Franchising, retail, business
15/12/2015
Dopo il progetto “capsule green” (capsule per il caffè compostabili) realizzato a inizio anno, Lavazza e Novamont hanno presenziato alla COP21, la Conferenza Internazionale sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite in programma a Parigi conclusasi, con la presenza di 195 paesi e oltre 50.000 persone tra delegati dei paesi membri, osservatori, ONG, media e rappresentanti della società civile.
Le due aziende italiane, partner di Shamengo (ONG creata nel 2011 per sviluppare soluzioni in favore di un futuro sostenibile e rispettoso dell’ambiente secondo la filosofia dell’economia circolare) hanno portato avanti un progetto di raccolta e riutilizzo di fondi esausti di caffè come supporto per la produzione di funghi commestibili.
Durante i sei mesi di Expo i fondi di caffè – raccolti giornalmente da Amsa (Azienda Milanese Servizi Ambientali) presso lo spazio della Lavazza sono stati miscelati con spore e posti in speciali silos. Attraverso una procedura particolare sperimentata in Francia per ogni chilo di fondi di caffè sono stati ottenuti 300 grammi di funghi commestibili della famiglia Pleorotus Ostreatus. I fondi di caffè sono particolarmente adatti ad essere utilizzati come compost perché sono ricchi di sostanze nutrienti.
Inoltre, il materiale ottenuto dopo le diverse fioriture dei funghi è stato utilizzato come concime per le coltivazioni agricole, dimostrando proprietà nutritive e organolettiche superiori alla norma. Adesso bisogna andare avanti e creare una filiera industriale. Ma la ricerca non si ferma qui. Il progetto prevede la produzione di farmaci, cosmetici e biocarburanti ricavabili dall’olio estratto dai fondi di caffè. Si tratta di un modello di economia circolare costruito intorno alle capsule compostabili che dopo essere recuperate come rifiuto umido e avviate al compostaggio industriale diventano compost per il terreno.
Fonte:http://www.ilfattoalimentare.it/lavazza-cop-21-novamont-caffe.html