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Attentati Bruxelles, Facebook attiva il Safety Check. Tutti gli hashtag su Twitter e le dirette su Periscope

01Attentati

22/03/2016
Disponibile anche per chi si trova nella capitale belga lo strumento del social network per rassicurare amici e parenti. Trending topic da ore #PrayforBruxelles e #PrayforBelgium. Ma la novità sono i video in diretta da Periscope dall’aeroporto e dalla città

COME ACCADUTO in passato (ma non sempre, assenza che è costata qualche critica) anche per gli attacchi di questa mattina a Bruxelles Facebook ha attivato il suo strumento destinato agli utenti che si trovano nella capitale del Belgio, il Safety Check. Ci sono volute due ore e un bel po’ di richieste per suonare la sveglia a Menlo Park. Le persone che hanno un account sul social network possono dunque segnalare che stanno bene, sono incolumi e non sono state coinvolte dalle esplosioni che hanno interessato l’aeroporto internazionale di Zaventem, dove sarebbe stato coinvolto almeno un kamikaze, e diverse fermate della metropolitana, al momento solo Maelbeek sembra però confermata. Dall’altra parte gli amici collegati con loro possono ricevere le notifiche e tirare un sospiro di sollievo. Questa la pagina per gestire la funzione messa a disposizione dalla piattaforma.
“Facebook ha attivato a Bruxelles Safety Check, uno strumento semplice e veloce che permette alle persone di comunicare la propria incolumità e di controllare quella degli altri dopo il verificarsi di un grande disastro o di una crisi – ha spiegato un portavoce – nel 2015 più di 950 milioni di persone hanno ricevuto una notifica che li avvisava che un loro amico o un loro caro era al sicuro durante una crisi”. Le notifiche, volendo, possono essere disabilitate o si può confermare, se si è a conoscenza che un amico sta bene, la sua situazione. Se tuttavia il contatto non ha in qualche modo geotaggato la sua presenza da quelle parti, lo strumento rischia di essere inutile.
Nel frattempo, dalle 8 del mattino, hanno iniziato a consolidarsi i primi hashtag utili a seguire le vicende che stanno insanguinando la capitale d’Europa. Dopo il #Brussels dei primi minuti gli aggiornamenti, le immagini e soprattutto i brevi video in diretta hanno iniziato a circolare tramite #Bruxelles e soprattutto con quello che è malauguratamente divenuto lo standard sul social dell’uccellino per eventi di questo genere: #PrayForBruxelles ma anche #PrayforBelgium e #PrayersforBelgium. Tutti si alternano in queste ore nella lista dei più utilizzati. Molto diffusi anche #BrusselsUnderAttack, #BrusselsAirport, #BrusselsAttack, #BrusselsMetro e le relative varianti col nome della città in francese. Contenuti e informazioni circolano anche tramite #Zaventemvideo, #Zaventemairport, #ZaventemAttack e altre filiazioni simili.
Quanto agli account da seguire, sono molti: da quello del primo ministro belga Charles Michel ai portali istituzionali come quello del Centro di crisi del Belgio, l’unico a cui ha rimandato lo stesso premier e il più retwittato dagli altri account. Utili anche quello della Polizia federale, dell’aeroporto di Zaventem, delle ferrovie belghe, dell’azienda cittadina dei trasporti pubblici, della regione di Bruxelles ovviamente dei media locali, da Le Soir all’Rtbf.
Più che in passato, stavolta anche la piattaforma per il live streaming in diretta, Periscope, ha assunto un ruolo di primo piano rilanciando su Twitter, che ne è proprietaria e ne amplifica i contenuti anche fra i propri utenti, i video dei passeggeri in fuga dall’aeroporto e successivamente clip di ogni tipo dal centro della città. Un flusso ininterrotto di persone che ci mostrano di prima mano, dai loro smartphone, il pesante clima negli snodi e nelle strade della metropoli: dalle fermate della metro sbarrate al deflusso, spesso una corsa forsennata, da Zaventem fino ai clienti degli hotel che filmano dalle finestre, passando per lo spiegamento delle forze di Polizia, collocate specialmente nei pressi dei palazzi del potere europeo, su tutti la sede della Commissione europea, fino alla situazione in corrispondenza delle fermate interessate dalle esplosioni.
I contatori dei video segnano decine di migliaia di spettatori per questi frammenti di realtà in diretta quando di solito i video privati ne raccolgono poche decine. Se l’utente lo desidera, Periscope notifica in automatico su Twitter l’inizio della trasmissione. Dunque è facile recuperare tutti questi contenuti associando gli hashtag #Periscope e #Brussels. Anche se, come sempre,
bisogna tentare di distinguere i contenuti e prestare attenzione alle bufale: una clip dell’attentato allo scalo Domodedovo di Mosca di cinque anni fa sarebbe stata per esempio spacciata come testimonianza proveniente dall’aeroporto belga.

Fonte:http://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2016/03/22/news/bruxelles_facebook_safety_check-136067502/

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