Franchising, retail, business
26/09/2014
Quasi la metà delle famiglie (47 per cento) dichiara che le difficoltà economiche hanno avuto un effetto negativo sui consumi con la ricerca di prodotti e varietà low cost, rinuncia alle primizie e la ricerca di punti vendita più economici, con tre milioni di famiglie che vanno nei discount. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul commercio al dettaglio a luglio dai quali emerge rispetto allo scorso anno un crollo degli alimentari (-2,5 per cento) , con calo record delle vendite nei piccoli negozi alimentari (-4,2 per cento) ma addirittura anche nella grande distribuzione alimentare (-1,7 per cento) mentre si salvano solo i discount (+1,7% per cento).
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ nel carrello della spesa il 23 per cento degli italiani ha ridotto i quantitativi di ortofrutta, il 21 per cento acquista prodotti e varietà che costano meno, il 16 per cento rinuncia a prodotti che costano troppo (dalle ciliegie ai frutti di bosco), il 13 per cento è andato alla ricerca di punti vendita con prezzi più bassi. Le difficoltà economiche hanno dunque costretto molti italiani a preferire l’acquisto di alimenti piu’ economici ma si tratta di prodotti spesso a prezzi troppo bassi dietro i quali spesso si nascondono, anche, ricette modificate o l’uso di ingredienti di minore qualità ma – continua la Coldiretti – possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall’escalation dei sequestri. E una quota rilevante di cittadini compra meno perché ben otto su dieci – conclude la Coldiretti – ha addirittura scelto di mangiare il cibo scaduto, con una percentuale che è aumentata a maggio del 18 per cento dall’inizio del 2014 secondo il rapporto 2014 di Waste watcher knowledge for Expo.
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