Franchising, retail, business
23/03/2015
Secondo il report di PriceWaterhouseCoopers negli ultimi tre anni nel nostro Paese il fenomeno delle frodi economico-finanziarie è cresciuto del 6%, colpendo il 23% delle aziende. "Ma - spiega il sociologo Maurizio Fiasco - l'allarme sociale non scatta perché da 10 anni l'Istat ha smantellato le statistiche giudiziarie" e solo la metà dei casi viene denunciata
Imprenditori truffati da finanziarie fantasma, clienti derubati dalle banche, consumatori ingannati da ladri digitali. In Italia la criminalità economica è in aumento più che nel resto d’Europa: frodi fiscali, truffe, contraffazioni, crimini informatici, bancarotte e fallimenti programmati mietono ogni anno centinaia di vittime per milioni di euro di danno. Eppure continuano a non fare notizia. Secondo PriceWaterhouseCoopers (Pwc), società di revisione e consulenza presente in 158 Paesi nel mondo, negli ultimi tre anni in Italia il fenomeno delle frodi economico-finanziarie è cresciuto del 6%, colpendo un’azienda su quattro. E il sociologo Maurizio Fiasco avverte: “In Italia viene denunciata solo la metà dei reati. Nel nostro paese la galassia dei delitti è cresciuta anche grazie a delinquenti da strapazzo capaci di mandare in rovina decine di imprenditori, commercianti e risparmiatori. Ma l’allarme sociale non scatta perché da 10 anni nessuno raccoglie più questi dati”.
Basta scorrere la cronaca degli ultimi mesi per farsi un’idea del fenomeno. A partire dal recentissimo scandalo che ha travolto il presidente del Parma Calcio, Giampiero Manenti, accusato dalla Procura di Roma di voler risanare le casse della squadra affidandosi ad un gruppo specializzato in frodi informatiche. Gli esperti di cybercrime avrebbero procurato il denaro al Parma Calcio, 4 milioni e mezzo di euro, attraverso carte di credito clonate e conti correnti hackerati. Ma gli esempi potrebbero essere moltissimi. A dicembre le Fiamme Gialle di Torino hanno arrestato il vicecomandante generale della “Croce Rossa Garibaldina” Antonio Morrone, accusato di aver truffato almeno una trentina di imprenditori italiani e stranieri che erano andati a cercarlo nel cuore di Budapest, nei suoi lussuosi uffici, per consegnargli quei 6 milioni che servivano ad attivare un agognato finanziamento di 200 milioni. Che nessuno però ha mai ricevuto.
Fonte:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/23/criminalita-economica-vittima-azienda-4-10-anni-nessuno-raccoglie-dati/1527413/