Franchising, retail, business
24/04/2015
Welcome in Milan. Stk, la catena di ristoranti The One Group a metà strada fra la “steak house” e il lounge bar, ha scelto Milano per l’apertura del suo primo locale in Italia e nell’Europa continentale. Lo scenario? Piazza della Repubblica, a pochi minuti dalla Stazione centrale che segna il via vai del traffico nella capitale del nord.
Le “sexy steak” che stanno spopolando con otto ristoranti negli Stati Uniti e uno a Londra saranno servite in uno spazio da 220 posti sedere, disegnato secondo la formula di ristorazione “ad alta energia” ideata dal Ceo Johnatan Segal: carne grigliata, playlist e brindisi da attici che dominano Manhattan o, in questo caso, la Milano dell’Expo. Lo staff previsto è di 170 persone, 90 solo per il servizio di ristorazione. «Dopo l’America e Londra, volevamo testare l’Europa continentale e, soprattutto volevamo Milano – dice al Sole 24 Ore Segal – Qui c’è parecchia energia, c’è gusto, c’è il trampolino di Expo in arrivo… Niente è come questa città».
La steakhouse 3.0, dal dj set ai cocktail italiani
Stk, spiega Segal, non è altro che la «evoluzione del 2015» delle vecchie steakhouse americane: atmosfera soffusa, dj set calibrato sull’umore della serata, servizio di bar e cocktail che trattengono gli ospiti oltre agli orari canonici di cena. Un modello confezionato su misura per New York, culla del primissimo esperimento nel 2006 e città d’elezione del marchio con tre locali solo a Manhattan. Il target è di fascia medio-alta, con menù da 50-60 euro firmati dallo chef director di The One Group Barry Vera secondo un principio caro al brand Stk: il gusto della carne si insaporisce con i sapori locali. In altre parole, la bistecca di New York sarà abbinata a vini italiani e prodotti che ricreino l’atmosfera di casa anche nel più ibrido dei concept di ristorazione: «Se dovessi fare una proporzione, direi che Stk conserva un 60% del suo modo d’essere, e ne cambia un altro 40% a seconda della zona di apertura – dice Segal – La nostra esperienza negli Usa ci ha insegnato, come è ovvio, che ai 50 Stati corrispondono 50 paesi diversi: il servizio è più aggressivo a New York, più morbido a Los Angeles, varierà ancora nei ristoranti che stiamo per aprire a Chicago e Orlando…». La proliferazione degli Stk negli States deve poco al marketing e molto al tam tam generato dagli amanti più celebri della catena, a cominciare dalla scelta del dj: Sam Young, il produttore londinese che si è esibito in eventi come il Grand Prix di Monaco e la London Fashion Week.
Poco marketing, tanti clienti: a Londra fino a 2mila ingressi
«Noi facciamo poco marketing in senso stretto, poche campagne mirate. Le celebrità che ci fanno visita, la voce che si diffonde sono i punti di forza che ci hanno permesso di allargarci. In fondo, quello che abbiamo fatto è semplice: diamo una veste nuova alla vecchia steakhouse, facciamo sì che la serata possa continuare dopo le 10 di sera in un ambiente accogliente e ricercato».
È presto per fare stime sulle presenze, ma Segal non nasconde che l’obiettivo è pareggiare la media della sua creatura londinese: 2mila ingressi nelle sere del weekend, dalle cene ai cocktail su un terrazzo che domina il nuovo skyline milanese. E magari, allargarsi ancora: «Iniziamo con questo, e ci tengo a precisare che è il primo Stk aperto in Europa dopo Londra. Poi ci piacerebbe crearne altri due o tre. E chissà»
Fonte:http://food24.ilsole24ore.com/2015/04/approda-a-milano-la-sexy-steak-newyorkese/