Franchising, retail, business
16/12/2015
Armani ed Ermenegildo Zegna restano sul primo e secondo gradino del podio. Ma sul terzo si registra un passaggio di consegne, con Stefano Ricci (lo scorso anno al quinto posto) che prende la posizione precedentemente occupata da Dolce&Gabbana (che scende al quarto). Sono i risultati della classifica di Le quotabili di Pambianco relativa alle aziende della moda e del lusso 2015, presentata ieri mattina in Borsa Italiana.
L’analisi dei rating di solidità e qualità (intesa come strategia e posizionamento) delle società del made in Italy è giunta alla sua decima edizione per quanto riguarda i segmenti moda e lusso, e alla quarta per il settore design. In quest’ultimo ambito, il podio 2015 ha confermato tutte le posizioni dell’anno scorso, con Flos davanti a tutti, seguita da Kartell e B&B Italia.
Il report Le Quotabili misura, con un rating quantitativo (un valore numerico), le caratteristiche che una società presenta per essere quotata nel giro di 3-5 anni. “Pensiamo – ha detto Carlo Pambianco, presidente di Pambianco Strategie d’Impresa, nel corso dell’incontro – che ci possano essere 3-4 quotazioni l’anno nei prossimi esercizi. Ma la scelta – ha chiarito – dipende sempre dalle aziende”. Pambianco ha quindi illustrato le modalità di calcolo del rating, basato su otto fattori cui viene assegnato un peso differente. “Queste valutazioni – ha proseguito – sono come le quotazioni azionarie, variano anno su anno. In ogni caso, chi è uscito dalla classifica 2015 non necessariamente è andato peggio dell’anno precedente. L’uscita potrebbe essere il risultato di qualcuno che ha fatto meglio”. In proposito, il manager ha evidenziato come nel 2015 ci siano state 8 new entry nel settore moda e lusso, e 3 nel design. Approfondendo l’analisi sulle nuove entrate, Pambianco ha rilevato come, sebbene in taluni casi non abbiamo un marchio riconosciuto, “siano aziende molto orientate all’export e, soprattutto, molto specializzate, con strategie molto selettive. È un esempio di come il modello di posizionamento ‘generico’ abbia perso di importanza”.
“Abbiamo sempre ritenuto Le Quotabili – ha commentato Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana – un report di maggiore valore rispetto ad altri studi che si fermano ai soli numeri”. Una ricerca, ha proseguito Barbara Lunghi, responsabile Mid e Small Caps per Borsa, “che si è dimostrata di grande stimolo per le aziende, spingendole verso strade di crescita che prevedono anche la quotazione”. Nella simulazione di Palazzo Mezzanotte, emergono le grandi potenzialità delle quotabili. “Se l’intero campione di società rilevato da Pambianco – ha evidenziato Lunghi – si quotasse davvero, potrebbe puntare a una raccolta pari a 11 miliardi. E garantire 40 miliardi di capitalizzazione. Significherebbe quasi un raddoppio rispetto ai 53 miliardi di capitalizzazione attuale delle lifestyle stocks (l’8,9% dell’intero listino)”.
Sullo stesso fronte è intervenuto Roberto Bonacina, Transaction Advisory Services director di EY: “L’Italia perde il confronto con la Francia in termini di quota della capitalizzazione di Borsa della moda”. Ma togliendo a Parigi i colossi Kering e Lvmh, le cose sarebbero diverse. Aggiungendo poi il valore di Prada, la moda italiana arriverebbe attorno al 10% della capitalizzazione totale. Bonacina ha infine rilevato come “la frequenza delle quotazioni di aziende della moda italiane non siano state penalizzate dalla crisi. Anzi, nei momenti di difficile congiuntura, il made in Italy ha accelerato verso la Borsa”. C’erano mercati che si aprivano, sui quali investire. Ma, probabilmente, il listino era anche un passaggio per un confronto più ampio con nuovi advisor e nuovi manager.
L’approfondimento su Le Quotabili e sull’incontro in Borsa sarà presentato nel prossimo numero di Pambianco Magazine.
Fonte:http://www.pambianconews.com/2015/12/16/le-quotabili-2015-la-borsa-e-piu-vicina-188566/