Franchising, retail, business
13/04/2015
La collaborazione tra gli agricoltori italiani e Birra Peroni va avanti da tempo. Sono infatti circa 1.500 i produttori agricoli coinvolti da circa due anni nella filiera della «bionda» e che operano su una superficie di 20mila ettari. D’altra parte che la birra sia un prodotto squisitamente agricolo lo conferma anche il riconoscimento di «attività connessa» ottenuto sul piano giuridico. Secondo i dati di Assobirra il settore utilizza orzo coltivato su circa 43mila ettari in Italia e trasforma 550mila quintali di mais italiano.
Quasi 5 milioni di ettolitri prodotti in Italia
E i numeri del gruppo Peroni confermano la «connessione» tra il mondo agricolo italiano e l’azienda che fa parte della multinazionale SABMiller plc, secondo produttore di birra al mondo, presente in più di 80 Paesi sui sei continenti, con una produzione di 315 milioni di ettolitri, oltre 200 marchi in portafoglio e un organico di più di 70mila dipendenti. Birra Peroni produce 4,9 milioni di ettolitri realizzati nei tre stabilimenti di Bari, Roma e Padova.
Ora il progetto per la birra sostenibile e 100% made in Italy, anche in vista di Expo, si rafforza con un’iniziativa legata alla formazione. Si archiviano dunque le polemiche sulle accise che hanno tenuto banco in quest’ultimo anno e si guarda al futuro di un prodotto che proprio in vista dell’arrivo della bella stagione riscopre le sue migliori performance. Tra maggio e agosto si consuma circa il 47% dell’intero anno, tra i 7 e gli 8 milioni di ettolitri.
Il primo corso è partito a Foggia, seguiranno Viterbo e Nord Italia
Il nuovo progetto parte dunque dalla preparazione degli operatori. Ha debuttato infatti a Foggia il primo corso al quale hanno già aderito 25 agricoltori, mentre si riscaldano i motori per i successivi appuntamenti in programma a Viterbo e nel Nord Italia. Si tratta del primo atto operativo dell’accordo siglato dal presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, e dal direttore relazioni esterne di Birra Peroni, Federico Sannella. L’obiettivo è promuovere attraverso le rispettive «piattaforme» l’innovazione. le buone pratiche e il pieno rispetto dell’ambiente. È la filosofia di «Insieme dalla terra alla tavola» firmata Peroni e di «EcoCloud-EcoGrains» voluto da Confagricoltura.
Una partnership che ha incassato anche l’apprezzamento del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. In una lettera inviata a Confagricoltura e Birra Peroni il ministro sostiene infatti che: «L’agricoltura e le politiche strategiche di filiera rappresentano la vera forza del nostro Paese. Il nostro sistema agricolo guarda già al futuro e all’ambiente. Basti pensare che emettiamo il 35% di gas serra in meno della media Ue. E la sostenibilità aziendale è un obiettivo prioritario del nostro Governo che, non a caso, si inserisce perfettamente nel tema di Expo, “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”. In questo contesto, anche la birra fa la sua parte, essendo un prodotto sostenibile per gli elementi utilizzati e che punta a ottimizzare il consumo delle materie prime, mantenendo la qualità e la sicurezza attraverso controlli capillari».
Coinvolgere entro il 2020 oltre mille produttori
Confagricoltura, che collabora da anni con Peroni, guarda con sempre maggiore interesse alle opportunità che la filiera offre ai produttori agricoli. «Un fiore all’occhiello del made in Italy – ha dichiarato Guidi – che dev’essere tutelato affinché rimanga un’eccellenza. Per questo motivo, assieme a Birra Peroni, Confagricoltura ha deciso di promuovere, tra le imprese agricole associate, il protocollo EcoCloud basato su tecniche agronomiche eco-sostenibili. In questo modo vogliamo creare un network di imprese ecofriendly sempre più forte e consolidato. Inoltre, in occasione di Expo 2015, daremo vita ad attività di comunicazione coordinata che mettano in evidenza i valori positivi di questo settore dell’agroalimentare italiano, che, con i suoi prodotti, oltre a essere molto apprezzato all’estero, rappresenta un valido sbocco occupazionale per le nuove generazioni».
Da parte sua Sannella ha spiegato che l’azienda punta a «formare, entro il 2020, più di 1.000 agricoltori italiani appartenenti alla catena di fornitura di orzo e mais, abbiamo dato vita a un programma di formazione per trasmettere alla filiera agricola gli strumenti e le competenze necessarie per aumentare la produttività, puntare sulla bontà delle pratiche di coltivazione, nonché incrementare la redditività».
Fonte:http://food24.ilsole24ore.com/2015/04/birra-piano-peroni-confagricoltura-per-la-formazione-verde-degli-agricoltori/