Franchising, retail, business
03/01/2017
Perché la rivoluzione approdi sul mercato serve ancora tempo, ma nel 2017 le sperimentazioni proseguiranno
C’è Honda, che soltanto qualche giorno fa ha annunciato di voler collaborare con Google per realizzare una vettura a guida autonoma, c’è BlackBerry, che svilupperà algoritmi per le macchine robotiche e c’è Fca, che presto porterà le prime Chrysler Pacifica indipendenti dall’uomo sulle strade del Michigan. Il 2016 era stato annunciato come l’anno dell’auto che si guida da sola. Tra test, partnership e nonostante i dubbi sulla sicurezza, lo è stato davvero. Ma il 2017 si prepara a diventarlo ancora di più. Al Ces, la fiera tecnologica di Las Vegas, dal 5 all’8 gennaio, i produttori automobilistici saranno presenti in massa per mostrare le ultime novità. E nei prossimi 12 mesi altri prototipi debutteranno sulle carreggiate. Si continua a lavorare, insomma, affinché questa rivoluzione possa sbarcare sul mercato. Una sfida che riguarda anche chi macchine abitualmente non fa.
GOOGLE, MICROSOFT E APPLE RACCOLGONO LA SFIDA
Blackberry a parte, che vuole ripartire dopo la fine dell’avventura nel mondo degli smartphone, questo è il caso di Google, che studia le tecnologie per il self driving dal 2009 e ha da poco creato una divisione autonoma dedicata al progetto, Waymo. Intanto, il colosso di Mountain View ha sviluppato del tutto da se’ le Koala Car e, a maggio, stretto un accordo con Fca per produrre cento Pacifica a guida autonoma.
Anche Bosch ha realizzato un prototipo che sarà svelato proprio al Ces, Nvidia e Intel lavorano sui componenti, processori e intelligenza artificiale, delle auto robot, Microsoft potrebbe fornire software ai produttori, mentre Apple ha ribadito il suo interesse più diretto sul tema con una lettera in cui chiede all’ente per la sicurezza della strada americano che i nuovi operatori possano effettuare prove su strada come i marchi più noti.
I PRODUTTORI TRADIZIONALI
Tra questi ultimi, General Motors testerà a breve, sempre in Michigan, le sue Chevrolet Blu automatiche. Bmw ha promesso che per il 2021 sarà pronta iNext, la sua vettura elettrica, connessa e naturalmente a guida autonoma, Nissan punta a riuscire nell’impresa un anno in anticipo. Al Ces, Ford solleverà i veli sulla sua Mondeo Fusion robotica, mentre già pianifica di produrne nuovi esemplari. Appartengono a questo marchio e a Volvo i taxi-robot con cui Uber, da settembre, - ma NuTonomy, a Singapore è stata più veloce - ha iniziato a offrire passaggi prima a Pittsburgh e poi a San Francisco.
INCIDENTI E POLEMICHE
Peccato che in California, dopo una settimana di prove, lo Stato abbia messo le ganasce alle auto per mancanza del permesso di circolare. I suv Volvo XC9 sono stati, così, trasferiti in Arizona dove potrà continuare la sperimentazione. Ci sono state polemiche anche perché macchine automatiche Uber non si sarebbero fermate al semaforo rosso. Ma nulla a che vedere con il polverone sollevato dall’incidente di quest’estate di una vettura di Tesla che, schiantandosi contro il rimorchio di un tir, ha provocato la morte dell’uomo che era al volante ma che stava viaggiando con l’autopilota inserito.
Malgrado ciò, a fine ottobre, il fondatore Elon Musk ha annunciato che dal 2017 tutte le auto della casa saranno dotate di ulteriori sensori e telecamere per la guida autonoma che, però, sarà attivata dall’azienda solo in un secondo momento, quando esisterà un programma abbastanza accurato per farla funzionare. Per utilizzarla, basterà fare l’aggiornamento del computer di bordo, proprio come si fa con le app.
LA RESPONSABILITÀ
Ma, oltre alla sicurezza, ci sono i dubbi che riguardano la responsabilità. Di chi è la colpa in caso di incidente provocato da un’auto a guida autonoma? Il produttore? L’utilizzatore? È previsto un risarcimento danni? Chi lo deve pagare? Sia negli Stati Uniti sia in Europa, gruppi di esperti stanno provando a trovare soluzioni che tutelino gli utenti ma non siano troppo rigide da impedire lo sviluppo di un mercato decisamente in fermento. E la cui crescita potrebbe, al contrario, salvare molte vite umane visto che il 94 per cento degli incidenti è causato da errori del conducente.
Fonte:http://www.lastampa.it/2017/01/03/tecnologia/news/tra-test-e-paure-il-stato-davvero-lanno-dellauto-che-si-guida-da-sola-x0HnW1zx9ouvE2jp8WOrJL/pagina.html