Franchising, retail, business
13/01/2017
Il ceo e co-founder del progetto che coniuga robotica, health tech e realtà aumentata per ipovedenti e non vedenti ha messo a punto una mappa con 1000 fra VC e Corporate VC con investimenti in Serie A in settori specifici
Pensare globale. E muoversi nel Mondo, in relazione alle opportunità del mercato. Dovrebbe essere un mantra per ogni startup, ma non è così scontato. C’è però qualcuno che non solo lo ha capito, ma lo ha trasformato nell’unico approccio utile per lo sviluppo della sua azienda. Lui si chiama Saverio Murgia, ha 25 anni (originario di Savona) ed è ceo e co-founder (insieme a Luca Nardelli) di Horus Technology, startup che coniuga robotica, health tech e realtà aumentata al servizio di ipovedenti e non vedenti. Abbiamo colto Saverio, mentre sul gruppo Facebook di
StartupItalia! metteva a disposizione le sue conoscenze di imprenditore, organizzate in una mappa. «Ciao a tutti – ha scritto Saverio – utilizzando i dati disponibili su Crunchbase ho creato questa mappa con quasi 1000 fondi di VC e Corporate VC con le seguenti caratteristiche: almeno una azienda in portfolio in Europa, investimenti in Serie A, investimenti in AI o Computer Vision o Health o Hardware. Penso possa essere utile se state facendo fundraising in uno degli ambiti che ho selezionato o anche solo se siete curiosi di sapere come sono distribuiti geograficamente i fondi che investono in Europa in questi ambiti».
La mappa la trovate QUI. I numeri QUI. «Un buon risultato. Significa che se una startup europea cerca un serie A non deve necessariamente andare negli USA, c’è anzi un maggior numero di fondi europei disposti a investire in europa piuttosto che fondi americani», commenta Saverio. Ma non è solo la mappa ad averci incuriosito. Esattamente un anno fa Horus Technology ha chiuso un round di investimento di 900 mila dollari con l’americana 5Lion Holdings. Dopo un colpo simile, Luca e Saverio sono cresciuti veramente? E’ l’occasione giusta per fare un bilancio e qualche previsione per il 2017. Con Saverio.
Saverio, perché questa mappa?
«Stavo facendo ricerche per fare fundraising per Horus. Le startup che fanno hardware e lavorano nell’ambito medicale hanno bisogno di tanto capitale. E la sua assenza è un problema. Ho fatto anche un’analisi a livello mondiale».
Cosa è emerso?
«Negli Stati Uniti, per esempio, difficilmente si fanno investimenti in startup che non hanno il loro headquarter sul posto. La mappa è nata da questa esigenza: quali fondi contattare per primi».
E in Europa?
«Sono rimasto stupito da quanti fondi di venture capital in Europa investano in Serie A in startup che hanno tanta richiesta di capitale. Messi a confronto con gli Stati Uniti poi non ce la caviamo male».
Saverio, un anno fa il primo grosso round di Horus. Siete cresciuti veramente?
«Sì, abbiamo triplicato il numero di persone. Il nostro prodotto è stato brevettato ed è quasi pronto per il mercato: stiamo ultimando i test necessari imposti dalla normativa per quanto riguarda i dispositivi biomedicali».
Il round da 900K aveva un baricentro negli Stati Uniti e anche i vostri step successivi.
«Corretto. Avere ricevuto un investimento negli Stati Uniti ci ha dato molta credibilità in Europa e in Nord America».
Nel 2017 il go to market, ma non solo.
«Stiamo cercando di chiudere un round in Serie A».
Fonte:http://startupitalia.eu/67557-20170113-horus-vc-startup-fundraising