Franchising, retail, business
30/10/2016
Stefano Fugazzi (ABC Economics)
I forti terremoti che hanno colpito l’Italia nel corso del Novecento e nei primi decenni del Duemila – per ultimi quelli nel Centro Italia dello scorso 24 agosto e 26-30 ottobre – hanno provocato danni economici enormi che sono andati ad aggiungersi a quelli causati dalla crisi che attanaglia il nostro Paese da ormai dieci anni.
Molti di questi centri colpiti dalla crisi e poi dallo sciame sismico, sono dei centri abitati con meno di 5mila abitanti, piccoli comuni che custodiscono patrimoni artistici, naturali e agroalimentari ma anche realtà manifatturiere che hanno contribuito a internazionalizzare la diffusione del Made In Italy.
Nel mio nuovo saggio ABC ITALIA, edito da ABC Economics e distribuito da Amazon, illustro una proposta avanzata qualche tempo fa da Fabio Renzi, segretario generale di Symbola – Fondazione per le Qualità Italiane. Secondo la Fondazione Symbola, salvaguardare queste micro-realtà significa anche tutelare il Made in Italy: «La stragrande maggioranza dei casi di successo di produzioni italiane che si affermano nel mondo proviene da questa Italia profonda» spiega Fabio Renzi.
Ecco perché è opportuno che le istituzioni approvino una legge specifica per i comuni sotto i 5mila abitanti, con la quale predisporre un sistema integrato di finanziamenti e di semplificazioni amministrative che permettano la valorizzazione delle produzioni agricole locali e favoriscano il turismo.
La Fondazione Symbola ritiene prioritario favorire la ripopolazione e il recupero dei piccoli centri abitati attraverso un piano di incentivi e premi di insediamento a favore di coloro che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale oppure la propria attività economica, in comuni con meno di 5mila abitanti per un periodo non inferiore a dieci anni.
Informatizzare i piccoli comuni per migliorare l’istruzione e i servizi territoriali
Per attirare nuovi capitali nelle aree meno urbanizzate è inoltre, necessario dotare i piccoli comuni di infrastrutture e in modo particolare, di una rete Wi-Fi. «Solo così» spiega il segretario generale di Symbola «si possono superare i limiti fisici e relazionali dati dalla distanza che spesso separa i piccoli comuni dai centri e dai servizi urbani. Le nuove tecnologie wireless costituiscono una componente strategica e possono essere utilizzate per servizi pubblici e privati avanzati nel campo della sicurezza, del turismo, del traffico, della scuola, dell’edutainment».
Secondo Fabio Renzi, occorre diffondere sul territorio iniziative analoghe a quella promossa dal comune di Bardi (provincia di Parma) e da Legambiente. Mediante la diffusione di Internet nei Comuni della Val Ceno e di Bardi, infatti, per 600 ragazzi è stato possibile frequentare le scuole superiori avvalendosi di un tutor in classe per le materie di base e collegandosi in rete per tutte le altre lezioni.
Valorizzare i prodotti agroalimentari locali
L’Italia è il leader europeo nelle produzioni certificate con 149 DOP (Prodotti a Denominazione d’Origine Protetta) e IGP (Prodotti a Indicazione Geografica Protetta) e oltre 4mila PTA (Prodotti Tradizionali Agroalimentari). Il 93% delle DOP e IGP e il 79% della produzione di vini di alta gamma provengono da comuni con meno di 5mila abitanti.
I numeri non devono, tuttavia, trarre in inganno specie per quanto riguarda la produzione agroalimentare locale. «La stragrande maggioranza dei PTA» precisa l’esponente della Fondazione Symbola «non ha la dimensione quantitativa e produttiva per diventare DOP o IGP e per imporsi nei mercati nazionali ed internazionali. La maggior parte di queste produzioni tipiche locali può dar vita invece a “filiere corte” che hanno come sbocco finale la ristorazione e la commercializzazione locale». Da qui la necessità di avviare progetti per favorire la certificazione volontaria delle piccole produzioni tipiche locali avvalendosi di marchi commerciali in grado di garantire il consumatore ed «evitando così di ricorrere a strumenti inadeguati e sovradimensionati come le DOP e le IGP».
Itinerari tematici per sviluppare il turismo dei piccoli comuni
Molto spesso i piccoli comuni custodiscono veri e propri gioielli che potrebbero essere meglio valorizzati se si riuscisse a «intercettare quella nuova domanda turistica sempre più attenta alla qualità dell’offerta culturale, territoriale e ambientale». Il segretario generale della Fondazione Symbola ritiene quindi opportuno affidare a una partnership mista pubblico-privata il compito di realizzare almeno 10 grandi itinerari storico-culturali di rilievo nazionale al fine di proiettare su scala nazionale ed europea i patrimoni custoditi nei piccoli comuni.