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iPhone 7: l'asso di Apple è lo Smart Connector, lo smartphone diventa la "mente" degli oggetti

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04/05/2016
Un connettore polifunzionale già sperimentato sugli iPad Pro potrebbe diventare un ponte verso la prossima generazione di oggetti connessi. Ampliando il raggio d'azione della Mela

TRIMESTRALE in calo per Apple, e le disamine degli analisti si affollano. Sono diverse le stime al ribasso per il futuro della Mela, analisi secondo cui il prossimo iPhone, il 7, non sarà abbastanza innovativo da risollevare le vendite. E così gli investitori cedono azioni, mentre l'ad Tim Cook rassicura sull'outlook dei mercati asiatici. Dove le richieste per l'ultimo arrivato nella famiglia iPhone, il modello SE, hanno costretto Cupertino ad aumentare la produzione. A confermare come la partita dei mercati non si giochi solo sul terreno delle innovazioni ma anche delle declinazioni di prodotto: l'SE altro non è che un iPhone 6 con le forme di un 5S, e il fattore portabilità in questo caso ha avuto valore pari alle soluzioni avanguardistiche come il 3D Touch e il Touch Id di seconda generazione.
Lo scenario quindi è più complesso di quello che sembra. Certamente le vendite di iPhone hanno subito una flessione, fisiologica quanto si vuole, ma pur sempre una flessione rispetto all'anno precedente. Misurato sul quinquennio il calo si ridimensiona, ma la "crescita infinita" a cui Apple ha abituato i mercati stavolta non c'è stata e i timori che si sono sviluppati, basati sulle indiscrezioni sui prossimo modello, sono quelli che a Cupertino non abbiano davvero in mano una carta per ribaltare la situazione. Previsioni che potrebbero essere confermate come smentite a settembre, mese in cui Apple tradizionalmente svela i nuovi iPhone. E che però, a guardare come Apple sta ridisegnando il raggio d'azione dei dispositivi iOS, potrebbero non aver tenuto conto di tutti i fattori in gioco. E in particolare di uno: lo Smart Connector, il connettore multifunzionale che Apple ha inserito già nei due iPad Pro entrati in listino quest'anno, e che tutto fa presagire, saranno anche nei prossimi iPhone, o almeno nel vociferato modello "Pro".
Smart Connector. Chi ha un iPad Pro sa cos'è, per chi non l'ha mai visto, sono tre "puntini" metallici che nel tablet sono posizionati su un lato. Secondo i progetti arrivati in Rete, iPhone 7 avrà lo Smart Connector sul lato posteriore. E questo significa una serie di cose. Anzitutto, allo Smart Connector di iPad si può connettere la Smart Keyboard, una tastiera che si alimenta e si connette direttamente dal e al tablet, che può essere quindi connesso a una fonte di ricarica attraverso la porta Lighting. E attraverso accessori di terze parti come la Logi Base di Logitech, lo Smart Connector può ricaricare il dispositivo. Così, le funzioni del connettore sono tre: input dati, output dati, trasmissione energetica. E si tratta di un connettore magnetico, che può ancorare l'iPhone agli oggetti. Oltre a portare (finalmente) il wireless charging su iPhone, immaginare come questo possa trasformarlo in un oggetto iperconnesso diventa il vero orizzonte dei prossimi modelli. Ma per raggiungerlo c'è bisogno di una mossa importante: lavorare in parallelo con i produttori di accessori. Perché lo smart connector è un ponte verso la Internet of things, la Rete delle cose. Che nell'immediato futuro può ridefinire forme e funzioni di oggetti di uso comune e addirittura rendere "smart" gli apparecchi non intelligenti.
Immaginate un'autoradio, una di quelle di ultima generazione, doppio Din, con navigatore, riproduzione multimediale di ogni tipo, connessione Bluetooth al telefono. Una tipologia di prodotti che potrebbe invecchiare di colpo immaginando una unità centrale predisposta già dai costruttori di auto, per lo Smart Connector. Si sale in auto, si aggancia magneticamente l'iPhone nel vano dell'ipotetico accessorio, e così lo smartphone diventa il cuore digitale di tutta l'automobile, con la non trascurabile comodità di poterlo portare via quando si scende dall'auto. Lo stesso smartphone attraverso Nfc o Apple Watch può facilmente diventare strumento per accedere e accendere il veicolo, relegando alla sola emergenza l'uso delle chiavi. Dentro l'iPhone potrebbero essere conservati i dati di percorrenza e consumo dell'auto e lo status dei componenti come ad esempio i pneumatici, trasferiti via Smart Connector dalla centralina dell'auto al dispositivo personale. Così da avere anche più chiaro lo status dell'auto quando la si porta a revisione, evitando magari sorprese nella fattura. O per aggiornare magari la centralina del mezzo, scaricando mappature specifiche sviluppate dal costruttore. Il discorso vale anche per dispositivi non Apple: smartphone Android e Windows 10 potranno dotarsi di una tecnologia simile entro tempi brevi. E in quel caso sarà il valore dell'ecosistema fatto di sistemi operativi, app e condivisione di dati a dare forma al mercato. Non a caso Google e la Mela hanno funzionalità per l'automotive già dentro i sistemi attuali, Carplay per Apple e Android Auto, con cui utilizzare le app del telefono anche all guida (musica, navigazione, comunicazione), senza togliere le mani dal volante, attraverso gli assistenti vocali.
Questo è naturalmente solo un esempio riferito a una tipologia di prodotti, l'auto, ma potenzialmente ogni oggetto può essere connesso allo Smart Connector. Perché non immaginare un frigorifero con una base per alloggiare lo smartphone e un sensore interno che possa identificare i cibi dal codice a barre e riportarne sull'iPhone la scadenza e eventualmente alimentare un'app per la spesa - se non proprio ordinare quello che sta per finire al vostro supermercato online preferito. Oppure agganciare l'iPhone a dispositivi di monitoraggio medico come ad esempio i rilevatori di glicemia, già oggi è possibile col Bluetooth ma un accessorio smart potrebbe essere configurato in modo da trasmettere i dati in forma privata direttamente al proprio medico, attraverso magari l'autenticazione con il Touch Id.
In tre semplici puntini magnetici insomma Apple potrebbe avere la chiave per rendere il prossimo iPhone più interessante che aumentando o diminuendo le dimensioni del display o fornendo una doppia fotocamera per foto più dettagliate. L'hardware potrebbe insomma virare verso una completa disponibilità nei confronti del software e del sistema operativo. In questo modo lo smartphone, che era smart già qualche anno fa e per gli standard di oggi forse lo è meno, potrebbe mantenere e rilanciare la sua funzione di "cervello" digitale della nostra vita. Alla prossima Wwdc, con i nuovi sistemi operativi, avremo un'idea di cosa ha in serbo Apple per iPhone 7.

Fonte:http://www.repubblica.it/tecnologia/prodotti/2016/05/03/news/iphone_7_l_asso_di_apple_sara_lo_smart_connector_lo_smartphone_si_connettera_a_tutto-138998529/

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