Franchising, retail, business
09/12/2016
Ordinare un banale takeaway per cena e vederselo consegnare a domicilio da un piccolo robot: è successo questa settimana a Simone, residente del quartiere di Greenwich a Londra. «Non ci potevo credere quando ho aperto la porta e ho visto un robot, mi è sembrato di essere sul set di un film», ha detto.
Non si tratta di una pellicola di fantascienza ma di un progetto pilota che parte da Greenwich e, se ha successo, verrà esteso ad altri quartieri di Londra e poi a tutta la Gran Bretagna. L'idea è stata realizzata da Just Eat, società specializzata in consegne di pasti a domicilio da ristoranti, e Starship Technologies, società di robotica creata dai fondatori di Skype.
Cinque mesi di esperimenti
I robot sono chiamati ‘meccanoidi' e hanno l'aspetto di un piccolo bidone bianco con sei ruote e un capiente ‘bagagliaio' che si apre solo quando riceve il via libera dal telefono del cliente. Dopo cinque mesi di esperimenti e test, durante i quali i robot hanno percorso 8mila chilometrie fatto 400mila consegne fittizie, Just Eat ha deciso di tentare la prima consegna vera a un cliente ignaro di tutto, Simone appunto che aveva ordinato dei piatti da Taksim Meze, un ristorante turco di Greenwich, tramite l'app di Just Eat.
Tutto è andato bene e quindi a Greenwich già oggi, e in tutta Londra a breve, i clienti che usano l'app di Just Eat potranno scegliere l'opzione di ricevere la consegna via robot. Il pacco con il cibo viene inserito dal ristorante nello spazio all'interno del robot e il cliente riceve un sms per avvertirlo dell'arrivo imminente del ‘postino'.
Telecamera, Gps e sensori per evitare guai
Il robot ha una telecamera incorporata, Gps e sensori che gli permettono di viaggiare del tutto autonomamente per le strade fino alla destinazione programmata, e di bloccarsi quando arriva vicino a un essere umano. Sa poi tornare a destinazione da solo anche attraversando strade e aggirando ostacoli, ma è monitorato a distanza da operatori che possono intervenire in caso qualcosa vada storto.
Centro di controllo in Estonia
Il meccanoide ha un sistema di allarme, ha spiegato Henry Harris-Burland di Starship Technologies, che invia un segnale e immagini filmate in tempo reale al centro di controllo, che è in Estonia, in caso qualche ragazzo in vena di scherzi cerchi di ‘rapirlo' o di farlo rotolare per la strada. L'operatore può a quel punto far ‘parlare' il robot, cosa che presumibilmente causa un certo sconcerto nell'aggressore e lo porta a fuggire a gambe levate.
Intanto Simone, prima involontaria cavia dell'esperimento, si è dichiarato soddisfatto del servizio: «Il robot è stato molto efficiente e mi ha anche mandato un sms quando era quasi arrivato a casa mia. Il mio unico dubbio era se dargli la mancia o meno».