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28/01/2016
LONDRA - Rupert Murdoch contro Google. E nell'insolita veste di nemico delle lobby: ossia il mestiere che viene spesso attribuito al tycoon soprannominato "lo Squalo". Con un cinguettio su Twitter il fondatore della News Corporation, uno degli imperi editoriali più grandi del mondo, lancia un sasso nello stagno dei privilegi fiscali.
"Google ha nascosto con furbizia dozzine di suoi uomini alla Casa Bianca, a Downing street e in altri governi, il più bel lavoro di lobby mai realizzato".
Il riferimento è agli accordi raggiunti nei giorni scorsi da vari governi occidentali con il motore di ricerca. Intese presentate, a seconda dei casi, come una tardiva ma esemplare rinuncia di Google alle scappatoie che gli hanno permesso di pagare zero tasse o poco di più, o viceversa come un mea culpa ipocrita, di chi invece di dare il dovuto continua a evadere. Polemiche sono esplose in Gran Bretagna, dove il ministro del Tesoro George Osborne ha presentato la trattativa con Google come una grande vittoria per lo Stato, prima di essere smentito dall'ufficio del primo ministro Cameron, che ha preso le distanze, e dal sindaco di Londra, Boris Johnson, rivale di Osborne nella corsa a diventare l'erede di Cameron alla guida dei Conservatori. Non solo: ieri il Times ha fatto un titolo provocatorio, notando che l'Italia ha ottenuto molto più della Gran Bretagna nella trattativa con Google.
Ma il quotidiano londinese, non per nulla, è di Murdoch. Che ha fatto seguito con l'accusa a Google di barare, grazie a un'opera di lobby senza pari. A parte il precedente, commentano i maligni, del lobbismo compiuto in passato dagli uomini di Murdoch per comprare la maggioranza di Sky in Inghilterra: operazione che sarebbe riuscita, non fosse stato per il Tabloidgate, lo scandalo delle intercettazioni illecite. Ride bene chi ride ultimo, sembra dire lo Squalo con il suo tweet.
Fonte:http://www.repubblica.it/esteri/2016/01/28/news/murdoch_attacca_big_g_i_migliori_a_fare_lobby_-132190188/