Franchising, retail, business
05/09/2015
Ha 33 anni, anche ne dimostra una decina di meno. Non parla una parola d’inglese e adora il gin&tonic. È lui, Michito Kaneko, di Nara, a metà strada tra Tokyo e Kyoto, il miglior barman del mondo per il 2015.
È stato coronato ieri sera a Città del Capo al culmine della World Class, la competizione più prestigiosa del settore organizzata dal colosso degli spirits Diageo, dopo cinque giorni di prove da cui erano emersi sei finalisti dai 54 concorrenti rappresentanti più o meno ogni angolo del mondo (Oceania compresa).
Nell’antica capitale giapponese Michito ha un minuscolo bar: il classico locale nipponico, rigoroso e spartano, con un bancone che ospita una manciata di clienti e un solo bartender a preparare i cocktail. A determinare la sua vittoria è stata, a detta dei giudici, la sua straordinaria capacità tecnica e precisione. Non a caso ha avuto il massimo dei punteggi in quasi tutte le prove, che spaziavano dalla creazione di tre cocktail con suggestioni temporali (Retrò-Disco-Futuro), all’abbinamento con il cibo (Street Food Jam) fino alla micidiale Against the Clock (preparare 10 cocktail in 10 minuti). Michito è stato sempre impeccabile ed ha superato così l’istrionico Ariel Leizgold, che tutti davano per favorito. Il barman israeliano ha stupito tutti nell’ultima prova, quella riservata ai sei finalisti (oltre a loro i barman inglese, ceco, greco e australiano) in cui avevano 24 ore di tempo per realizzare un pop-up bar. Leizgold ha creato una sorta di giardino magico, con piante, antiche uccelliere e un grande contenitore in argento da cui mesceva il cocktail.
Nella conferenza stampa successiva alla premiazione avvenuta al City Hall di Città del Capo dove Nelson Mandela aveva pronunciato il suo primo discorso da uomo libero, Michito – tramite interprete – ha raccontato che il suo cocktail preferito è il gin&tonic. Ma quando gli è stato chiesto qual è la sua ricetta segreta per il perfetto gin&tonic, imperturbabile ha risposto: un ottimo gin, ghiaccio di qualità, una buona acqua tonica. E un bel bicchiere, ha aggiunto. Understatement nipponico. Del resto a dispetto di quanto chiunque si sarebbe aspettato, il guru giapponese della giuria, Ueno Hidetsugu, un vero mostro sacro per il mondo del bartending, si è ben guardato dall’esultare per la vittoria del proprio concittadino.
Adesso per Kaneko si apre un anno frenetico in giro per il mondo, con seminari, apparizioni televisive e master class per i suoi colleghi. Il suo problema – oltre a iscriversi domani a un corso accelerato di inglese – è come fare con il bar. Essendo un one-man-show, se non c’è lui rimane chiuso.
Fonte:http://food24.ilsole24ore.com/2015/09/il-miglior-barman-del-mondo-e-giapponese-e-ama-il-gin/