Franchising, retail, business
16/11/2016
I 5 progetti sono stati scelti fra 260 candidature, provenienti da 35 Paesi. Il programma di accelerazione è sostenuto da Nestlè, Barilla, Granarolo, Carlsberg, De’ Longhi Group, Ecor NaturaSì e dallo studio legale LCA
Cinque startup che sviluppano soluzioni innovative nell’ambito del food, selezionate fra 260 candidature, da 35 Paesi nel mondo (la maggior parte europee ma anche provenienti da Nigeria, Ghana, Kazakhstan, Emirati Arabi e Indonesia). Con questi numeri parte la seconda edizione del Food Accelerator, il programma di H-Farm, realizzato in partnership con Cisco e sostenuto da Nestlè, Barilla, Granarolo, Carlsberg, De’ Longhi Group, Ecor NaturaSì, insieme allo studio legale LCA. Parteciperà al programma anche un gruppo di giovani agricoltori sostenuto da Coldiretti con l’obiettivo di sviluppare un progetto di startup: il loro obiettivo è trovare soluzioni digitali per sviluppare il mercato del melograno e promuoverne i benefici nutritivi. Alle startup selezionate andranno i servizi erogati da H-Farm per lo sviluppo e la crescita del progetto, vitto e alloggio, un primo investimento cash di 20 mila euro oltre al supporto tecnologico e alle soluzioni innovative garantite da Cisco. Nestlè, Barilla, Granarolo, Carlsberg, De’ Longhi Group Ecor NaturaSì e LCA forniranno, per tutta la durata del percorso di accelerazione, attività di mentorship e advisory, accompagnando i team in un percorso di crescita in grado di portare innovazione nei processi aziendali di produzione, distribuzione e comunicazione.
Portiamo l’eccellenza italiana nel futuro
«Tutto il mondo riconosce da sempre all’Italia l’assoluta eccellenza per la qualità e l’unicità della sua filiera agroalimentare – ha dichiarato Enrico Mercadante, responsabile delle attività in area innovazione per il piano di investimenti Digitaliani di Cisco – oggi con la tecnologia possiamo portare questa eccellenza nel futuro e fare del nostro paese il protagonista indiscusso dell’innovazione agrifood-tech. La collaborazione con H-Farm si inserisce nel quadro delle iniziative che abbiamo lanciato per accelerare la digitalizzazione nel settore agrifood. Il fatto che oltre 260 startup di 35 paesi si siano candidate per questo acceleratore è una prova del grande potenziale a nostra disposizione».
Una sfida importante
«Il comparto del Food in Italia riveste un ruolo fondamentale che affonda le radici nella storia di questo Paese. Oggi il 22% dei cibi certificati nel mondo proviene dall’Italia, arriviamo al 33% se consideriamo il comparto del vino. Portare innovazione in questo settore in crescita, in sinergia con Cisco, rappresenta per noi una sfida importante – ha aggiunto Timothy O’Connell, direttore programmi di accelerazione di H-Farm – che siamo convinti di poter vincere grazie anche all’apporto di realtà industriali di altissimo livello che hanno aderito a questo programma e che saranno in grado di stimolare e far crescere i giovani startupper».
Le 5 startup del Food Accelerator
Agrando (Germania). Una piattaforma online che mette in contatto agricoltori e commercianti agricoli per sviluppare un commercio basato sul sistema di domanda-offerta.
Prospeh (Slovenia). Con due soluzioni SaaS complementari ha l’obiettivo di trasformare la provenienza dei prodotti alimentari in uno strumento di marketing grazie ad un’app e ottimizzare il sistema di distribuzione alimentare sfruttando le capacità ancora inutilizzate di sistemi di trasporto e stoccaggio.
Biorfarm (Italia). Il progetto ha l’obiettivo di Innovare la modalità di acquisto di prodotti biologici grazie ad una piattaforma che permette alle persone di entrare in contatto con i piccoli agricoltori adottare alberi da frutto con cui creare il proprio frutteto virtuale, seguirne la crescita da Pc o mobile, interagendo con gli agricoltori reali, infine scegliere se ricevere direttamente a casa i loro prodotti biologici oppure raccoglierli di persona.
AgriOpenData (Italia). Attraverso gli Open Data, fornisce un sistema di supporto decisionale per il settore agricolo circa i più diversi aspetti del business, in particolare il ricorso a trattamenti erbicidi e fertilizzanti.
Stopmycraving (Inghilterra). Aiuta gli utenti a trovare alternative salutari all’offerta disponibile basandosi su bisogni e diete personali. Inoltre permette ai piccoli produttori bio di emergere nel mercato del food mettendoli in contatto con chi sta cercando di mangiare e avere uno stile di vita sano.
Fonte:http://thefoodmakers.startupitalia.eu/57413-20161118-startup-food-hfarm-cisco