Franchising, retail, business
29/01/2016
Proprio nel momento in cui le vetture Gpl e Metano potrebbero dare un contributo all'aria delle nostre città le vendite colano a picco
ROMA – Siamo al paradosso. Da una parte le città sono sotto smog, rischiamo le sanzioni europee per il mancato rispetto delle leggi di tutela dell’aria, decine di migliaia di italiani vengono uccisi ogni anno dall’inquinamento atmosferico. Dall’altra il mercato delle auto a gas che non hanno problemi con le polveri sottili, crolla.
A dicembre 2015 le vendite di veicoli a benzina e diesel sono cresciute con un andamento a doppia cifra (+18%), mentre per Gpl e metano si registra, rispettivamente, un calo del 20,8% e del 31,8%. Anche nel dato complessivo 2015 si conferma una leggera flessione del GPL (-0,8%) e una più forte contrazione del metano (-11%). La tendenza è confermata dal mercato delle trasformazioni a gas in after market: dai dati del ministero dei Trasporti risulta una forte sofferenza nei primi nove mesi del 2015, con cali che si attestano attorno al 17% per il Gpl e al 43% per il metano.
“Il crollo del prezzo del petrolio negli ultimi mesi ha influito sulle scelte dei consumatori che, ingannati dal fatto che il diesel e la benzina siano divenuti meno cari, hanno pensato che la competitività economica delle auto ecologiche (GPL o metano) si fosse ridotta”, commenta Massimo Ciuffini, coordinatore progetti mobilità Fondazione per lo sviluppo sostenibile. “In realtà quando cala il prezzo del petrolio cala ad esempio anche quello del Gpl e del metano, quindi la convenienza economica per queste auto ecologiche è rimasta. Purtroppo, in molti non lo sanno”.
Così un comparto che è sempre stato un fiore all’occhiello della motoristica italiana (prima al mondo nelle tecnologie per l’alimentazione a gas dei veicoli), rischia di perdere terreno proprio in un momento cruciale. Nel dicembre scorso si è conclusa la conferenza sul clima di Parigi che ha rilanciato le politiche di contenimento dei combustibili fossili. L’Agenzia europea per l'ambiente ha mostrato che l’Italia si trova in testa alla classifica dei 28 Paesi dell’Unione europea sulle morti premature da biossido di azoto, legato, come è noto, agli scarichi delle auto, in particolare dei veicoli diesel. E ora arriva l’ulteriore conferma dell’allarme dalla campagna Mal’aria di Legambiente.
Un intervento legislativo (in Parlamento è in discussione la proposta di esenzione dal bollo per i veicoli a basso impatto ambientale) potrebbe riequilibrare la situazione con sensibili vantaggi. Secondo la ricerca “Green economy e veicoli stradali: una via italiana” realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, uno scenario di elevata penetrazione delle auto a gas in Italia da oggi al 2030, con la progressiva sostituzione di circa un terzo delle auto diesel e benzina, porterebbe a una significativa riduzione delle emissioni al 2030: un taglio di 3,5 milioni di tonnellate di CO2, 67 tonnellate di particolato e 21 mila tonnellate di ossidi di azoto all’anno.
Fonte:http://www.repubblica.it/motori/sezioni/ambiente/2016/01/29/news/addio_auto_a_gas_nessuno_le_vuole_piu_-132304077/