Franchising, retail, business
31/08/2016
La Federal Trade Commission (Ftc) continua la sua battaglia per tutelare il pubblico dei social network da messaggi commerciali sapientemente camuffati da blogger e influencer.
Il New York Times riporta come, in seguito alla richiesta di accostare a immagini contenenti legami commerciali tra l’utente e i contenuti condivisi formule come “#Ad”, “Ad” o “Sp” (sponsored) alcuni influencer fatichino a prendere provvedimenti.
“Non siamo prescrittivi sull’argomento, ma non devono esserci ambiguità” ha dichiarato Mary K. Engle, responsabile delle pratiche pubblicitarie della Ftc. La settimana scorsa Kylie Jenner (oltre 73 milioni di follower Instagram) ha dovuto cambiare il messaggio allegato a una sua foto che la ritraeva ospite di un appartamento messole a disposizione da Airbnb. Il testo “Thanks for the birthday home, @airbnb” è stato sostituito da “Thanks for the gift of a lovely birthday home, @airbnb”, in seguito alle richieste di maggiore chiarezza presentate al suo avvocato dal sito TruthinAdvertising.org. Jenner ha modificato il contenuto di altri messaggi e cancellato alcune immagini dal social network.
Jaclyn Johnson, presidente dell’agenzia di servizi Small Girls Pr specializzata in contratti tra brand e influencer, ha affermato che gli utenti hanno reazioni viscerali agli hashtag #ad o #sp, “non vogliono sapere se le persone vengono pagate anche se lo sono […], alcuni dei blogger con cui lavoriamo ci hanno detto ‘sappi che il mio engagement relativo ai post contenenti i tag #ad e #spon è più basso’”.
L’importanza del caso sta prendendo piede in proporzione agli indotti economici in netta ascesa che generano questo tipo di collaborazione. Captiv8, compagnia che lega influencer e aziende, ha dichiarato al New York Times che un influencer con 3 milioni di utenti può ricevere fino a 185mila dollari per un video su YouTube, 75mila per un post su Instagram o Snapchat, 30mila per un tweet. Shaun McBrige, blogger 29enne che ha collaborato con brand come Red Bull e Google, conferma che “tutti i brand sono sempre stati preoccupati riguardo alla guideline stilata dalla Ftc, ma ultimamente sono più attenti, chiedendo di specificare i contenuti dei messaggi con i tag #ad e #sponsored”.
Fonte:http://www.pambianconews.com/2016/08/31/influencer-usa-sotto-tiro-per-i-tag-sponsored-200210/