19/04/2016
Secondo la ricerca rapporto degli italiani con il food da un lato innova e dall’altro conserva. Il fresco resterà al top, la spesa via web aumenterà…
Si vede la luce sul fondo del carrello, con i consumi che nel nostro Paese ritornano di segno positivo, registrando per alimentari e bevande un +1,8% a volume e un +3% a valore. E’ all’interno di questo scenario che si colloca la ricerca Ipsos Italia Il futuro vien mangiando, presentata dal Coe Jennifer Hubber all’odierno convegno organizzato da TuttoFood.
Ecco i più importanti risultati emersi dall’analisi, che definiscono il panorama dell’ alimentare italiano presente e prossimo:
Centro-Nord alla guida della ripresa, mentre restano ancora stagnanti le vendite al Sud.
- I driver d’acquisto restano legati allo standard, con freschezza e prezzo che ottengono il 71% delle preferenze, seguiti dal gusto (53%). Guadagnano poi interesse la tracciabilità delle materie prime (37%) e le preoccupazioni in termini di dieta (18%), mentre continua l’onda lunga del biologico (14%) e aumenta la propria rilevanza la sostenibilità (12%).
- Fenomeno intolleranze goes on. I lavorati senza glutine e i prodotti senza lattosio crescono in valore a doppia cifra, rispettivamente del +31% e del +15%, in linea con l’adozione di una dieta particolare da parte di sempre più persone. Il 32% delle famiglie è infatti interessato dal fenomeno delle intolleranze, mentre nel 19% ci sono almeno un vegetariano o un vegano.
- In quanto a evoluzione dei gusti, nell’ultimo decennio (con il 2007 come base 100) fanno registrare grandi exploit l’etnico, che tocca un indice di 163,6, i piatti pronti con 134,1 e i prodotti luxury con 126,2.
- Anche il fuori casa, dove l’Italia è ormai il terzo mercato d’Europacon un giro d’affari di 795 milioni di euro, è sempre più importante e destinato a crescere ulteriormente: quest’anno salgono al 33% gli italiani che dichiarano di consumare un pasto fuori casa almeno una volta la settimana.
- Il fresco ancora protagonista per tutte le fasce socio-demografiche. Continuerà ad essere la gamma più richiesta dal 65% dei consumatori nei prossimi 2-3 anni, mentre le modalità di produzione preferite saranno dal 58% quella locale e regionale, con quote importanti anche per biologico (43%) e sostenibile (40%).
- Il metodo d’acquisto online è sempre più in voga, ad oggi utilizzato per il food almeno una volta a settimana dal 17% degli italiani, soprattutto per quanto riguarda gli uomini nella fascia 18-29 anni. Il canale web è scelto principalmente per la comodità e la velocità (31%).
- Attraverso la rete, nei prossimi 2-3 anni, i consumatori recensiranno soprattutto i prodotti alimentari (42%) e reperiranno informazioni sulle referenze attraverso il sito dei produttori (39%).
- L’innovazione alimentare per i consumatori è principalmente sinonimo di sapori regionali (42%), filiera sostenibile (40%), etichette più esaustive (36%) e ricerca dei nuovi gusti (29%). Da notare che la voce imballaggi è invece poco considerata, in linea a una bassa comunicazione di questi ultimi come sostenibili. I comparti percepiti come più innovativi nel food sono poi i surgelati (37%), i confezionati (32%), gli snack dolci (28%) e i cibi funzionali (26%). Nel complesso, infine , l’alimentare è ritenuto un comparto dinamico in quanto a offerta, tanto che tra i Prodotti dell’Anno 2016 eletti dagli utenti uno su due appartiene alla categoria.
- Il 2016 sarà per i consumatori l’anno della leggerezza, preferita dal 74% contro il 26% che sceglierà un gusto senza compromessi. Seguono la riscoperta delle origini (64%) che vince sull’innovazione (36%), il continuo predominio del salato (64%) sul dolce (36%) e di un gusto delicato e rassicurante (61%) contro il piccante (39%).
Fonte:http://www.mark-up.it/i-10-trend-del-nostro-futuro-alimentare-dalla-ricerca-ipsos/
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