Franchising, retail, business
15/10/2016
Il dossier registra gli allarmi per rischi alimentari verificatisi nel 2015 a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, contaminanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti
Frutta secca proveniente dalla Turchia, in particolare nocciole e arachidi dalla Cina, che contengono aflatossine oltre i limiti, sono tra i cibi più inquinati e pericolosi. Ma anche le spezie indiane, come il peperoncino contaminato da pesticidi, o il pollame proveniente dalla Polonia con problemi di contaminazioni microbiologiche e il pesce vietnamita, come il pangasio, per la presenza di pericolosi livelli di metalli pesanti. A dare l'allarme è la Coldiretti con "La classifica dei cibi più pericolosi", un dossier presentato al Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione di Cernobbio ed elaborato sulla base del Rapporto del ministero della Salute sui sistema di allerta europeo, che registra gli allarmi per rischi alimentari verificatisi nel 2015 a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, contaminanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti. Una vera e propria 'black list' che, secondo l'organizzazione degli agricoltori italiani dovrebbe far riflettere i quasi 35 milioni di italiani, (di cui 9,7 milioni regolarmente), che abbinano ingredienti italiani con prodotti provenienti da altri paesi, come ad esempio la curcuma originaria dell'India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero che sono in gran parte di provenienza cinese.
Nocciole turche, arachidi cinesi e pesce spagnolo
Se le nocciole e l'altra frutta secca dalla Turchia contaminate da aflatossine cancerogene sono quelle che hanno fatto scattare il maggior numero di allerta comunitari, a seguire da vicino ci sono le arachidi dalla Cina per lo stesso tipo di pericolo mentre il peperoncino e le altre spezie dall'India, per la presenza di contaminazioni microbiologiche e di residui chimici in eccesso, sono al terzo posto. Al quarto posto della classifica si trova il pesce proveniente dalla Spagna -spiega la Coldiretti- che ha fatto registrare soprattutto contenuti fuori norma di metalli pesanti per tonno e pesce spada, mentre preoccupante è la situazione della frutta e verdura proveniente dalla Turchia con fichi secchi fuori norma per la presenza di aflatossine e i peperoni per i pesticidi. Al sesto posto la frutta secca proveniente dall'India con l'allarme salmonella scattato nei semi di sesamo, mentre irregolarità per le aflatossine sono state trovate nei pistacchi dall'Iran.
Verdura egiziana e pistacchi americani
Nella frutta e verdura proveniente dall'Egitto - continua la Coldiretti -, che gode di un regime agevolato per l'esportazione in Italia, e' stata segnalata la presenza irregolare di pesticidi in prodotti come le olive e le fragole, ma hanno creato problemi anche i pistacchi provenienti dagli Usa per le aflatossine cancerogene e il pesce dal Vietnam con un eccessivo contenuto di metalli pesanti, che chiude la lista dei dieci cibi più pericolosi.
Le spezie cinesi e i formaggi francesi
Fuori dalla classifica - aggiunge la Coldiretti - vanno però anche segnalati i casi delle erbe e delle spezie come paprika e peperoncino cinesi con pesticidi, i formaggi francesi con contaminazioni microbiologiche, i prodotti alimentari con vendita non autorizzati da parte degli Stati Uniti e il pollame con contaminazioni microbiologiche proveniente dalla Polonia mentre, irregolarità sui contenuti di pesticidi hanno generato allarmi per la frutta e verdura dalla Cina, come broccoli e funghi.
La più green d'Europa è l'agricoltura italiana
L'agricoltura italiana - segnala Coldiretti - è la piu' green d'Europa con 285 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all'utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di oltre 14 volte quella dei prodotti extracomunitari (5,7%).
L'appello di Coldiretti
"Non c'è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall'estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri", ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "bisogna liberare le imprese italiane dalla concorrenza sleale delle produzioni straniere realizzate in condizioni di dumping sociale, ambientale con rischi concreti per la sicurezza alimentare dei cittadini".
La lista
1) Frutta secca proveniente dalla Turchia (nocciole) aflatossine oltre i limiti
2) Frutta secca proveniente dalla Cina (arachidi) aflatossine oltre i limiti
3) Erbe officinali e spezie dall'India (peperoncino) microbiologici/pesticidi oltre i limiti
4) Pesce proveniente dalla Spagna (tonno/pesce spada) metalli pesanti in eccesso
5) Frutta e verdura dalla Turchia (fichi secchi/peperoni) aflatossine e pesticidi oltre i limiti
6) Frutta secca proveniente dall'India (semi di sesamo) contaminazione salmonella
7) Frutta secca proveniente dall'Iran (pistacchi) aflatossine oltre i limiti
8) Frutta e verdura da Egitto (olive e fragole) pesticidi oltre i limiti
9) Frutta secca proveniente dagli Stati Uniti (pistacchi) aflatossine oltre i limiti
10) Pesce proveniente dal Vietnam (pangasio) metalli pesanti in eccesso
11) Erbe e spezie dalla Cina (paprika/peperoncino) microbiologici/pesticidi oltre i limiti
12) Latte proveniente dalla Francia (formaggi) contaminazioni microbiologiche
13) Novel food proveniente dagli Stati Uniti sostanze non autorizzate
14) Pollame proveniente dalla Polonia contaminazioni microbiologiche
15) Frutta e verdura proveniente dalla Cina (broccoli/funghi) pesticidi oltre i limiti.
Fonte:http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Coldiretti-sos-salute-dalle-nocciole-turche-alle-spezie-indiane-allarme-84d98793-ae64-4237-90dc-999eeb31d8be.html