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Alessandro Angelozzi approda negli USA e collabora con Giovanni Gastel

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07/06/2016
Diffuso ormai in 60 punti vendita in Italia, cui si aggiungono i 2 showroom di Roma, in Piazza di Spagna 36, e di Milano, in Viale Bianca Maria 16, il marchio di vestiti da sposa di lusso Alessandro Angelozzi Couture ha presentato all'ultima Monte-Carlo Fashion Week una collezione di abiti raffinati e sensuali all’insegna del rosa e della femminilità che simboleggiano il massimo dell’amore e della passione.

“Tutti i miei abiti originali Alessandro Angelozzi Couture sono al 100% fatti in Italia, perché vengono cuciti e ricamati nei laboratori e nelle sartorie del borgo di Garuffo Sant’Omero, in provincia di Teramo, in Abruzzo, da dove provengo. Le sete le acquisto da Vittorio Vannoni, per me le migliori al mondo”, dice Alessandro Angelozzi a FashionMag a margine della sua sfilata del 3 giugno scorso.
“Quest'anno siamo entrati in 12 punti vendita degli Stati Uniti (del calibro per esempio di “Bridal Gallery” a San Francisco), siamo approdati con 4 clienti anche in Giappone e cominciamo a lavorare con il mercato russo”, prosegue Angelozzi. “In America, se si presenta il miglior Made in Italy allora vieni apprezzato incondizionatamente. E anche nell'universo fieristico, la Bridal Week di New York sta ormai detronizzando Milano, secondo me. Sebbene abbia saputo (io non ci vado più da tempo) che l'ultima fiera milanese della sposa è andata bene (e ne sono contento, naturalmente), per rilanciare davvero Sì Sposaitalia Collezioni raggrupperei a tutti i costi i 10 principali brand e top influencer di questo universo e li farei rimanere in fiera. Non basta organizzare degli eventini a Milano e pagare due notti a buyer che nel salone vedono proposte di aziende coreane e cinesi, che offrono tessuti che nulla hanno a che vedere con la qualità italiana”.
“Le aziende italiane dovrebbero essere più tutelate, se non dall'Europa, almeno dal nostro governo, altrimenti queste aziende che creano abiti da sposa con tessuti di basso profilo sottrarranno posti di lavoro ai nostri artigiani che li perderanno inesorabilmente”, afferma Alessandro Angelozzi. “Infatti, quando io sono entrato negli USA ho dovuto pagare subito dei dazi del 20%-30% sui miei prodotti. Perché un marchio nostrano di questo settore non può essere tutelato nello stesso modo anche in Italia?”, si chiede.
“Se vuoi confezionare un prodotto di altissima qualità come quello che realizzo io, non puoi fare grandi numeri”, puntualizza lo stilista teramano, “perciò sono contentissimo che nonostante questo contesto economico di perdurante stagnazione, da 3 anni a questa parte riesco a mantenere il fatturato della mia azienda attorno ai 2 milioni di euro, e ci riuscirò anche quest'anno”, si rallegra Alessandro Angelozzi, che ottiene il 60% del fatturato del suo marchio in Italia, il 20% negli Stati Uniti e oltre il 10% in Giappone.
La Monte-Carlo Fashion Week ha anche portato una bella novità ad Alessandro Angelozzi. “Sono da sempre un amante della fotografia”, rivela lo stilista, “tanto che per gli scatti delle mie creazioni ho chiamato nel corso degli anni fotografi come Aldo Fallai, Fabrizio Ferri o Tony Thorimbert. Ora avrò il piacere di far scattare le foto della mia nuova collezione a Giovanni Gastel: l'ho conosciuto proprio durante questa manifestazione in cui ha ricevuto un premio e ci siamo accordati subito per collaborare insieme”.

Fonte:http://it.fashionmag.com/news/Alessandro-Angelozzi-approda-negli-USA-e-collabora-con-Giovanni-Gastel,700546.html#utm_source=newsletter&utm_medium=email

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