28/04/2014
Camicissima scommette sulla Cina e accelera lo sviluppo all’estero. Il marchio di camicie da uomo, che fa capo a Fenicia ha siglato un accordo di distribuzione di una durata di 25 anni con Zhejiang Baoxiniao Garment Co. Ltd, un gruppo cinese specializzato in distribuzione e produzione di abbigliamento, che fattura 600 milioni di euro.
"Si tratta di un fondamentale passo per un’azienda come la nostra, fondata a Palermo nel 1931 da nostro nonno, che ha la volontà di portare un brand italiano all’estero. Tre anni fa abbiamo deciso di affrontare il mercato cinese con un partner. L’idea era di trovare un partner con un’ottima conoscenza del mercato e una grande competenza nel retail. Abbiamo trovato Zhejiang Baoxiniao Garment all’inizio del 2012, e c'è subito stato un'intesa, così a fine 2012 abbiamo aperto il primo negozio nel centro commerciale Takashimaya di Shanghai", spiega Fabio Candido, presidente di Fenicia, nel corso di una conferenza stampa, tenutasi a Milano lunedì 28 aprile.
Ad oggi sono stati aperti 15 negozi. L’accordo prevede di raggiungere 440 punti vendita in Cina entro il 2019, nonchè la gestione su questo mercato anche del canale e-commerce. Entro il 2014 il gruppo cinese conta di arrivare già a 48 negozi, ognuno con una superficie circa di 80-150 m2, investendo tra i 40.000 e i 60.000 euro a negozio. “Stimiamo di raggiungere con Camicissima, tramite la rete di 440 negozi, un fatturato annuale di circa 100 milioni di euro”, indica Wu Zhize, presidente di Zhejiang Baoxiniao Garment.
Il gruppo cinese, quotato alla Borsa di Shenzen dal 2007 e attivo in altri settori come immobiliare e finanza, gestisce oltre 1.500 negozi di abbigliamento sia attraverso marchi di proprietà (Saint’Angelo, S’Angelo, Big Rooster, Fransition e Bono) che attraverso la distribuzioni di marchi internazionali come l’italiano Tombolini o il coreano Hazzys.
Camicissima ha creato una società di diritto cinese con sede a Shanghai, che fornirà a Zhejiang Baoxiniao Garment i prodotti disegnati e sviluppati in Italia. Per il mercato cinese è stato scelto un posizionamento leggermente più elevato rispetto all’Europa: le 3 camicie sono vendute a 150 euro contro 99,99 euro in Italia. Ma la formula rimane la stessa, con un’offerta concentrata al 70% sulla camiceria maschile, completata dalla maglieria, qualche giubbotto, e per la prima volta da questa stagione anche da due modelli di pantalone (il classico 5 tasche taglio jeans e il chino con le tasche all’americana) venduti sempre con la formula a pacchetto.
“Per l’estero c’è l’esigenza di proporre un minimo di total look. C’è anche una forte richiesta di un prodotto totalmente Made in Italy, anche se il prezzo rimane un elemento fondamentale, per cui le collezione vendute in Cina saranno prodotte in parte in Italia, mentre il 60% verrà realizzato in Cina. Per il mercato cinese è stata inoltre studiata una vestibilità ad hoc”, puntualizza Fabio Candido.
L’obiettivo di Camicissima, che ha chiuso il 2013 con un fatturato di circa 50 milioni di euro, è quello di accelerare l’espansione nei mercati esteri e di raggiungere un totale di 1.000 punti vendita entro il 2018, dagli attuali 150 negozi situati prevalentemente in Italia, ma anche negli Emirati Arabi, Libano, Grecia, Giappone, Austria, Germania e Ucraina.
Parte proprio a giugno il progetto di sviluppo sul mercato americano, tramite l’accordo annunciato lo scorso anno con Coronation Group, che prevede l’apertura di 176 punti vendita entro il 2018 per un investimento complessivo di 60 milioni di dollari. Alle due boutique Camicissima aperte qualche anno fa a New York si aggiungeranno, già dal prossimo giugno, quattro punti vendita (due ad Atlanta e Tampa e altri due a Miami) poi altri quattro in autunno.
Fonte: http://it.fashionmag.com
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