Franchising, retail, business
29/08/2016
Si torna ai livelli del 2015. Per le aziende scende sotto quota 100 (99,4 da 103), il minimo da febbraio dell’anno scorso. Peggiorano per i consumatori il quadro economico del Paese e le aspettative sulla disoccupazione. In deciso calo le intenzioni di acquisto di beni durevoli
Tra attentati, Brexit, rallentamento economico, contrapposizioni politiche e un continuo senso di incertezza, il clima di fiducia crolla e torna ai livelli di un anno fa. Sono soprattutto le imprese a vedere il futuro meno roseo. I dati appena diffusi da Istat dicono, infatti, che l’indice composito del clima di fiducia delle imprese nel mese che si va a concludere è sceso da 103 a 99,4, il minimo da febbraio 2015: da allora l’indice si era sempre mantenuto sopra il livello 100. Secondo Istat, la fiducia scende in tutti i settori: in modo più marcato nei servizi di mercato (da 108,3 a 102,4) e nel commercio al dettaglio (da 101,3 a 97,1), un po’ meno nella manifattura (da 102,9 a 101,1) e nelle costruzioni (da 126,2 a 123,5).
Lo stesso accade, d’altra parte, anche i consumatori: l’indice che li riguarda in agosto è passato da 111,2 di luglio a 109,2 per le famiglie, il livello minimo da agosto 2015. Secondo l’Istat, tutte le stime riferite alle componenti del clima di fiducia dei consumatori registrano una flessione ad agosto: il clima economico passa da 129,8 a 125,5, diminuendo per il quinto mese consecutivo; le componenti personale, corrente e futura, dopo l’aumento registrato a luglio, tornano a posizionarsi sui livelli di giugno. Più in dettaglio, il clima personale passa da 105 di luglio a 103,6, quello corrente da 109,1 a 107,2 e quello futuro da 114,8 a 112,2.
Le opinioni dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese si confermano in peggioramento per il quarto mese consecutivo (il saldo dei giudizi passa da -54 a -60 e quello delle aspettative da -9 a 15), mentre i giudizi sull’andamento dei prezzi nei passati 12 mesi e le attese per i prossimi 12 mesi registrano un incremento (da 31 a -22 e da -30 a -27). Peggiorano le aspettative sulla disoccupazione (da 30 a 35, il saldo).
In «deciso calo» le intenzioni delle famiglie di acquistare beni durevoli, come un’abitazione o un’automobile. L’indagine Istat mostra che i saldi delle opinioni circa l’opportunità attuale di acquisto passano da -31 a -39 e le intenzioni future di acquisto da -58 a -69.
Fonte:http://www.corriere.it/economia/16_agosto_29/istat-cade-fiducia-imprese-consumatori-63da0606-6dbf-11e6-8bf4-ee6b05dcd2d0.shtml