Franchising, retail, business
02/06/2015
La storia di Elisa e del suo caseificio, crollato per le scosse del terremoto in Emilia del 2012. Una mail con una richiesta di aiuto ai clienti diventa virale e arriva in tutto il mondo.
Sono passati tre anni dal 20 e 29 Maggio 2012, giorni del terremoto in Emilia . Vi raccontiamo oggi la storia di un S.O.S. spedito via mail che, dopo essere diventato virale, ha salvato un caseificio del luogo andato completamente distrutto per via del sisma. A raccogliere il racconto di Elisa Casumaro, di Bomporto, in provincia di Modena, è stato Il Fatto Quotidiano. Nella notte del 20 Maggio 2012, giorno della prima e forte scossa del terremoto che colpì l’Emilia, la giovane 31enne, laureata in ingegneria meccanica, mandò una semplice mail ad amici e clienti e, la solidarietà delle persone, fece il resto.
Il terremoto in Emilia ebbe inizio alle 4:00 del mattino con una scossa di 5.9 gradi. Dopo i primi momenti di panico e qualche ora passata dentro ad un furgone, con il suo pc, Elisa decise di avvisare amici, conoscenti e clienti di quanto fosse accaduto all’impresa di famiglia, con un messaggio che recitava all’incirca così: “Ciao, qui stiamo bene, ma è crollato tutto. Non ci arrendiamo, è un nostro dovere rialzarci in piedi perché lavorare è un diritto.Abbiamo salvato oltre 40mila pezzi di formaggio, aiutateci a venderli. Fate girare il messaggio, grazie”.
Elisa mandò la mail solo a 200 persone. Nei giorni del terremoto però, con le scosse che continuavano a spaventare la gente ed ingigantire i danni, l’S.O.S diventò sempre più virale e la mail arrivò a migliaia di destinatari in ogni parte del mondo. Venne così a crearsi una vera e propria rete di aiuti. La giovane imprenditrice aveva semplicemente chiesto aiuto per vendere i pezzi di Parmigiano salvati, allegando anche alcune foto.
In specifico erano erano le forme da 18 e 24 mesi a poter essere vendute, perché le forme da 36 mesi erano ormai troppo rovinate. In un mese giunsero alla mail di Elisa 15 mila risposte con richieste ben al di sopra delle possibilità dell’azienda. Tutto andò a ruba. L’S.O.S.v irale salvò il caseificio facendo in modo che, grazie all’appello di Elisa, anche altri caseifici delle zone colpite dal terremoto in Emilia potessero beneficiare della rete di aiuti venutasi a creare spontaneamente.
Così come ricordato dalla Coldiretti sono state circa 7 mila le aziende danneggiate e di queste almeno 2 mila in modo grave per un ammontare di danni di oltre 2 miliardi di euro. Le scosse fra il 20 e il 29 Maggio 2012 fecero cadere a terra quasi 600 mila forme di Parmigiano, danneggiato gravemente 36 caseifici fra Modena, Reggio Emilia, Mantova e Bologna, oltre a quello di cui è socia Elisa, causando danni anche ad oltre 600 allevamenti.
Il terremoto colpì tutto, indistintamente, mettendo in crisi una produzione che copre il 10 per cento del Prodotto Interno Lordo agricolo con le più prestigiose produzioni agroalimentari nazionali dal Parmigiano Reggiano, al Lambrusco fino all’Aceto balsamico di Modena. Ora il caseificio di Elisa si è rimessoed ha l’obiettivo di ampliare la diffusione dei suoi prodotti in tutta Italia anche se per questo servirebbe una burocrazia più snella ed un sistema di trasporto ad hoc per prodotti freschi, che non devono deteriorarsi durante il tragitto.
Fonte:http://news.biancolavoro.it/terremoto-in-emilia-s-o-s-virale-che-salvo-caseificio/