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Nel 2015 investiti in Italia 97,9 milioni in startup. Tutte le operazioni in una timeline

01Startup SmartStart

28/12/2015
Abbiamo raccolto tutti gli investi raccontati in un anno di StartupItalia! Tutti gli investimenti fatti in Italia nel 2015, caso per caso. E una precisazione metodologica

A marzo di quest’anno, come ogni anno, sono cominiciati ad uscire i primi dati sugli investimenti in startup nel 2014. Il primo, come da tradizione, era quello fatto da Italia Startup nel rapporto Who is Who. Risultato: 118 milioni. A stretto giro arrivarono quelli dell’Aifi , che disse: niente affatto, investiti in startup 43 milioni. 75 in meno rispetto al primo rapporto. Non finisce qui, due mesi dopo arrivano quelli più attesi e autorevoli del Venture Capital Monitor. E siccome la virtù è nel mezzo, disse: 80 milioni.
Ma quanti sono gli investimenti in startup in Italia? Difficile davvero dirlo con precisione. Non è un gioco ai numeri. E non è nemmeno un compito facile metterli insieme. Paolo Cellini, professore alla Luiss di Roma e grande esperto di numeri quando si parla di startup, una volta mi disse: «E’ vero che a vederli così danno questa impressione, ma non è che si sparano numeri a caso. Ognuno ha il suo metro, le sue fonti, ognuno decide in autonomia se contare un certo tipo di operatore o meno, ognuno raccoglie i dati che gli vengono forniti. C’è chi conta l’angel invesment, chi solo venture. Chi conta i seed e i microseed, chi no». Insomma, trattandosi di un mercato piccolo, con pochi operatori e soldi col contagocce, è abbastanza difficile avere un metro unico. Preciso. Ed esaustivo.
Ma i dati servono. Servono agli operatori, è vero. Ma servono anche a noi che raccontiamo il mondo delle startup tutti i giorni. Da gennaio dello scorso anno abbiamo messo su una sezione del nostro sito. Si chiama Sala Stampa. E lì abbiamo raccolto tutti i comunicati delle startup e degli operatori di venture capital italiani di cui non riuscivamo a dare notizia. Ma che pensavamo fosse utile raccogliere.
Seed dopo seed. Deal dopo deal. Investimento dopo investimento. In 12 mesi abbiamo raccolto tutto quello che chi lavora con le startup hanno comunicato. A questi dati abbiamo incrociato quelli di uno dei portali più autorevoli al mondo sugli investimenti in startup. Finsmes di Ermanno Cece. Quello che ne è uscito è una semplice somma di tutti gli investimenti che ci avete comunicato e che noi abbiamo verificato.
01Infografica Investiementi

Tutti gli investimenti fatti in Startup italiane in una Timeline
I numeri che StartupItalia! e Finsmes hanno raccolto nel 2015
Arriviamo ai numeri. Partendo da seed investment da 100 mila euro a round C da 16 milioni, in Italia nel 2015 abbiamo contato 97,977 milioni di investimenti per un numero di operazioni complessivo di 74. Ma per esperienza sappiamo che startup e investitori non così sovente comunicano investimenti inferiori a 300 mila euro. Succede, lo ha fatto Whoosnap, Tutored, o Snapback, solo per citarne alcune. Ma spesso non vengono comunicate, come la stragrande maggioranza delle operazioni di angel investing. Ad esempio, la differenza tra in numeri del rapporto Who is who e quello dell’Aifi è di 75 milioni. E sappiamo che Who is who tiene conto bene dell’angel investing, ed è quello che fa la maggior parte di quella differenza di 75 milioni. Mentre nei dati a nostra disposizione ci sono solo 4 operazioni di business angel. Altra cosa da precisare è che nell’elenco ci sono investimenti fatti da finanziarie regionali, misti a quelli di Smart&Start (che non possiamo considerare in alcun modo venture). Piuttosto che operazioni che comprendevano mezzi buyout come Soundreef. Abbiamo cercato di epurare il dato caso per caso. Sono 97,7 milioni.
Ma potrebbero essere molti di più se contiamo bene l’angel investing.
Precisazione metodologica. E dei 97,9 milioni che abbiamo contato, 92,1 vengono da investimenti superiori a 300 mila euro (47 operazioni, 7 operazioni sole di importo inferiore a 500 mila euro). Che sono quelli di cui possiamo dire di avere una mappatura tutto sommato precisa, sapendo che questi vengono puntualmente comunicati da startup e operatori. Il metodo scelto è l’unico che abbiamo a disposizione, cioè quello che le gli operatori comunicano quotidianamente ai siti. E non avendo un osservatorio o una rete particolare, ma ricevendo comunicazioni davvero da tutti gli attori in gioco, è ragionevole pensare che la cifra si avvicini con ottima approssimazione a quella reale. Partendo sempre da seed, escludendo microseed e grant. E non facendo alcuna distinzione sulla provenienza di quei soldi. Cosa che probabilmente viene fatta in grafici come questo elaborato da Italia Startup. C’è da dire che 100 milioni sono ancora distanti dal minimo sindacale che si chiede ad un ecosistema evoluto. Un nono per la precisione, considerando un miliardo come l’obbiettivo minimo che gli stakeholder (in primis quelli di Italia Startup) si sono dati entro il 2018.
01 milioni raccolti

67 milioni raccolti solo da due startup italiane con sede legale all’estero
L’unica cosa che abbiamo preso in considerazione è la «destinazione». Se si tratti di startup italiane o meno. Perché sappiamo bene che casi come MoneyFarm, che ha chiuso un round da 16milioni, ad oggi il più alto nel 2015 in Italia, i soldi li ha presi da un attore italiano (United Ventures) e uno inglese (Cabot). Così per il secondo dei round più grossi del 2015, quello di Doveconviene, i soldi arrivano da Principia e Highland Capital. Però non abbiamo visto la provenienza «geografica» dei soldi, ma la loro destinazione. Per estensione si potrebbe dire che startup a tutti gli effetti nate qui, e che producono o fanno ricerca qui, quest’anno hanno raccolto decine di centinaia di milioni in funding. 67 milioni per la precisione, se pensiamo ai casi di Gelesis (35M qualche giorno fa) nata da un ingegnere italiano, che fa ricerca e sviluppo in Salento, ma che ha la sede legale a Boston avendo trovato all’MIT chi ci ha creduto. O i 32 milioni presi da M.Gemi, che lavora e sviluppa a Firenze, ma anche lei la sede a Boston. Due sole startup italoamericane fanno da sole quello che in Italia le 40 operazioni più importanti dell’anno. Giusto per riflettere un attimo.

Arcangelo Rociola
@arcamasilum

Fonte:http://blog.startupitalia.eu/97-9-milioni-startup-investimenti-2015-infografica/?utm_content=buffere8024&utm_medium=social&utm_source=linkedin.com&utm_campaign=buffer

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