Franchising, retail, business
15/03/2016
Storia di acquisizioni in 21 mosse. Si può riassumere così la crescita del Gruppo Campari, che fondato nel 1860 oggi vanta il 45% dei brand globali. E i riflessi si vedono anche sui bilanci. Solo negli ultimi dieci anni il fatturato del gruppo è raddoppiato: dagli 810 milioni di euro del 2005 è passato al miliardo e 656,8 milioni di euro del 2015 con l’Italia e gli Stati Uniti a rappresentare insieme oltre il 47% del totale.
Il gruppo nasce con le attività della famiglia Campari. È Gaspare Campari l’inventore, tra decine di altri liquori, dell’aperitivo rosso a media gradazione alcolica che ancora oggi porta il suo nome. In pieno centro a Milano nello storico Caffè Campari si sviluppano le prime attività. Nel 1926 poi Davide, figlio di Gaspare, muta la politica aziendale, limitando la produzione alle sole bevande dotate di forte identità e immagine: l’aperitivo Campari e il liquore Cordial Campari. Inoltre si impegna a dare un progressivo slancio internazionale all'azienda.
Nel 1932 nasce il Camparisoda, il primo aperitivo monodose al mondo. La bottiglia è disegnata da Fortunato Depero, uno degli artisti futuristi più famosi del tempo. L'iconica bottiglietta del Camparisoda, la cui forma è rimasta invariata nel tempo, è divenuta, in Italia e nel mondo, un simbolo di design accessibile quotidianamente. All’inizio degli anni ’60 Campari è già diffuso e conosciuto in oltre 80 paesi: negli anni successivi la distribuzione è arrivata a coprire 190 paesi nel Mondo.
La svolta per il gruppo arriva negli anni ’90, con la trasformazione in uno dei principali player del mercato mondiale del beverage. L’industria delle bevande si consolida rapidamente, grazie a società sempre più globali che presentano portafogli più articolati e ampi. Cambi di proprietà e intese politiche di acquisizione sono messe in campo dalle aziende concorrenti al fine di massimizzare le sinergie. Il Gruppo Campari attua una scelta strategica: crescere tramite acquisizioni per non dover ripiegare su un ruolo di nicchia.
Il primo passo, nel 1995, si realizza con l’acquisizione delle attività italiane del gruppo olandese BolsWessanen proprietario di marchi di primo piano quali Crodino, Cynar, Lemonsoda, Oransoda, Biancosarti e le acque Crodo. Nel 1999, poi, Campari acquista Cinzano, fra i marchi leader a livello mondiale nei vermouth e nei vini spumanti e tra i brand italiani più noti nel mondo. Inoltre, sempre nello stesso anno acquisisce Ouzo 12, bevanda alcolica greca a base di anice.
La crescita prosegue nel 2000 con l’acquisizione di importanti marchi nei mercati brasiliano e uruguayano, entrambi con forte potenziale di crescita. Entrano a far parte del portafoglio marchi leader in quelle aree come Dreher, i whisky Old Eight, Drury's, Gregson’s e Gold Cup e il vino Liebfraumilch.
Il 6 luglio 2001 il debutto a Piazza Affari con la quotazione alla Borsa di Milano delle azioni della capogruppo Davide Campari-Milano. Nello stesso anno il Gruppo Campari annuncia l'acquisizione di Skyy Spirits LLC, proprietaria del marchio SKYY Vodka, divenuto in pochi anni, grazie ad un rapidissimo incremento delle vendite, uno dei principali brand di premium vodka degli Stati Uniti. La società salirà poi al 100% nel 2006.
Nel 2002 è la volta dell’acquisizione del 100% di Zedda Piras (Mirto di Sardegna) che detiene il 67.62% di Sella & Mosca (100% da giugno 2003). Entrambe le società hanno sede ad Alghero, in Sardegna. L’anno successivo viene acquisito Riccadonna, marchio di Asti spumante leader in Australia e in Nuova Zelanda. A fine anno il Gruppo Campari annuncia inoltre l’acquisizione di Barbero 1891, proprietaria di un ampio portafoglio di marchi tra cui spicca nel comparto spirit Aperol e nel comparto wine Mondoro ed Enrico Serafino. L’acquisizione rappresenta un ulteriore rafforzamento nei due segmenti: Aperol integra l'offerta nel segmento a moderata gradazione alcolica, mentre Mondoro consolida la forza del Gruppo nel segmento premium Asti nei mercati internazionali.
A dicembre del 2005 Campari acquisisce la cantina Teruzzi&Puthod, produttrice della famosa Vernaccia di San Gimignano. L’anno successivo Campari acquisisce da Pernod Ricard il single malt Scotch whisky Glen Grant e l'Old Smugglerthus entrando nel segmento degli Scotch whisky. Nel 2007 il Gruppo annuncia l’acquisizione di Cabo Wabo, tequila creata dalla rock star Sammy Hagar.
Nel 2008 importanti acquisizioni vengono fatte anche nei mercati emergenti. In Messico, il Gruppo Campari sigla un accordo per l'acquisizione di Destiladora San Nicolas, S.A. de C.V., le cui attività includono una distilleria, e una struttura distributiva sul mercato messicano. In Argentina, Campari finalizza l’acquisizione della società Sabia, azienda che gestisce un portafoglio di forti marchi internazionali e locali e rappresenta uno dei principali distributori di spirit e wine in Argentina.
La più grande acquisizione della sua storia arriva nel 2009 con Wild Turkey, il primo premium brand di Kentucky bourbon a livello mondiale. Insieme a Wild Turkey si è aggiunto al portafoglio American Honey, un liquore a base di bourbon e miele. Oltre a incrementare la propria presenza nel mercato dei premium spirit negli Stati Uniti, il Gruppo Campari rafforza la sua posizione in mercati chiave quali l'Australia e il Giappone. Il Gruppo acquisisce inoltre la distilleria in Kentucky, Stati Uniti. Il Gruppo Campari si trasferisce a Sesto San Giovanni, sede dello storico stabilimento inaugurato da Davide nel 1904. Il nuovo edificio, disegnato e ideato dall'architetto Mario Botta incastona un brano dello stabilimento storico, una piccola testimonianza del patrimonio archeologico industriale italiano.
Del 2010 l’accordo per l’acquisizione di Carolans, liquore al whisky irlandese, e Frangelico, liquore italiano di nocciole, da William Grant & Sons. Questa transazione rafforza la posizione di Campari negli Stati Uniti e nei mercati chiave dell'industria degli spirits di marca. E del marzo 2011 l’acquisizione della società di distribuzione e importazione di prodotti spirit e wine Vasco CIS con sede a Mosca. Il Gruppo completa inoltre l'acquisizione del brand brasiliano Sagatiba, leader di mercato nel settore in forte espansione della cachaca premium in America Latina. Nei dieci anni dalla quotazione in Borsa il Gruppo ha quasi triplicato le vendite e la profittabilità. Mentre nel Settembre 2013 l’acquisizione di una quota di controllo in Lascelles deMercado & Co,con sede a Kingston in Giamaica. L’accordo concluso nel dicembre dello stesso anno, consente al gruppo l’ingresso nel segmento del rum acquisendo i brand Appleton Estate, Appleton Special/White, Wray & Nephew e Coruba, leader in Jamaica e distribuiti a livello internazionale. A giugno acquisisce le attività della società australiana Copack Beverage A Limited Partnership, azienda leader nell'imbottigliamento di bevande. Questa scelta permette a Gruppo Campari di estendere il proprio controllo sulle attività produttive nel mercato australiano. Inaugura un nuovo impianto di imbottigliamento e confezionamento presso la Distilleria Wild Turkey, in Kentucky che fornisce completa capacità di imbottigliamento e packaging per tutti i marchi di distillati del Gruppo Campari negli Stati Uniti.
A marzo 2014 Campari rileva Forty Creek Distillery Ltd., azienda indipendente leader nel mercato degli spirit in Canada. Attraverso questa operazione Campari fa il suo ingresso nella categoria del whisky canadese con un portafoglio di prodotti premium. Ad aprile acquista il 100% di Fratelli Averna, proprietari del famoso Amaro Averna, oltre che di marchi quali Braulio, Limoncetta e Grappa Frattina.
Oggi a livello geografico, inoltre, i ricavi del gruppo vedono le Americhe rappresentare il 42,3%, seguito dall’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa con il 31,7% e dal Nord, Centro ed Est Europa con il 18,9%. Chiude l’area Asia Pacifico con il 7%. In Italia si concentra il 25,1% del fatturato, seguito dagli Usa con il 22,1% e dalla Germania con il 10%. Importante anche la quota giamaicana: 5,9%.
Fonte:http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/finanza-e-mercati/2016-03-15/campari-controlla-45percento-marchi-globali-113339.shtml?uuid=AC5JONoC&refresh_ce=1