Franchising, retail, business
02/10/2015
La fusione tra Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense dà vita a un gigante da quasi 5 miliardi di fatturato e con 2,7 milioni di soci
La grande alleanza del mondo cooperativo è nata. L’ultimo passaggio formale di un percorso iniziato a marzo si terrà domani, 3 ottobre, quando l’assemblea dei delegati di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense ratificherà la volontà già espressa da quasi 15mila soci in 77 assemblee territoriali tenute dal 1° al 24 settembre. La fusione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense dà vita a Coop Alleanza 3.0, che sarà operativa dal 1° gennaio 2016 e che con 2,7 milioni di soci, quasi 5 miliardi di fatturato, oltre 22 mila dipendenti, è la più grande cooperativa d’Italia e, per numero di soci, dell’intero continente. In queste cifre sono incluse unicamente le società controllate operanti nel core business, con esclusione di controllate e partecipate attive in altri settori (finanziario e assicurativo, turismo, comunicazione, librerie e immobiliare).
Davvero considerevole la rete distributiva che farà capo alla nuova realtà: 419 punti vendita, di cui 56 ipermercati, diffusi da Nord a Sud (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata e, tramite società, Trentino, Lazio, Campania e Sicilia), per un totale di 12 regioni.
La scelta del nome vuole essere da un lato un richiamo alla storia della cooperazione – Alleanza Cooperativa Torinese fu la prima cooperativa di consumo, nata a metà dell’800 – e dall’altro un riferimento alla modernità e all’innovazione.
E di innovazioni ce ne sono anche nella governance di Coop Alleanza 3.0. Sarà costituita una consulta della rappresentanza sociale che darà voce agli organismi territoriali (zone e aree sociali vaste) e avrà poteri consultivi nei confronti del consiglio di amministrazione. Quest’ultimo sarà composto da 31 membri (snellito rispetto alla somma dei membri dei cda delle tre cooperative) e la sua formazione rispetterà la presenza territoriale della base sociale.
La struttura di governo prevede tre amministratori delegati – figura peraltro rara nel mondo cooperativo – ognuno con una delega specifica: Adriano Turrini avrà la delega ai servizi centrali e alle politiche sociali e sarà anche il presidente; Massimo Ferrari avrà la delega alla gestione caratteristica; Paolo Cattabiani avrà la delega a finanza e sviluppo. Per garantire rinnovamento, il presidente potrà restare in carica non più di tre mandati triennali consecutivi. Per garantire equilibrio e trasparenza il nuovo statuto individua anche organismi come la commissione etica, il collegio sindacale e la commissione elettorale.
Da segnalare anche che l’istituto del prestito sociale, riservato unicamente ai soci, viene disciplinato da un nuovo regolamento, che recepisce quello di Legacoop nazionale e prevede in particolare un vincolo di liquidità del prestito non inferiore al 30% e un vincolo nell’immobilizzarlo in attrezzature, impianti e partecipazioni non superiore al 30%, al fine di renderlo disponibile per i soci in tempi brevi. Nel regolamento è anche previsto un sistema di controlli e garanzie, e l’introduzione di nuovi organi di vigilanza indipendenti che integrano quelli già previsti: organismo di vigilanza e autorità indipendente, che vanno a rinforzare le funzioni di controllo già affidate a collegio sindacale, società di revisione e consiglio di amministrazione.
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