Franchising, retail, business
02/02/2015
Le sfilate "non servono a incrementare le vendite", semmai "servono a incrementare l'immagine, a tenere in vita le maison storiche, a far dire ci siamo e sappiamo fare l'alta moda, abbiamo dei laboratori con degli artigiani stupendi, che se non corriamo ai ripari perderemo per sempre. Le vendite e il business avvengono in altri Paesi, in Oman, a Dubai, in Arabia Saudita, a Mosca, negli Stati Uniti, certamente non in Italia in questo momento".
A dirlo è il presidente della maison Gattinoni Stefano Dominella, che nell'ambito di AltaRoma ha partecipato alla presentazione della collezione firmata da Guillermo Mariotto per la prossima primavera/estate.
La performance, che si è tenuta in una cornice d'eccellenza come l'Open Colonna, ha visto al centro la top model Dayane Mello, bellezza statuaria, indossare il 'Bread dress'.
"Penso che per rilanciare l'Italia non basti un progetto solo per la moda - ha spiegato Dominella - Roma deve riacquistare il suo ruolo di 'città shopping', deve fare in modo che i clienti omaniti, dell'Arabia Saudita, russi, tornino a Roma a fare i loro acquisti". Secondo Dominella, infatti, Roma ha perso clienti "perché non offre abbastanza garanzie di sicurezza, non ha un numero adeguato di alberghi e non ha un numero tale di atelier tale dove ci sia un ventaglio di scelta; perché Roma non ha quei negozi leader che ci sono a Parigi, a Londra, e persino a Barcellona e a Berlino".
Diverso invece il discorso per Milano, che per Dominella resta "la città del Made in Italy, la città del prêt-à-porter. Milano e Parigi sono le due grandi capitali dello shopping del mondo".
Quanto alla fashion week che si tiene in questi giorni nella Capitale, Dominella sottolinea che "AltaRoma va rivoluzionata. A distanza di tanti anni dalla sua nascita, deve cambiare registro. Le necessità di oggi per la moda, nel nostro territorio e in Italia in genere, sono diverse da quelle del 2002. Quindi anche AltaRoma dovrà adeguarsi a questi grandi cambiamenti".
Dominella, alla guida di una casa di moda che, da oltre 65 anni, è attiva nella Capitale, fiore all'occhiello del nostro Made in Italy, sottolinea che "il territorio ha bisogno di una politica di moda assolutamente diversa. Va benissimo lavorare per i giovani, mantenere Roma come passerella di lancio per i giovani creativi ma va ricostruito un tessuto di moda, vanno incentivate le aperture di piccoli atelier, di laboratori di ricerca e di studio, che Roma ha perso e sta perdendo irrimediabilmente. Oltre a ciò anche le maison di alta moda vanno sostenute, vanno fatti dei progetti di internazionalizzazione per loro perché altrimenti siamo rimasti in pochi e tra poco saremo ancora meno".
Secondo Dominella, "la responsabilità è innanzitutto della crisi". In secondo luogo, però, "è di non aver programmato un progetto per fare in modo con Regione, Comune e Camera di Commercio di dare della linfa vitale a quei giovani che vogliono lavorare a Roma e che hanno intenzione di aprire una loro micro attività. Roma deve riacquistare il suo ruolo di città shopping. Non può aver perso anche quello".
Fonte:http://it.fashionmag.com/news/Stefano-Dominella-L-Italia-ha-perso-clienti-Roma-torni-la-citta-dello-shopping-,461091.html#utm_source=newsletter&utm_medium=email