Franchising, retail, business
20/10/2016
Innovazione, ma anche benessere dei cittadini, ambiente, mobilità, governance e legalità. Pubblicata l’ultima edizione dell’ICityRate, che mette a confronto oltre 100 Comuni capoluogo sulla base di 105 indicatori statistici. Sempre più netto il divario tra Nord e Sud
Milano sempre più internazionale e in volata rispetto alle altre, Bologna salda al secondo posto e punta di diamante nella smart governance e Venezia, la new entry che sale sul podio spingendo Firenze in quarta posizione. Stiamo parlando delle città più smart d’Italia, classifica realizzata A rivelarlo è l’ICityRate 2016, indagine realizzata da Fpa che stila la classifica delle città italiane analizzando 106 Comuni capoluogo sulla base di 105 indicatori statistici e sette dimensioni tematiche: Economy, Living, Environment, People, Mobility, Governance e Legality.
IMMIGRAZIONE E IMPRESE INNOVATIVE. Ancora più che nelle precedenti edizioni, l’ICityRate ha misurato, unitamente alla qualità del vivere urbano, la capacità delle città di farsi piattaforma abilitante, di guardare a traguardi lunghi facendo scelte e investimenti che puntano sui nuovi driver di sviluppo. Per questo sono state introdotte nuove variabili che hanno misurato la capacità dei Comuni di: accogliere e saper gestire i flussi migratori; attrarre cervelli e talenti e generare imprese innovative; attrarre finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione; rendere disponibili i dati pubblici; agevolare le pratiche d’uso sociale degli spazi pubblici; attivare reti e relazioni per la sostenibilità e la gestione delle politiche smart; garantire gli adeguati livelli di sicurezza e legalità.
IL PRIMATO DI MILANO. La città lombarda si conferma al vertice delle città italiane all’avanguardia registrando un’ulteriore fuga in avanti, determinata dall’eccellenza nelle dimensioni Economy, People e Living. Nella dimensione Economy il capoluogo lombardo si distanzia dalle altre città in maniera decisa: è il luogo con il più alto valore aggiunto pro capite, la maggiore intensità brevettuale, la principale sede di imprese di grandi dimensioni, e ha visto nascere negli ultimi anni il maggior numero di Fablab e maker space. Gli artigiani digitali scelgono Milano, e soprattutto la città sceglie di investire su un modello nuovo di innovazione urbana che sposta l’asse della strategia di sviluppo verso forme nuove di economia collaborativa e social innovation; un modello che si realizza attraverso la concessione di spazi, il sostegno economico a progetti e imprese, la creazione di reti di innovatori e la definizione di nuove ed articolate politiche urbane.
BOLOGNA, ECCELLENZA NELLA GOVERNANCE. Bologna, che pure vede allargarsi la forbice che la separa da Milano (60 punti di distanza contro i 25 del 2015), conferma il secondo posto nella classifica generale grazie soprattutto all’eccellenza nella Governance (dimensione che la vede al primo posto), fatta di partecipazione, open data, nuovi strumenti di programmazione, stabilità economica e capacità gestionale. Ottime le prestazioni anche nella dimensione Living: opportunità di lavoro offerte nel territorio provinciale, servizi di cura dell’infanzia, bassa incidenza delle persone a basso reddito sui residenti. Infine, confermata l’alta attrattività urbana: chi nasce o arriva a Bologna difficilmente se ne va.
VENEZIA SALE SUL PODIO. Venezia sale sul podio migliorando di due posizioni rispetto al 2015 per effetto, oltre che dell’ottimo posizionamento nella Mobilità (dove è 2°), di un miglioramento significativo nelle dimensioni del capitale umano (People), della Governance e della struttura economica (Economy). Un terzo posto sul quale senza dubbio influisce l’unicità del suo dualismo, con le due anime complementari di Venezia e Mestre che si compensano reciprocamente nelle varie dimensioni oggetto dell’indagine: dualismo da un lato, dunque, virtuoso, dall’altro foriero di spinte secessioniste che restano sempre all’ordine del giorno nell’agenda politica.
FIRENZE PERDE TERRENO. Firenze scende di una posizione ma la sua distanza da Venezia è veramente minima: la capitale toscana è prima nella dimensione People, nella quale supera Milano e Torino, ma perde terreno sulle aree dell’ambiente e della legalità.
LE ALTRE CITTÀ. Dopo le quattro città metropolitane arrivano nel top della classifica Padova e Torino, seguite a ruota dalle piccole capitali: Parma, Trento, Modena e Ravenna. Sono cinque le città metropolitane e cinque le città medie nella parte alta del rating, tutte del Nord est tranne Milano e Torino del Nord Ovest e Firenze che con la sua quattro posizione è unica rappresentante del Centro.
Per quanto riguarda le altre aree metropolitane, Roma e Napoli continuano a restare arretrate dal gruppo di testa, mentre la capitale è ferma in 21° posizione, Genova sale di tre posizioni e arriva al 26° e poi le città del Sud, con Cagliari in 54° posizione, Bari 65°, Palermo 86°. Napoli scende in 89° posizione, seguita solo da Catania (95°) e Reggio Calabria (104°).
Fonte:http://businesspeople.it/Societa/Attualita/Milano-Bologna-e-Venezia-le-migliori-citta-smart-d-Italia_97673