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09/04/2014
5 ristoranti giapponesi da provare a Milano
Milano è la capitale italiana del sushi. Gli uramaki e i nigiri, con il loro stile minimalista ed elegante, la provenienza esotica e il gusto delicato, sono subito sembrati adatti alla città della moda, ai pranzi di lavoro e alle cene di rappresentanza.
Il ruolo del sushi fra anni ’90 e 2000 è stato simile a quello del pesce nel medioevo: un cibo costoso e che non riempe, adatto alle diete dei più aristocratici e perfetto per lo sguardo sospettoso di tutti gli altri che il pesce crudo non avevano certo intenzione di assaggiarlo. Fortunatamente gli anni bui sono finiti e l’orizzonte si è allargato.
Il sushi è diventato più facilmente reperibile e i locali di cucina giapponese si sono differenziati: da una parte sono nati gli all you can eat, con pietanze di media qualità a prezzi più che accessibili, dall’altra hanno cominciato a spiccare alcuni ristoranti più esclusivi, con la vera tradizione giapponese in punta di bacchetta.
Non più solo pesce, ma zuppe di udon, sukiyaki e ramen. Così oggi, senza nulla togliere a chi ama saziarsi di maki a volontà, a Milano ci sono almeno cinque indirizzi che ogni vero estimatore della cucina giapponese dovrebbe conoscere. Il primo è Poporoya in via Bartolomeo Eustachi 17. Lo chef è Minoru Hirazawa, detto Shiro: si racconta che fu mandato in Italia da un’importante scuola di cucina per insegnare agli italiani i gusti e gli aromi del Giappone.
La missione è stata portata a termine con successo: il piccolo sushi bar del Poporoya è particolarmente stimato non solo per il suo ricco chiraschi, ma anche per l’atmosfera tradizionale che vi si può trovare.
Negli ultimi mesi gli arredi sono stati rinnovati, lasciando però intatti i piccoli tavolini, i quadri alle pareti e la sensazione di simpatica intimità. Dopo il pranzo potreste approfittarne anche per fare acquisti: il sushi bar è affiancato da una bottega fornitissima di ingredienti tradizionali introvabili altrove. Anche Tomoyoshi Endo, in un cortile interno accessibile da via Vittor Pisani 13 e via Fabio Filzi 8, ha fama di lungo corso. Fu aperto all’inizio degli anni ’70 con il nome di Endo: da allora è stato rilevato da un nuovo proprietario e ha cambiato insegna, ma nell’offerta, che propone soprattutto piatti di sushi con pescato di ottima qualità, poco è cambiato.
L’ambiente è sobrio, arredato all’occidentale, ma non manca un sushi bar a cui sedersi per ammirare i cuochi all’opera.
Dall’ambientazione più tradizionalmente giapponese, ma sempre senza eccessi, è Osaka, in corso Garibaldi 68.
Il ristorante non ha accesso diretto sulla strada e non è quindi semplicissimo da individuare (bisogna passare dal corridoio d’entrata dell’hotel Ritter), ma il successo è garantito dalla frequentazione caparbia degli appassionati.
È leggendario il ramen, di manzo o di pollo ma sono da non perdere neanche lo spettacolare sukiyaki preparato al tavolo, lo shabu shabu di origine cinese, il sushi in versione normale o di pesci pregiati.
Se invece amate i fritti, la risposta è poco distante: Sumire, in via Varese 1, è rinomato per la sua tempura mista croccante e asciutta, sempre ben riuscita. È anche uno dei pochi posti dove potrete trovare la tonkatsu, la cotoletta di maiale alla giapponese: si tratta di un piatto che arrivò in Oriente nel XIX secolo, dove fu adattato ai gusti locali, e che oggi torna nuovamente in Europa con i suoi nuovi aromi e la frittura leggera.
Se volete andare sul sicuro si consigliano anche gli spiedini di pesce, ma se invece desiderate sperimentare, fatevi consigliare dal solerte personale e provate qualcuna delle per lo più sconosciute specialità del giorno.
Infine, per chi non è eccessivamente purista ma ama i piatti preparati a regola d’arte e con un tocco di personalità, immancabile è una visita da Iyo (via Piero della Francesca, 74). Il ristorante, con un arredo di design e calde luci disposte ad arte, ha una gestione cinese ma la cucina è affidata agli chef Haruo Ichikawa e a Lorenzo Lavezzari.
Il menu presenta tendenze fusion e specialità della tradizione giapponese, come gli spiedini preparati sulla griglia robatayaki, la zuppa di miso e gli spaghetti soba saltati con le verdure.
Successo della cena garantito con un piatto di sushi misto, con hosomaki, uramaki e nigiri preparati alla perfezione con pesce di prima qualità.
Fonte: agrodolce.it