Franchising, retail, business
04/01/2016
Commerzbank l'ha ribattezzata la Fenice che rinasce dalle sue ceneri. Una nuova metafora per celebrare la ripresa sempre più convinta dell'Irlanda, dopo gli anni seguiti all'esplosione della bolla immobiliare e al dissesto bancario e poi economico che l'avevano trasformata da Tigre celtica in Cenerentola d'Europa.
Appena cinque anni fa il Paese era costretto a chiedere aiuti internazionali per 67,5 miliardi ed entrava in un piano di salvataggio triennale costato dolorosa austerity e povertà crescente; oggi – alla vigilia di un voto che, tra febbraio e marzo, sancirà il giudizio degli elettori sull'operato del governo – l'Irlanda si conferma l'economia a crescita più rapida dell'area Ocse, a ritmi “cinesi”, sta riportando i conti sotto controllo, ha ridimensionato la disoccupazione.
I punti di forza dunque sono molti, anche se restano alcune fragilità e qualche interrogativo legato agli scenari globali e alla direzione che prenderà la ripresa.
Nel terzo trimestre dell'anno scorso il Pil di Dublino è cresciuto del 7% rispetto allo stesso periodo del 2014: un trend che spinge ormai diversi analisti a prevedere che questa sarà la performance dell'economia per l'intero 2015, ben oltre il +6,2% che lo stesso governo aveva stimato a ottobre. Nel 2014 l'Irlanda era cresciuta del 5,2% e per il 2016 si prevede un incremento tra il 4 e il 5 per cento. Sono numeri importanti, sebbene qualcuno – tra gli altri l'ex governatore della Banca centrale Patrick Honohan – inviti a valutarli con cautela, visto il peso che su un'economia piccola come quella irlandese hanno le multinazionali. E bisogna tener conto che finora Dublino ha molto beneficiato dello stato di salute di Stati Uniti e Gran Bretagna, maggiori destinazioni del suo export.
Analizzando le componenti della crescita, c'è però un'importante considerazione: a determinarla non è più solo l'export ma anche la domanda interna. Commerzbank nota che, mentre nel biennio 2011-2013 il surplus commerciale faceva da traino all'incremento del Pil e la domanda interna era un freno, negli ultimi due anni c'è stata una consistente ripresa dei consumi (le vendite di auto, per esempio, sono cresciute l'anno scorso del 30%) e, in parte, degli investimenti. Segnali di un'economia più equilibrata, capace di reggere meglio gli shock esterni.
Stando agli ultimi dati del Dipartimento delle Finanze, il deficit 2015 si attesterà al 2,1% del Pil, oltre 12 punti percentuali in meno del 2009, picco negativo della crisi. Il debito rimane alto (al 97% del Pil) ma è comunque calato di 23 punti rispetto al 2012 e, soprattutto, lo ha fatto molto più rapidamente del previsto.
Fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-01-03/sorpresa-l-irlanda-ha-vinto-crisi-ora-cresce-ritmi-cinesi-164458.shtml?uuid=ACAf1a3B&utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook