Franchising, retail, business
14/06/2016
Abi, imprese ancora al palo. Bce, tasso zero penalizza Italia
(ANSA) - ROMA, 14 GIU - I tassi ai nuovi minimi storici spingono il mercato dei mutui che, complice anche la correzione dei prezzi delle abitazioni e spazi di manovra maggiori delle banche, conferma i segnali di ripresa. Secondo il rapporto mensile Abi il tasso medio, che sintetizza l'andamento dei tassi fissi e variabili, si è ulteriormente limato al 2,24% contro il minimo del 2,29% del mese precedente. Certo per le banche l'era dei tassi a zero non è facile. Spinge appunto i mutui ma riduce ai minimi i margini di intermediazione a fronte di costi non altrettanto comprimibili. Secondo la Bce inoltre il crollo dei tassi ha compresso gli interessi sui debiti delle famiglie, ma anche quelli 'attivi' sui loro risparmi. Con effetti più negativi sui bilanci delle famiglie italiane, relativamente meno indebitate con più 'asset' in grado di generare interessi, e invece più positivi per spagnole, più indebitate e con un'alta frazione di mutui indicizzati ai tassi. Per il momento comunque il mercato ha ripreso a marciare: il totale dei finanziamenti ad aprile per l'acquisto di abitazioni, rileva l'Abi, è salito così dell'1,4% (+1,2% quelli alle famiglie in generale) rimanendo il comparto che più sta cogliendo la seppure debole ripresa. Anche grazie ai mutui il totale dei prestiti a famiglie e imprese totalizza così un -0,04% contro il -0,5% di aprile. Sul fronte dei finanziamenti alle imprese infatti la situazione è in miglioramento ma ancora debole: ad aprile i prestiti alle società non finanziarie hanno registrato un -0,6%. Un abisso rispetto al -5,9% del momento di maggiore crisi del novembre 2013 e che risente dal ciclo economico e dal lato della domanda, si sottolinea all'Abi. Latitano ancora gli investimenti: posto uguale a 100 il valore reale degli investimenti fissi lordi al primo trimestre 2008 (inizio crisi), nel quarto trimestre del 2015 l'indice si è posizionato a 70,8 con una perdita complessiva di 29,2 punti. La ripresa fa crescere anche in maniera più lenta le sofferenze che comunque continuano a salire. Quelle nette raggiungono quota 84 miliardi (le lorde secondo i dati Bankitalia di qualche giorno fa sono a 198 miliardi). Una montagna in attesa del 'calcio di inizio' di Atlante che metta in moto la sua cartolarizzazione e cessione. (ANSA).
Fonte:http://www.a-realestate.it/news/economia_mercati/160614_focus.html