Franchising, retail, business
27/11/2015
Giorgia Bacco ha 33 anni. Ha creato una clinica di medici italiani per rispondere al bisogno di ogni expat: confrontarsi in libertà con un medico che condivide lingua e cultura
Intercetta un bisogno e offri una facile soluzione. Giorgia Bacco, 33 anni, non ha fatto altro che applicare la regola base di ogni aspirante start upper. Con la differenza che lei, l'idea, non è andata a cercarla con l'ansia di dover a tutti costi inventare qualcosa di geniale. Le è caduta addosso, fiorita spontaneamente dalla sua esperienza di migrante femmina. «Noi italiane siamo abituate a fare ogni anno una visita ginecologica di controllo», racconta in un bar di Haringey, il quartiere settentrionale di Londra in cui vive. «E tutti gli anni, come molte altre donne, tornavo a casa un paio di giorni solo per incontrare la mia ginecologa». In Inghilterra le cose funzionano diversamente, per cultura e organizzazione. Il medico specialista si incontra molto raramente, solo in casi di urgenza. Solo in quei casi il medico di base (i cui servizi lasciano spesso molto a desiderare) autorizza una visita attraverso il sistema sanitario nazionale. Se vuoi farne una in privato, ti scontri con i prezzi altisonanti di questa città. Una ecografia senza visita interna costa attorno alle 250 sterline (al momento in cui scriviamo, sono 355 euro circa).
Noi italiane siamo abituate a fare ogni anno una visita ginecologica di controllo», racconta in un bar di Haringey
Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto. E così ha fatto Giorgia, che anziché tornare annualmente nella sua Milano, ha portato a Londra medici italiani. Ha creato una clinica. L'ha chiamata DottoreLondon. E ha fatto boom.
A Londra Giorgia è arrivata dopo una laurea in Pubbliche relazioni allo Iulm di Milano e dopo qualche anno di lavoro in una agenzia pubblicitaria. «Ero account manager. Ma avevo voglia di rimettermi in gioco. Quando lavori in una agenzia italiana, le idee creative arrivano tutte da fuori. Dal cliente. Oppure dai piani alti dell'azienda. Non c'è spazio per le tue». A Londra, Bacco si iscrive a un master in Marketing, che frequenta tra Francia e Uk. Al termine del master, mentre inizia qualche lavoro da freelance, le capita di cercare un dentista. Si imbatte nella catena di cliniche Il dentista italiano a Londra. La prova, incontra un dentista ungherese che parlicchia italiano e inizia a chiedersi perché mai una società che scopre essere ungherese abbia deciso di darsi quel nome e di aver creato tanti rami quante sono le principali nazionalità presenti in città.
Vince la Big Idea Challenge e 5000 pound che saranno più che sufficienti per far nascere la sua clinica
La domanda resta lì, tra i suoi pensieri per un po' di tempo. Si accorge, lentamente, che sotto c'è un bisogno provato da tutti i migranti. Quello di confrontarsi con medici che parlano la loro stessa lingua, e ne condividono la stessa cultura. Riporta la questione a se stessa, e ai suoi “viaggi ginecologici” in Italia. E inizia a elaborare il progetto. Ne parla ad amici: tutti entusiasti. Si ricorda che la sua università londinese ha un incubatore di impresa, e si presenta a uno dei meeting fatti per selezionare idee vincenti. Il coordinatore, di fronte a Giorgia che prova a spiegargli la tradizione italiana del controllo annuale, le offre sei mesi di workshop e counselling gratuiti per sviluppare un piano. Al termine, Giorgia vince la Big Idea Challenge e 5000 pound che saranno più che sufficienti per far nascere la sua clinica.
Mette in pratica le sue conoscenze di marketing per fare ricerche di mercato: «Dovevo stabilire la fascia di prezzo, capire davvero di cosa gli italiani a Londra avessero bisogno». I prezzi di DottoreLondon sono più bassi di quelli inglesi e più bassi del costo di aereo+visita in Italia. Una visita normale di controllo da Giorgia costa 140 sterline. 180 se ci aggiungi il pap-test. 250 con tutto, compresa ecografia.
I pazienti attuali di DottoreLondon sono otto volte quelli di un anno fa. Tutto merito del passaparola
Poi ha due problemi: trovare medici italiani e trovare una clinica. Mentre cerca i primi, incontra quello che diventerà il suo socio: Martino Pengo, specialsita in medicina interna, che le suggerisce di estendere l'idea dalla ginecologia alla pediatria e la aiuta nella parte tecnica dei colloqui di selezione. «La cosa difficile era trovare ginecologi italiani già a Londra che sapessero fare tutto: visita interna, ecografia e pap test. Ma quelli che lavorano in Gran Bretagna si sono adattati al sistema locale, in cui è un'infermiera a fare le ultime due cose, ed erano restii ad accettare». E allora le tre ginecologhe di DottoreLondon Giorgia le trova in Italia. Sono tre professioniste che esercitano nel Bel Paese e dedicano due giorni alla settimana alla clinica di Bacco.
Le prenotazioni sono fin da subito subito alte. Oggi, a un anno dal lancio, la sola ginecologia attrae tra i 40 e i 50 pazienti al mese. Venti, invece sono i bimbi che frequentano il pediatra. In tutto, i pazienti attuali sono otto volte quelli di un anno fa. Numeri raggiunti senza pubblicità e solo sulla base del passaparola.
«Non saremo mai una clinica votata a fare soldi, ma offriremo servizi più economici di quelli inglesi, e una rete di specialisti in grado di seguire un paziente a 360 gradi»
Giorgia è stata a break even fin da subito. La clinica in cui al momento avvengono le visite è affittata a ore. Si paga solo quando il medico è presente e sta visitando un paziente. Ad ogni spesa, quindi, corrisponde un'entrata più alta, sufficiente anche a coprire la consulenza dello specialista e l'uso dei macchinari. Tolti tutti i costi, a fine mese restano tra le 500 e le 3000 euro. Cifre non altissime per ora, ma è un progetto ad alto potenziale, curato da Giorgia solo nei ritagli di tempo, mentre lavora full-time nel settore marketing di un'azienda britannica. Un progetto che nei mesi scorsi mesi ha accolto anche altri specialisti: un dermatologo (richiestissimo), un otorino laringoiatra, un fisioterapista, uno psicoterapeuta.
«La vera soddisfazione è vedere pazienti più tranquilli dopo le pessime esperienze passate con il medico di base inglese»
«Stiamo lavorando ora per abbattere i costi fissi dati dall'affitto della clinica. Sto cercando uno spazio a Londra tutto nostro, in cui metterò macchinari di proprietà». A quel punto, spiega Giorgia, potrà offrire anche workshop, dalla logopedia all'ostetricia. «Tutto sarà fatto nello spirito che ci ha accompagnato finora. Non saremo mai una clinica votata a fare soldi, ma offriremo servizi più economici di quelli inglesi, e una rete di specialisti in grado di seguire un paziente a 360 gradi. La vera soddisfazione è vedere pazienti più tranquilli dopo le pessime esperienze passate con il medico di base inglese».
Fonte:http://www.linkiesta.it/it/article/2015/11/27/dottorelondon-la-startup-di-medici-per-aiutare-gli-stranieri/28364/