Franchising, retail, business
20/01/2016
L'allarme degli albergatori: malgrado il Giubileo, meno cinque per cento di presenze rispetto allo scorso anno. Libera negli hotel una stanza su due per l'allarme terrorismo. La grande fuga dei giapponesi: crollo di due terzi.
Ormai lo chiamano effetto Bataclan. Che non sarebbe stato un gennaio da "piatto ricco" gli albergatori un po' se lo aspettavano, visto il tiepido inizio del Giubileo. Ma che una stanza su due negli hotel rimanesse libera, non lo avevano messo in programma. E neanche potevano immaginare che i giapponesi, da un anno all'altro, sarebbero diminuiti del 70%. Paura degli attentati. "Con gli arrivi in città siamo sotto di cinque punti rispetto allo stesso mese del 2015 - racconta Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi - Un dato sconfortante". In questa conta al ribasso a pesare più che i pellegrini (comunque pochissimi rispetto alle previsioni) sono i russi, i cinesi, i giapponesi e gli arabi.
Quelli che, finite le feste di Natale, sbarcavano a Fiumicino e per giorni e giorni era tutto un tour a "5 stelle" tra hotel di lusso, ristoranti blasonati, shopping compulsivo tra le boutique di via Condotti. Insomma, all'appello mancano i ricchi. Per l'appunto. I russi? Dimezzati rispetto a un anno fa. E anche i cinesi latitano: «I dati ufficiali ancora non li abbiamo - continua Roscioli - ma facendo un giro di incontri con i nostri associati le percentuali sono di un 50% in meno per chi arriva dalla Russia e un 30% per i turisti dalla Cina». Ma la percentuale più nera è quella dello sbarco dei giapponesi. "In calo del 70 per cento", dice Francesca Massaccesi che laureata in lingue orientali fa la guida turistica da tanti anni. «Dopo le stragi di novembre a Parigi sono spaventatissimi - racconta - in tanti hanno disdetto le prenotazioni.
E i gruppi da portare in giro tra Colosseo e San Pietro sono sempre più esigui. Speriamo che a febbraio le cose vadano meglio. Lì infatti è il mese delle lauree e di solito sono tanti i ragazzi che prima di immergersi nel mondo del lavoro fanno un viaggio in Italia». Ma non c'è solo la paura Isis a frenare le "vacanze romane". Di mezzo c'è l'economia che in questi Paesi non va più bene come un tempo. Basta pensare alla Russia alle prese con il rimbalzo sull'economia del crollo del prezzo del petrolio. Antonella De Gregorio, proprietaria dell'hotel Mozart, elegante 4 stelle in via del Corso conferma: "Lunedì e martedì scorsi abbiamo avuto il 30% in meno di camere vendute in confronto a un anno fa, nonostante i prezzi siano diminuiti".
E pensare che gennaio è sempre stato per Roma il mese d'oro per l'arrivo dei cittadini dall'Est. "Il Natale in Russia si festeggia a gennaio - spiega Roscioli - e la capitale è sempre stata per loro meta di viaggio e di saldi". A scoraggiare
i ricchi anche il Giubileo che con le previsioni iniziali di 25milioni di pellegrini ha bloccato chi voleva venire nella città eterna, ma senza ambizione di indulgenze. Risultato: pochi arrivi de gli uni e de gli altri. E così, anche nelle case per ferie gestite dai religiosi i letti vuoti abbondano. Ma qui si aspetta il "miracolo" di Padre Pio, quando dal 3 al 6 febbraio, Roma si riempirà di fedeli per l'arrivo delle spoglie del santo di Pietrelcina.
Fonte:http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/01/20/news/arrivederci_roma_il_turismo_fa_acqua-131618643/?ref=fb