Franchising, retail, business
23/10/2015
Chiuso il capitolo delle alleanze interne, Coop Italia si tuffa in Europa ed entra nella centrale Coopernic.
La nuova alleanza internazionale, nata ufficialmente il primo gennaio 2015, vede inizialmente l’unione di tre big del retail: Coop Italia, il gruppo francese E. Leclerc, il gruppo belga Delhaize ed è notizia di questi giorni anche l’adesione di Rewe. Un giro d’affari complessivo che supera i 130 miliardi di euro, un bel biglietto da visita per i fornitori.
Marco Pedroni (presidente di Coop Italia e della neonata Coopernic) spiega che “Si tratta di un accordo strategico paritario e di natura cooperativa che si focalizza sui temi dell’innovazione commerciale.”
Le nuove scelte di vita dei consumatori e la loro crescente sete di informazione, ci accompagneranno a lungo. Non si tratta dunque di una moda passeggera, ma di una trasformazione profonda cui l’adattamento dell’offerta è purtroppo più lento.
Coopernic nasce dalla volontà di condividere le singole competenze su tre aree principali: l’ottimizzazione delle condizioni commerciali con i fornitori internazionali; il miglioramento delle performance nella produzione delle Marche del Distributore; la ricerca di sinergie per migliorare l’offerta di prodotti ai consumatori.
Nello specifico prevede negoziazioni su più livelli.
Il primo e principale sono gli accordi quadro con i più grossi gruppi industriali. Sono almeno 100-130 i fornitori comuni ai quattro gruppi, chiamati al tavolo della trattativa al quale siedono direttamente i presidenti delle singole società (almeno in questa fase), a rimarcare l’importanza del progetto.
L’obiettivo è ovviamente quello di avere i migliori prezzi sulla piazza. Come sottolinea Michel-Edouard Leclerc (Presidente dell’omonimo gruppo) “Coopernic è un’alleanza di opportunità. Non vi è unione di capitali, ognuno mantiene la propria personalità e originalità, ma lavoriamo insieme per essere i migliori nel mercato.”
Il secondo riguarda la Private Label che come ci dice Pedroni “E’ un’attività volontaria. Individuata una gamma di prodotti in alcune categorie peculiari, laddove troviamo una sinergia sulla tipologia di prodotto (ingredienti e livello qualitativo), lanciamo la gara d’acquisto. Siamo partiti con una quindicina di referenze ma possiamo già pensare di arrivare a una sessantina nei prossimi mesi. E’ un lavoro complesso ma soddisfacente.”
L’altra sfida della nuova alleanza è l’offerta ai clienti. Su questo punto interviene Frans Muller (presidente e ceo Delhaize Group, vice presidente Coopernic) indicando la via del digitale “Il supermercato del futuro è un interessante modello, fornisce risposte tecnologiche e soddisfa in parte alle esigenze nate dalle nuove tendenze. Alla base di Coopernic c’è anche questa sfida: far fronte alle richieste del consumatore odierno che vuole sempre più informazioni.” e aggiunge Leclerc “la nostra strategia è considerare di entrare in maniera accelerata nell’ipermarket digitale. Il nostro gruppo sviluppa 44 miliardi di fatturato soprattutto attraverso il canale fisico del supermercato (più di 500 punti vendita in Francia e 114 nel mondo), ma il nostro canale e-commerce sta diventando sempre più importante con un incidenza del 15% sul fatturato.- e ancora – grazie all’esperienza di Coop Italia nel parafarmaceutico apriremo la vendita on-line tra qualche mese, in sperimentazione, per poi espandersi anche in US.”
Gli accordi tra aziende non sono, per loro natura, semplici neppure tra operatori dello stesso paese, e ancor più tra stranieri. Ma il futuro della Distribuzione passa da qui. Dai fattori di successo che sono sempre più convergenti in tutti i paesi: il convenience store (con la sua ampia gamma di servizi offerti, oltre che di prodotti), il pronto da cucinare (ready to cook), e il concetto di local nel suo senso più ampio. Prodotto locale, ma anche locale come concetto di comunità: il negozio come luogo d’incontro. Da un’Europa che condivide le stesse difficoltà e la medesima voglia di ripartire.