Franchising, retail, business
15/02/2015
Nel 2014 saldo negativo tra cessazioni e aperture. Commercio, edilizia, ristorazione i più colpiti..
Negozi, imprese edili, ristoranti, attivitàagricole e manifatturiere: sono questi i settori simbolo della spoon rivertargata 2014 delle imprese della provincia iscritte alla Camera di Commercio.Il bilancio anagrafico delleattività vercellesi, secondo i numeri dell’ente camerale, ha chiuso l’ultimoanno con un saldo negativo. Nel 2014 si sono perse 83 imprese: un numero uscitodalla differenza tra le 921 iscrizioni e le 1004cessazioni, al 31 dicembre 2014quando quelle registrate erano 16.927 in totale. A trascinare i numeri verso il basso siaggiungono anche 250 “cessazionid’ufficio”, per un totale di 1254 e un tasso di crescita negativodel -0,49%.
Le chiusure più numerose, 208, hanno riguardatoil commercio all’ingrosso e quello al dettaglio, settore più florido dellaprovincia con 4350 attività registrate. Nel 2014 i negozi che hanno abbassatola saracinesca sono stati 418, contro i 210 che hanno tagliato il nastro ilgiorno dell’inaugurazione. “E il 2015 è iniziato ancora peggio”, sottolinea PaoloTofi, vice presidente della Camera di Commercio erappresentante del settore commercio per l’ente. “Gennaio è il mese in cuisolitamente le attività aprono i battenti, ma per il primo mese dell’anno ilsaldo è già in negativo con una chiusura dietro l’altra dei negozi. Quasipeggio che le imprese artigiane”. Proprio l’artigianato ha chiuso il 2014 con un tasso dicrescita del -2,07%, inlarga parte imputabile alla crisi del settore delle costruzioni, 2934 iscritte,che nell’ultimo anno ha perso 103 attività con 220 cessazioni a fronte di 117nuove imprese entrate sul mercato. Sul terzo gradino di un podio tristissimo ci sono attività legate aristorazione e settore alberghiero. Perse 70 realtà: le 49 nuove impreseregistrate nel 2014 non tamponano le chiusure, arrivate a 119. Male anche unaltro segmento storicamente forte in provincia, quello agricolo. Nei numeri, incui sono compresi anche le attività legate a pesca e silvicoltura, spiccano 109chiusure: più del doppio delle aperture, ferme a 53. Percentuali simili quelledel settore manifatturiero, con cessazioni 91 e 49 iscrizioni. “La provincia èspaccata in due, tiene bene la Valsesia grazie alle eccellenze di settorispecifici– aggiunge Tofi - Con dati del genere, pensare a politiche di fusionecon altri enti è necessario”. In mezzo a tanti numeri in negativo l’unico saldopositivo 2014 esce dal calderone di attività sportive, di intrattenimento eartistiche: un più uno frutto di 13 iscrizioni e 12 cessazioni. Tirano unsospiro di sollievo, chiudendo il 2014 in pareggio, i settori di fornitura digas ed energia e quelli legati ad assistenza sociale e sanità.
Fonte:http://www.lastampa.it/2015/02/15/edizioni/vercelli/imprese-lanno-nero-per-le-chiusure-e-il-sar-peggio-ivUYNvZiCapmSzaii74rPN/pagina.html
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