Franchising, retail, business
19/10/2015
Il mercato è salito del 6,2% nel periodo aprile-giugno, rispetto agli stessi mesi del 2014. Meglio il segmento della casa di quello commerciale, le variazioni positive riguardano tutta la Penisola. Balzo dei finanziamenti: +23% nel trimestre, ma il dato è da prendere con cautela. Pesano infatti le rinegoziazioni
MILANO - Il mercato immobiliare lancia un segnale di ripresa della salute, dopo anni di influenza da cavallo, nel secondo trimestre dell'anno: i dati diffusi dall'Istat segnalano un ritorno alla crescita delle compravendite e un boom dei mutui, che salgono di oltre il 23%. Nel dettaglio, le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari complessivamente considerate (161.357) riprendono ad aumentare, segnando un +6,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, dopo il calo del 3,6% registrato nel primo trimestre. La ripresa delle compravendite immobiliari, spiega l'istituto di statistica, appare di carattere generale, interessando tutti i comparti immobiliari, le diverse ripartizioni territoriali e tipologie di centri urbani del Paese. L'Agenzia delle Entrate aveva parlato di un recupero del 6,8% del mercato. Questi ultimi dati differiscono da quelli Istat, perché quelli dell'Istituto si riferiscono al numero di convenzioni contenute negli atti notarili, che possono riguardare una o più unità immobiliari.
L'incremento rispetto all'anno precedente è pari a +6,6% per i trasferimenti di immobili ad uso abitazione ed accessori e +1,9% per i trasferimenti di proprietà immobiliari ad uso economico. Il 93,7% delle convenzioni rogate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo ed accessori (151.184), il 5,8% unità immobiliari ad uso economico (9.299) e lo 0,5% unità immobiliari ad uso speciale e multiproprietà (874).
A livello territoriale la crescita coinvolge tutte le ripartizioni, sia per il complesso delle compravendite delle unità immobiliari che per i trasferimenti ad uso abitativo ed accessori. Per entrambe le tipologie si osservano valori sopra la media nazionale nel Nord-est (rispettivamente +10,8% e +11,8%) e nelle Isole (+8,0% e +10,0%). Nel settore economico, le variazioni positive si riscontrano solo al Centro (+16,4%) e al Sud (+2,1%); ancora in affanno il Nord-est (-0,9%), Nord-ovest (-1,3%) e soprattutto le Isole (-11,8%). Gli Archivi notarili distrettuali con sede nelle città metropolitane e gli Archivi dei piccoli centri beneficiano entrambi della ripresa immobiliare, con valori positivi nel settore dell'abitativo (+8,0% nei grandi centri e +5,4% nelle piccole città) e in quello economico (+1,9% per entrambe le tipologie di Archivio).
Un vero e proprio boom segnano le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche: nel secondo trimestre sono 88.173, con un balzo del +23,1%. In recupero tutte le ripartizioni geografiche, con variazioni sopra la media al Sud (+27,7%), nelle Isole (+27,4%) e nel Nord-est (+23,3%). Il primo semestre 2015 si conclude, dunque, in positivo per le compravendite, i mutui, i finanziamenti ed altre obbligazioni. Le compravendite crescono per il settore immobiliare (+1,5%), grazie alla performance del settore abitativo (+1,8%) e nonostante la variazione negativa del comparto ad uso economico (-1,8%). I mutui registrano una variazione positiva del 16%, per un totale di 156.334 convenzioni.
Su questa tipologia di dati è sorto recentemente qualche interrogativo da parte degli addetti ai lavori: l'Abi ha parlato di un +86% dei mutui nei primi otto mesi dell'anno, e risalendo al comunicato dell'agosto scorso si vede che allora parlò di un +76% nel primo semestre (in valore). La stessa Istat, su questo punto, precisa: "La variazione positiva delle convenzioni per mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni non deve tuttavia essere interpretata solo come recupero del mercato immobiliare. Un fattore determinante nella positiva dinamica trimestrale e semestrale del comparto creditizio è la crescita di rinegoziazioni di mutui in corso di ammortamento. La diminuzione dei tassi di interesse di riferimento praticati nel sistema creditizio spinge, infatti, parte di coloro che hanno acceso un mutuo a valutare l’opportunità di sostituire il precedente con un finanziamento negoziato a condizioni più vantaggiose. Anche la crescita di queste operazioni sostiene, quindi, l’impennata di questo tipo di atto notarile".
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