Franchising, retail, business
04/01/2017
La galleria su due piani venduta al colosso veneto dopo mesi di trattative segrete. Sul piatto investimenti da 5 milioni. La sfida del rilancio dopo la lunga crisi
di Riccardo Tosques
TRIESTE Dopo mesi di trattative segrete il centro commerciale Il Giulia ha un nuovo proprietario. A pochi giorni dalla chiusura del 2016 il 47enne Piero Coin, uno dei protagonisti della celebre famiglia di imprenditori veneti, ha acquisito tutte le quote della Iulia srl, la società milanese già proprietaria dell’assetto immobiliare del centro. «Vogliamo rilanciare il centro commerciale e di riflesso tutto il rione di San Giovanni», sono state le prime parole del nuovo amministratore unico, che ha annunciato l’intenzione di investire 5 milioni di euro per centrare il risultato.
A Trieste il nome Coin è fortemente legato alla presenza del grande magazzino a più piani - peraltro il primo della catena familiare veneta - realizzato in corso Italia nel lontano 1957 nei locali un tempo occupati dai Grandi magazzini austriaci di proprietà della famiglia Öhler. L’entrata in scena del gruppo in via Giulia potrebbe essere un punto di svolta della struttura triestina da tempo in forte difficoltà a causa di una diminuzione della clientela e della chiusura di diversi fori commerciali. Inaugurato nell'ottobre del 1991 sulle ceneri dell'ex fabbrica della birra Dreher, Il Giulia segnò all'epoca una grande rivoluzione, anche dal punto di vista dell'aggregazione sociale, essendo il primo centro commerciale a sorgere non solo a Trieste ma nell’intero Friuli Venezia Giulia. Una struttura disposta su due piani con negozi, ristorazione, grande distribuzione, ma anche un'area gioco riservata ai bambini e un ampio parcheggio al coperto.
Ancora viva nella mente di tanti triestini la pomposa festa di inaugurazione promossa dall'allora patron Quirino Cardarelli, l’imprenditore abruzzese considerato il progenitore, negli anni Settanta, del tentativo di rilancio immobiliare-turistico della baia di Sistiana, conclusosi molti anni dopo (grazie ad altri protagonisti) con la creazione di Portopiccolo. Alla festa del battesimo del Giulia presero parte come ospiti speciali anche i cestisti della mitica Stefanel di Bogdan Tanjevic: i vari Larry Middleton, Claudio Pilutti, Sylvester Gray, Gregor Fucka e Dino Meneghin furono letteralmente presi d'assalto soprattutto da parte dei tifosi più piccoli a caccia di autografi. Nel novembre del 1992 Cardarelli venne arrestato per bancarotta fraudolenta in seguito al crack della sua Fintour spa.
Il Giulia, nonostante il susseguirsi di diverse proprietà, proseguì per la sua strada trainato in gran parte da un marchio che per la prima volta faceva la sua comparsa in città: il McDonald's. I primi cambiamenti arrivano dopo l’avvio della crisi economica e l'inaugurazione il 19 febbraio del 2003 del centro commerciale Torri d'Europa. Il 12 marzo 2009 è la volta poi della nascita del Freetime Montedoro (oggi Shopping Center), che riesce a rubare ulteriormente clientela, attratta anche dalla possibilità di parcheggiare gratuitamente all'interno della struttura.
Intanto nel dicembre 2006 viene fatta la seconda inaugurazione del Giulia dopo il passaggio della proprietà nelle mani di Schroders, che rimarrà in sella sino al 2014 quando subentreranno a guidare il centro tre imprenditori milanesi riconducibili alla Iulia srl. Ma il grande spartiacque della storia del Giulia porta senza dubbio la data del 30 giugno 2009, giorno in cui il McDonald’s tira giù le serrande. I vertici della multinazionale americana della ristorazione non usano giri di parole per spiegare l’addio, parlando di «nuove dinamiche commerciali, nuove norme regionali (il riferimento era alla legge sulle chiusure festive volute dall’allora assessore al Commercio Ciriani, ndr) e mutati assetti economici che incidono sul territorio triestino e inducono McDonald's a riorganizzare la presenza in città».
Una doccia fredda che accelerò ulteriormente il declino del Giulia. A partire dall'affluenza. Se nel primo decennio di attività nel centro di San Giovanni entravano quotidianamente fino a 15mila persone, nel 2015 le stime giornaliere della proprietà non superavano le 8mila unità. In questi anni sono tante le insegne che hanno abbandonato il centro commerciale di via Giulia. Dal negozio di abbigliamento Rigutti a Pizza New; da Il Cubo a Zara Kids, fino a Vodafone, Smolars, Chicco, Luglio.
E la lista, purtroppo, potrebbe continuare a lungo. A tenere alta la bandiera del centro sangiovannino sono rimasti oggi solamente una ventina di fori commerciali. Ora, però, una proprietà che si presenta ambiziosa e finanziariamente solida potrebbe porre fine a questa incontrollabile emorragia rilanciando un pezzo di storia cittadina e forse, addirittura, un rione intero.
Fonte:http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/01/04/news/la-proprieta-del-giulia-passa-al-gruppo-coin-1.14658974