1Fonte: Mondolibero

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