Franchising, retail, business



 

Il negozio del futuro: zero code, logica self e tanta tecnologia

01subito

19/03/2016
Uno studio Epson lancia l’allarme: catene, magazzini e distribuzione devono investire su velocità, soluzioni in-store e pagamenti mobili e diffusi sposando strategie online ai vantaggi della concretezza. Altrimenti perderanno clientela.

I brand rischiano, nei negozi reali, di veder volare via la clientela. Una volta tanto usciamo dall’esperienza dell’e-commerce per capire come sarà – o dovrebbe essere nel giro di qualche anno – il punto vendita del futuro. Anzi, del futuro prossimo. Una certezza esce potentemente dallo studio firmato da Epson fra i consumatori di Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna: i consumatori europei non vogliono più fare la coda alla cassa. Quelli italiani si attestano al 63%, sopra la media europea (54%) nel definire quello delle lungaggini per il pagamento fra i fattori critici che influenzano l’immagine dei marchi e delle catene di distribuzione.
Il punto, d’altronde, è semplice: ci vuole più tecnologia nei supermercati e nei grandi magazzini. Ad esempio, gli italiani definiscono essenziale al 64% (contro il 54% degli altri cinque Paesi) la presenza di postazioni self service per effettuare ricerche degli articoli in magazzino e ordinarli direttamente. Il 62% (contro 50%) desidererebbe un’esperienza d’acquisto personalizzata e la possibilità di pagare gli addetti anche lontano dalle casse (62% contro 52%).
Insomma, il quadro d’arrivo è ritrovare nella distribuzione al dettaglio diversi elementi dell’elasticità online (se lo augurerebbe il 61% degli italiani contro il 54%). Rimangono poi la velocità del servizio (59% contro 49%) e il self anche per i pagamenti (60% contro 47%).
Percentuali alte, quelle dei consumatori italiani interpellati da Epson, che raccontano di una platea in fondo già pronta a fare da sé. Che chiede agli addetti alla vendita competenza e rapidità, vuole un supermercato o un negozio intelligenti, dove si riesca il più possibile a evitare l’effetto imbuto al nastro della cassiera. Anche perché questo fenomeno è uno dei principali motivi di rinuncia all’acquisto, specie se l’articolo desiderato costa poco e possiamo trovarlo facilmente altrove. Ecco perché un punto vendita che cambi logica è essenziale anche per la fedeltà al brand.
Dalle cinquemila interviste a un campione di donne e uomini fra i 18 e i 50 anni esce quindi una mappa delle percezioni e dei desideri dei consumatori europei nella vendita al dettaglio. Fare un po’ di coda alla cassa è senz’altro accettabile, ma per il 42% meno vale il prodotto meno si è disponibili a lunghe attese (gli italiani fanno eccezione dato che nel loro caso questa cifra scende al 28%). Addirittura il 29% molla spesso la merce e se ne va mentre il 25% cerca un altro negozio in cui acquistare lo stesso prodotto. Per un consumatore europeo su cinque, infine, è inaccettabile che al giorno d’oggi si debba ancora perdere tempo in fila. L’immediatezza dell’acquisto online inizia a farsi prepotentemente sentire.
Quanto ai pagamenti, il 42% desidererebbe farlo in mobilità. In testa – stavolta decisamente a sorpresa, vista l’antica fascinazione per il contante – ancora l’Italia col 66% del campione. Dall’altra parte Germania e Regno Unito con appena il 30 e 32%. Oltre a questo aspetto andiamo pazzi per le offerte promozionali (90%) e l’89% (rispetto al 72% degli altri) vede con favore promozioni personalizzate. Gli under 30, in particolare, si aspettano un’esperienza di acquisto cucita su misura in ogni aspetto.
Ma i buoni sconto piacciono a tutti: a livello complessivo il 65% apprezza maggiormante quelli dei negozi di alimentari seguiti dalle grandi catene di beni di consumo (61%), elettrodomestici ed elettronica (60%), beni di lusso (54%) e ristoranti e bar (53%). Più ne otteniamo più tendiamo a tornare in un certo punto vendita.
Altri risultati dell’indagine raccontano come resistano scontrino e ricevute anche se è in crescita la percentuale di chi ritiene indifferente l’opzione dello scontrino elettronico, anziani inclusi. E l’importanza, come di diceva, della tecnologia in-store: migliora il servizio al cliente (57% del campione globale), velocizza i pagamenti (53%), taglia le file (53%) e promette maggiore comodità (33%). Ormai i diffidenti sono pochissimi, appena uno su dieci: il ritorno sull’investimento in soluzioni di nuova generazione appare evidente.
E il negozio del futuro come sarà? Omnicanale, zeppo di tecnologia e applicazioni che consentano di comparare le caratteristiche dei prodotti in negozio con l’assortimento online oltre a soluzioni, da alcuni retailer in realtà già testate, per verificare subito la compatibilità di un oggetto per esempio con l’arredamento casalingo.
D’altronde il 72% dei consumatori europei e la larga maggioranza di quelli italiani (78%) è d’accordo con l’affermazione che “entro 3 anni, i consumatori saranno più aperti verso la condivisione di informazioni con i gestori dei punti vendita” spalandando così le porte alla possibilità, per insegne e brand, di utilizzare sempre meglio i dati ottenuti spontaneamente dai consumatori per la personalizzazione del loro shopping. Il 67% dei consumatori preferisce infatti raccontare esplicitamente le proprie preferenze piuttosto che vedersele rubacchiare dagli scontrini della spesa.

Fonte:http://www.wired.it/economia/business/2015/03/19/negozio-futuro-zero-code-omnicanale/#.VweQaLDYZlg.linkedin

LEGGI GLI ALTRI BLOG

Logo FEPbyFFF dates UK

 

ImmagineCompanyProfileUK2ImmagineCompanyProfileIT2

Logo Store inout BrD piccoloL’idea di creare un blog giornaliero per  il mondo del retail nasce grazie ai continui feedback positivi che riceviamo dalle notizie condivise attraverso diversi canali.
Rivolto a tutte le tipologie di distribuzione presenti sul mercato: dal dettaglio ai grandi mall, dal commercio locale e nazionale alle catene di negozi internazionali, investitori, ai nostri fedeli clienti e chiunque altro è realmente interessato allo studio e all'approfondimento su ciò che guida il comportamento dei consumatori. E' anche un blog per tutti coloro i quali lavorano già nel mondo del Retail.
Verranno condivise le loro esperienze, le loro attitudini e le loro experties. Un blog di condivisione, quindi.
Ospitato sul sito della BRD Consulting, che da decenni lavora nel mondo distributivo Italiano ed Internazionale, il blog Store in & out riguarderà il business, i marchi e i comportamenti d'acquisto propri di alcune delle più grandi aziende.
Ci saranno anche notizie in lingua originale per dare evidenza dell’attenzione della nostra Azienda nei confronti del global.
È possibile raggiungere lo staff  a: info@brdconsulting.it

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Continuando la navigazione su questo sito accetti che vengano utilizzati.