Franchising, retail, business
13/10/2016
Ci sono mete più pericolose di altre per l’ago della bilancia
In vacanza si cede più facilmente ai vizi, ma attenzione alla linea: ci sono mete più pericolose di altre per l’ago della bilancia. Alcuni studiosi, esaminando un campione di 3000 viaggiatori, hanno scoperto dove solitamente i turisti si lasciano andare più spesso alle tentazioni del cibo.
Al primo posto tra le mete a rischio “grasso”, troviamo gli Stati Uniti. Senza dubbio concorrono i buffet in ogni dove e la quantità di hamburger, oltre all’enorme quantità di panini consumata con troppa facilità durante il giorno, anche in porzioni king size a cui spesso non siamo abituati. Ed ecco che dopo due settimane il rischio è di tornare a casa con ben 3, 63 kg in più di quando si era partiti.
In seconda posizione i Caraibi, dove le formule all inclusive possono sembrare incantevoli per gusto e palato ma dall’altro lato sono un serio attentato alla linea. Un continuum tra colazione, pranzo e cena e nel mezzo spuntini vari che potrebbero portare ad un aumento di ben 3, 36 kg sempre in due sole settimane. Un buon terzo posto lo prende la Francia, dove la ricercatezza e la prelibatezza di alcune piatti sembra spinga i viaggiatori ad abusarne. Ed eccovi serviti i vostri 3, 31 kg in più al ritorno.
Anche l’Italia è tra i Paesi più ingrassanti, anche se sembra portare pochi etti in meno rispetto ai cugini francesi, 3, 18 kg per le prelibatezze italiane, mediterranee sì ma forse un po’ abbondanti. Segue la Grecia con 3, 13 kg di media in più: anche qui tra una Moussaka e le tipiche salse greche non potrete fare a meno di assaggiare i prodotti locali.
Si va poi decrescendo con Gran Bretagna, Portogallo, Spagna e Turchia. Anche qui senza dubbio troverete cibi interessanti ma non della stessa pericolosità dei precedenti. Occhio quindi a mantenere salde le sane abitudini anche in vacanza, onde evitare di tornare al lavoro non solo rilassati ma anche ingrassati.
Fonte:http://siviaggia.it/viaggi/viaggi-e-calorie-ecco-le-mete-dove-si-ingrassa-di-piu/159230/?ref=libero