Franchising, retail, business
17/10/2013
Ottobre. Piove. Temiamo che la giornata venga rovinata dal freddo. E’ da tanto che aspettavamo di andare a mangiare al ristorante “La Trota”, due stelle Michelin, a Rivodutri (nessuno di noi aveva idea che esistesse Rivodutri prima di collegarlo a questo locale).
Una volta entrati nel ristorante, però, capiamo che forse il rumore della pioggia e la consapevolezza della fredda umidità fuori possono farci godere al meglio il clima accogliente all’interno.
Il camino è acceso, il personale – guidato in sala da Maurizio Serva – sorridente e disponibile.
Forse le decorazioni alte sul tavolo – molto largo – disturbano un po’ il clima di intimità.
Attendiamo con ansia di vedere tradotte le nostre aspettative in una cena da ricordare.
Scegliamo il menù degustazione “Attraversando il lago”.
Cominciamo con un Cappuccino di zucca al cardamomo, spuma di ricotta al caffè e croissant all’arancia. L’odore, il colore, la morbidezza della crema, la fragranza del croissant, addirittura la tazza: tutto ci fa sentire coccolati da un’atmosfera elegante e avvolgente.
Poi si passa alla Coulis di rape, gamberi di fiume, crescione di sorgente e finte capesante. Un prato fiorito, fresco e delicato.
Mentre la Carpa in crosta di papavero con maionese alle rape rosse e crescione di sorgente è eccezionale. Un piatto croccante, sapido, ricco. Una di quelle portate per cui vale la pena di arrivare a Rivodutri.
Colpisce la presentazione dei Capellini d’angelo con carpaccio di tinca, brodo alla liquirizia e foglioline di menta. Nel piatto ci sono la pasta e la tinca crudi. Con una caffettiera viene versato il brodo – la parte migliore di questa portata – che cuoce e rende morbido il tutto.
Dopo la Pasta con gamberi di torrente con farcia di coregone affumicato e strigoli, dalla cucina di Sandro Serva ci concedono qualche incursione nell’altro menu degustazione. Ecco allora che arrivano due portate imperdibili: i Tagliolini impastati con borragine conditi con tartufo bianco e salsa di burrata (cremosi, densi, saporiti) e l’Uovo di carciofo con salsa di topinambur, goccia di mentuccia con aggiunta di una spruzzata di tartufo bianco (sorprendente).
Al Luccio perca con spuma di cannellini e con galletti e cipolla rossa affianchiamo la Trota Fario, foie gras e purè di patate viola. Il luccio è molto interessante, la trota gustosa, ma forse troppo delicata e con una cottura al limite.
E’ la volta dei dessert alla carta. Siamo in quattro. Siamo golosi. Li ordiniamo tutti diversi. Il migliore è la Lingua di cioccolato con sorbetto di more e latte di cocco. Interessante anche il Croccante con cioccolato bianco, agrumi, salsa di mango e gelato alle olive nere. Il dolce con la Ricotta con caffè e nocciole, la salsa di melograno e croccante al cacao è leggermente sottotono. Mentre il ricercato “Risotto” cotto nelle mandorle con zafferano è adatto a coloro a cui non piacciono troppo i dolci.
La Trota è un ristorante che non delude chi percorre molti chilometri per assaggiare i piatti del locale di Rivodutri. La sua collezione di classici, dalla zuppa di tinca al gelato di olive nere, ha cristallizzato nel tempo i sapori che l’hanno resa famosa. Arrivate a Rivodutri quando non è calata del tutto la sera. C’è il bellissimo giardino all’italiana da ammirare dopo aver attraversato un romantico ponte di legno sul fiume.
Fonte:http://www.scattidigusto.it/2013/10/17/come-si-mangia-a-la-trota-di-rivodutri/