"Lo chiameremo iPhone". Perché il nome è tutto

01Lo chiameremo iPhone

Il calendario dell'avvento dell'innovazione ci ripropone una storiella natalizia che viene da piuttosto lontano ma è ancora attualissima. La storia del primo iPhone, ma non quello della Apple. Quello della Cisco. Che è arrivato sul mercato prima di quello che ha cambiato il mondo. La storia è questa.

Erano i giorni immediatamente precedenti il Natale del 2006, il 18 dicembre per la precisione. La multinazionale americana, nota per aver fisicamente costruito la rete Internet e gli apparati che la fanno funzionare, lanciava un cellulare piuttosto banale: assomigliava ai telefoni dell'epoca, i Nokia per intenderci, e in più prometteva chiamate sulla rete Internet invece che su quella telefonica. Come Skype. Di quel lancio frettoloso e posticcio restano sul web alcune immagini di una locandina piuttosto anonima, con la solita ragazza bionda che parla al telefono. Due settimane dopo, sul palco del centro congressi di San Francisco Steve Jobs presentava il primo vero iPhone. Appena sceso dal palco, la Cisco gli fece causa. "Quel nome è nostro e lo sa", dissero.

In effetti Steve Jobs lo sapeva benissimo. Da due anni almeno. La Cisco si era comprata il nome iPhone nel 2000, quando aveva acquisito la società Infogear che a sua volta aveva lanciato un iPhone già nel 1998, quando il suffisso "i" si metteva davanti a qualunque cosa in qualche modo collegata a Internet. Un mese dopo la lite fra Cisco ed Apple era già finita con un accordo che consentiva a entrambe le società di usare quella parola; e che sarà replicato nel 2010 quando la Apple otterrà il permesso - pagando stavolta - di usare il nome iOS per battezzare il sistema operativo dello smartphone più famoso del mondo.

Cosa ci dice questa storia? Che i nomi sono importanti. Nei due anni prima del lancio, mentre i negoziati con Cisco erano in stallo, Steve Jobs considerò di chiamare la sua invenzione TriPod, TelePod o Mobi. Ma i nomi sono una conseguenza della cose, come dicevano gli antichi. E per un'invenzione di successo servono tanti elementi, che i primi iPhone non avevano: per esempio il gps, gli accelerometri, il touchscreen e la rete 3G per scaricare velocemente i dati. Steve Jobs non ha inventato nessuna di queste tecnologie: le ha messe insieme immaginando come la nostra vita sarebbe cambiata. A quella cosa mancava solo il nome giusto. E se lo prese.

Fonte:https://www.repubblica.it/dossier/stazione-futuro-riccardo-luna/2019/12/19/news/stazione_futuro_primo_iphone_cisco-243856110/


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