Franchising, retail, business
06/03/2015
Come da spoilerata di Striscia da Notizia, è Stefano Callegaro il vincitore della quarta edizione di MasterChef. Una finale perfetta, forse la migliore tra tutte le stagioni del cooking show, sporcata non tanto dal disvelamento della classifica finale – quante volte abbiamo riguardato Pretty Woman o Forrest Gump sapendo benissimo come sarebbe andata a finire? – ma piuttosto dall’ombra dell’affaire Nicolò Prati. Del resto anche di dietrologie e complotti si nutre il carrozzone mediatico e MasterChef è pur sempre e solo una gara televisiva.
Ma come ha vissuto la finale e le striscianti polemiche degli ultimi giorni chi il talent show l’ha visto, masticato e metabolizzato dall’interno? Poche ore dopo la finale, Agrodolce l’ha chiesto al conte Giuseppe Garozzo, il concorrente più blasonato – e simpatico – della quarta edizione.
Conte Garozzo, con che spirito hai guardato la finale, ieri sera?
“Sono sincero, l’ho vissuta con un po’ di amaro in bocca. Ho guardato la puntata in famiglia ed è stata una puntata bellissima: ho visto da un’altra prospettiva i momenti finali, dopo averli vissuti dalla balconata, ma con un sentore agrodolce per quello che è successo negli ultimi giorni”.
Spiegati meglio.
“Io e altri concorrenti, con cui sono stato in contatto nelle ultime ore, ci siamo sentiti in qualche modo traditi”.
Ti riferisci alla questione Nicolò, al fatto che avrebbe lavorato per un anno nel ristorante di Claudio Sadler – che tra l’altro ha smentito – a Milano?
“No, non a quello. È un tradimento più sottile dovuto al servizio di Striscia attraverso cui è arrivato un messaggio sbagliato, perché molti hanno potuto pensare che ci fosse qualcosa di precostituito a monte del programma. Questo non lo accetto: io ho 50 anni e per me ha avuto una valenza notevole mettersi in gioco. Se avessi notato qualcosa di poco chiaro, non mi sarei impegnato così tanto”.
Lo consideri un danno d’immagine al programma e a voi concorrenti?
“Capisco l’impronta scandalistica del servizio di Striscia perché il loro format è quello. Tutto sommato posso capire scavare nella questione legata a Nicolò – che per me, fino a prova contraria, non è colpevole di nulla – mi ha lasciato interdetto l’aver pubblicato la classifica finale: è qualcosa di lesivo per gli spettatori e francamente non ha nessuna logica e attinenza con il resto del servizio”.
Ma che idea ti sei fatto delle accuse a Nicolò?
“Per quello che so io, le accuse a Nicolò sono false. Nessuno del gruppo ha avuto il sentore che altri concorrenti avessero un collegamento o un rapporto con i grandi chef. Ognuno di noi ha fatto esperienze diverse, io ad esempio è dall’’89 che frequento ristoranti stellati ma non ho mai messo piede in una cucina. La questione sollevata da Striscia è stato un fulmine a ciel sereno”.
Pensi che tutto questo polverone avrà un’ulteriore coda polemica?
“La mia sensazione, dopo aver visto anche i servizi andati in onda in questi giorni, è che potrebbero esserci dei nuovi spunti polemici. Ma può essere che si tratti semplicemente di un chicco di grano e non di una roccia ciclopica. Penso sia tutto un fraintendimento”.
Durante il programma che rapporti intercorrono tra i giudici e i concorrenti?
“Tutto avviene esclusivamente davanti alle telecamere. Nessuno ha la possibilità di relazionarsi con i giudici: quando finiscono le registrazioni loro spariscono dietro le quinte e i concorrenti vengono condotti fuori dal set. Stessa cosa dopo l’eliminazione: quando ho perso e sono uscito dal gioco, dopo poche ore partivo per Roma e non ho avuto la possibilità di salutare nessuno, figuriamoci i giudici”.
Ti è capitato di incontrarli nei mesi successivi alle registrazioni?
“Solo Carlo Cracco e devo dire che è stato molto affettuoso e disponibile: è una persona che stimo e che mi stima. Purtroppo non ho più incrociato Joe Bastianich, con cui ho avuto un rapporto franco”.
E con gli altri concorrenti, sei ancora in contatto?
“Mi sento con tutti, molto spesso. Ho un rapporto molto buono, forse perché essendo l’anziano del gruppo fanno riferimento a me (dice ridendo)”.
È piuttosto impegnativo mantenere il segreto per tutti questi mesi: come ci si riesce?
“Tutti abbiamo un gran desiderio di raccontare, ma essendo legati da un contratto stretto e pressante, ci si attiene a quanto indicato ovvero la segretezza più totale fino alle 23 e 15 dell’ultima puntata”.
Tornando alla finale, sei contento della vittoria di Stefano?
“Il podio per me è rispondente alle reali capacità e bravure dei concorrenti. Stefano tecnicamente è il più forte della nostra edizione. Ma anche Amelia meritava la vittoria o almeno il secondo posto perché è davvero brava e se lo merita. Nicolò si è guadagnato la seconda posizione: confesso di essere molto legato a lui umanamente, ha l’età di mia figlia e l’ho sempre considerato uno dei miei cuccioli”.
Come hanno cucinato ieri sera?
“Hanno fatto un bellissimo percorso entrambi. C’era una chiara differenza d’impostazione: sono rimasto impressionato da alcune trovate geniali di Nicolò ma forse in un ristorante ne uscirei disorientato. Il percorso culinario di Stefano non faceva una piega: è riuscito a trasmettere con nitidezza il suo valore, c’era un messaggio più equilibrato”.
E tu sei contento del tuo percorso?
“Io sono in credito con la fortuna. Penso che sarei potuto arrivare tra i primi cinque, invece sono stato eliminato perché non ho cucinato come avrei dovuto ma anche perché sono stato malissimo: nel programma non si è visto ma ho avuto una reazione allergica a un farmaco che mi ha messo ko e ho perso anche per quello”.
A conti fatti, il tuo bilancio è positivo?
“Sì, perché è stata un’esperienza bellissima: a più di 50 anni tuffarsi in una favola credo sia un’occasione unica, una cosa che capita a pochi. È stata molto dura, perché è una prova fatta di stress psico-fisico notevole, però lo considero un regalo della vita”.
Veniamo al tuo presente: di che ti occupi?
“Continuo a lavorare in banca, perché è quello il mio lavoro. La cosa più faticosa è mantenere la vita di tutti i giorni perché nel frattempo gli impegni si sono moltiplicati: ricevo mille proposte, ma non posso dire sì a tutti perciò valuto quelle che per me sono utili e interessanti. Io nel mondo del vino ci sto da molti anni, perché sono sommelier dal ’99, e ho molte frequentazioni nell’enogastronomia, perciò prima rispondo alle richieste degli amici. In cantiere ci sono diversi progetti, alcuni legati a eventi collaterali a Expo e a Vinòforum, ma per ora sono in stadio embrionale”.
Per concludere, MasterChef ti ha cambiato la vita?
“Non mi ha cambiato la vita in maniera radicale perché avendo un lavoro importante, non posso azzerare tutto. Dovrò valutare pian piano cosa fare: la mia grande passione è la cucina e voglio continuare a coltivarla”:
Fonte:http://www.agrodolce.it/2015/03/06/prospettive-nobili-materchef-4-rivisto-dal-conte-garozzo/