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28/07/2016
I prodotti a lunga stagionatura potranno essere utilizzati a titolo di garanzia sui crediti. Lo stabilisce un decreto interministeriale che istituisce il “pegno rotativo”
Solo qualche anno fa era facile incontrare nelle campagne fra Modena e Parma magazzini di stagionatura del Parmigiano Reggiano dove campeggiavano le insegne dei più importanti istituti di credito. Perché il Parmigiano Reggiano, ma non è dissimile la situazione del Grana Padano, era un ottimo investimento, buono a garanzia dei crediti concessi ai caseifici produttori e più redditizio di molti titoli e meno rischioso di tanti altri prodotti finanziari.
Poi il mercato dei formaggi è diventato volatile, incerto il prezzo a fine stagionatura. Per di più il mondo della finanza si è arricchito di una infinità di altri strumenti, più o meno speculativi. Così l'interesse delle banche per i formaggi è andato scemando.
Guardando alle vicende di alcuni istituti di credito verrebbe da pensare che la scelta non sempre sia stata felice. Meglio sarebbe stato rimanere fedeli ai formaggi, ma si sa, tutto è più facile con il senno di poi.
Il “pegno rotativo”
Al ministero per le Politiche agricole devono essersi ricordati dell'idillio che un tempo regnava fra banche e formaggi. Così, d'intesa con il ministero dello Sviluppo economico, hanno “inventato” il “pegno rotativo”, un nuovo nome da dare alle forme di formaggio utilizzate come garanzia per accedere al credito.
Che si tratti di una garanzia di tutto rispetto lo conferma, ad esempio, il valore di ogni singola forma di Parmigiano Reggiano, valutabile fra i 350 e i 450 euro in funzione di peso e stagionatura. E le forme nei magazzini si contano a migliaia. Un patrimonio tutt'altro che trascurabile.
Non solo Parmigiano Reggiano o Grana Padano, ma tutti i prodotti lattiero caseari a lunga stagionatura potranno accedere alle opportunità offerte dal “pegno rotativo”.
Procedure snelle
Le forme date a pegno resteranno dove sono e una volta giunte a maturazione potranno essere cedute senza altra formalità che la loro sostituzione con nuove forme da porre in stagionatura. Di qui il nome di “pegno rotativo”. In pratica, ricorda il Mipaaf, si estende ai formaggi un'opportunità riservata sino a ieri ai prosciutti. Per questi ultimi è previsto poi uno specifico contrassegno, che nel caso dei formaggi non sarà necessario applicare.
Le iniziative per il latte
Con il decreto interministeriale che istituisce il pegno rotativo, ora in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Mipaaf ha inteso completare le iniziative a sostegno del comparto lattiero caseario, da tempo alle prese con una difficile situazione di mercato.
Questo del credito è certo un tassello importante. Ora si spera in un'accelerazione degli altri provvedimenti, fra i quali l'indicazione dell'origine sulle etichette dei prodotti lattieri, gli aiuti al contenimento della produzione. Il timore è che l'attesa sia lunga.
Fonte:http://agronotizie.imagelinenetwork.com/zootecnia/2016/07/28/intesa-fra-banche-e-formaggi/49814