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Come sono arrivato a lavorare nel campo degli effetti visivi a New York

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07/03/2016
Marco Maldera ci scrive da New York dove lavora nel settore VFX.

Qual è il tuo background accademico e lavorativo in Italia?
Il mio background accademico viene dal mondo delle belle arti.
Prima di partire in Italia studiavo all’università ed ero un pittore professionista.
Come si è presentata l’opportunità statunitense?
Sono arrivato a New York alla fine nel 2009 per migliorare il mio inglese e per fare un esperienza all’estero.
Durante il mio corso di studi ho iniziato a proporre i miei lavori di design a diverse gallerie d’arte e a partecipare a varie mostre a Manhattan e Brooklyn.
Le cose stavano funzionando e ho deciso di sfruttare queste nuove opportunità.
Di cosa ti occupi?
Il mio percorso è un po’ cambiato negli ultimi anni.
Dal mondo dell’arte pittorica e del design classico mi sono spostato nell’ambito dell’arte digitale.
Nello specifico mi occupo di effetti speciali digitali.
In gergo tecnico il mio lavoro è quello del Lead Compositor.
Inoltre lavoro come Art director per film, cortometraggi e tv-show.
Cosa offre la Grande Mela che altre destinazioni non offrono?
New York è una delle metropoli più importanti nel mondo della post produzione, dell’arte e del design a livello internazionale.
Il mio obbiettivo era quello di fare un esperienza artistica professionale e lavorativa in uno dei mercati più dinamici del mondo.
Quali sono le opportunità lavorative nel tuo campo a New York?
Ci sono molte opportunità nel campo degli effetti speciali digitali.
Le aziende sono sempre alla ricerca di artisti da inserire nei vari settori.
Il lavoro a New York si focalizza sopratutto nella Pubblicità, TV show e a volte anche film.
Ci descrivi chi sono i tuoi colleghi o le persone che lavorano nel tuo ambito?
Le nuove generazioni di colleghi vengono da un percorso più strettamente accademico mentre quasi tutti i miei coetanei arrivano da un background artistico più o meno simile al mio.
In tanti sono passato dalla pittura, scultura, design.. alle arti digitali e al mondo del VFX.
In questo ambito non ci sono delle regole precise e se hai talento, tanta costanza e passione prima o poi i risultati arrivano.
Con che visto ti trovi negli Stati Uniti? Quanto è stato difficile ottenerlo?
Nel 2011 una grande galleria d’arte di Manhattan mi ha offerto di rappresentarmi come artista.
Subito dopo sono stato selezionato per partecipare come membro della delegazione Americana a un evento internazionale al museo del Louvre di Parigi.
Dove ho anche ricevuto un premio speciale.
Da quel momento è nata la mia opportunità lavorativa statunitense.
Attualmente mi trovo negli States con un 01 visa.
Questo particolare tipo di visto viene rilasciato a persone con “straordinarie capacità in campo artistico”.
Ho ottenuto questo visto grazie al mio background da artista visivo e al premio che ho ricevuto a Parigi.
Al momento mi trovo nel processo di rinnovo.
Spero di poter continuare la mia avventura professionale negli States ma non è un visto facile da ottenere e/o da rinnovare.
Tornerai in Italia? Perché?
Mi piacerebbe molto tornare in Italia in futuro.
Prima di tutto per la mia famiglia ma anche per lo stile di vita, la cultura e il cibo.
Leggo molto online circa i problemi che ci sono nel nostro Paese ma vorrei essere positivo e sperare che che le cose andranno meglio.
I problemi ci sono dappertutto anche negli States.
Il mio sogno è quello di vivere e lavorare tra l’Italia e gli Stati Uniti e spero di realizzare questo mio obbiettivo.
Se tra i lettori c’è qualcuno con qualche domanda nei confronti del mondo del VFX potete contattarmi tramite il mio sito www.marcomaldera.com.

Fonte:http://www.italiansinfuga.com/2016/02/17/come-sono-arrivato-a-lavorare-nel-campo-degli-effetti-visivi-a-new-york/?awt_l=JjIis&awt_m=JGoMYErfGvH3bG

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