Franchising, retail, business
28/01/2016
C’è chi dice che quest’anno Torino sarà quello che Milano è stata nel 2015 con l’Expo: semplicemente il centro del mondo del cibo. Merito della scena gastronomica vibrante, in una città che negli ultimi anni ha dimostrato di essersi lasciata alle spalle il passato grigio di città industriale, aprendosi al turismo e alla cultura.
Sicuramente il fulcro di questo fermento sarà il periodo estivo, mentre la città si prepara ad accogliere a settembre Terra Madre Salone del Gusto, che per la prima volta sarà distribuito per le vie, i parchi e i palazzi storici.
Tra indirizzi storici e nuovi, un itinerario per scoprire al meglio la città con i consigli di Slow Food Planet.
Si comincia dal centralissimo complesso di Del Cambio, il ristorante che dal 1787 presidia piazza Carignano. Ristrutturato nel 2013, oggi è composto dal ristorante stellato condotto da Matteo Baronetto e da un lussuoso cocktail bar. Ma la nostra meta è un’altra: per una volta potrete raccontare ai vostri amici di aver fatto colazione in farmacia. La Farmacia Del Cambio, infatti è una straordinaria pasticceria ricavata nei locali della vecchia farmacia reale, di cui mantiene ancora gli arredi originali. Ci si può sedere al bancone centrale e gustare un cappuccino accompagnato da fragranti croissant oppure da una delle creazioni dolci del pasticcere Fabrizio Galla.
Dopo la colazione è il momento di partire alla scoperta della città. Tra i luoghi che meglio raccontano un contesto urbano ci sono i mercati. E Torino può vantarne uno speciale: il mercato di Porta Palazzo, considerato uno dei più grandi d’Europa per la frutta e la verdura. Passeggiando tra le caratteristiche bancarelle bianche e rosse, merita una visita il mercato dei contadini sotto la tettoia dell’orologio, che ospita i coltivatori diretti della provincia di Torino. Se ci si trova in città di sabato, vale la pena attraversare la piazza e spingersi fino al mercato del Balon in Borgo Dora, un mercatino delle pulci che si snoda attraverso vie acciottolate e casette a due piani. Colorato, allegro, pieno di confusione creativa, al Balon si può trovare assolutamente di tutto, dagli occhiali vintage ai motorini d’epoca.
È l’ora di pranzo: per rimanere leggeri senza rinunciare al gusto possiamo decidere di dedicare la pausa pranzo allo street food, con un trancio di pizza di qualità da Taglio, nella bellissima piazzetta IV marzo, dove ci può capitare di trovare pizze con sapori tutti piemontesi, dalla robiola di Roccaverano al Castelmagno. Oppure possiamo provare qualcosa di più particolare come le patate ripiene di Poormanger: una rivisitazione italiana delle jacked potatos statunitensi, da comporre a propria scelta tra i tanti ingredienti di qualità disponibili.
A Torino alla cultura è riservato un posto d’onore: i suoi numerosi musei attirano visitatori da tutta Italia e anche dall’estero. Al pomeriggio avremo l’imbarazzo della scelta tra il nuovo Museo Egizio, il Museo del Cinema, all’interno dell’aula del tempio nella Mole Antonelliana, ma anche le numerose mostre organizzate alla Gam, la galleria di arte moderna, oppure a Palazzo Chiablese, appena dietro la Piazzetta Reale.
La merenda, invece, è riservata a uno dei prodotti torinesi più conosciuti in Italia e nel mondo: il gianduiotto, che possiamo assaggiare in una magistrale esecuzione nella bottega di Guido Castagna, uno dei mastri cioccolatieri più amati della città.
Ci avviciniamo al momento dell’aperitivo, e anche in questo caso le possibilità sono infinite. Vi consigliamo due indirizzi che potremmo considerare agli antipodi: il primo, Caffè e Vini Emilio Ranzini, è la classica piola piemontese, un locale piccolo e accogliente dove sorseggiare un bicchiere di vino della casa accompagnato da un piatto di acciughe al verde. il secondo è uno dei bar più belli e antichi d’Italia, nel quale pare sia stato inventato il tramezzino: il caffè Mulassano, dove vi saranno serviti ottimi cocktail accompagnati da sfiziosi stuzzichini.
Per cena decidiamo invece di esplorare le tante ricette tipiche della gastronomia locale: possiamo farlo da Banco Vini e Alimenti, il locale costola del ristorante Consorzio, dove assaggiare tanti piatti in versione tapas che si rifanno alla tradizione, accompagnati da una straordinaria selezione di salumi e formaggi. Oppure vale la pena di prendere un taxi e spingersi poco fuori dal centro, all’osteria Antiche Sere, vero baluardo della tradizione: si tratta di un’autentica osteria a conduzione familiare in cui assaggiare i piatti della tradizione – vitello tonnato, agnolotti, brasato, panna cotta – in un ambiente semplice che vi accoglierà con la rinomata cortesia torinese.
Fonte:http://www.slowfood.it/torino-la-prossima-capitale-del-cibo/