Franchising, retail, business
14/01/2017
Lo stilista milanese annuncia una rivoluzione nel settore che si compirà "nel giro di 2-3 anni". L'imprenditore critica la stasi degli ultimi anni "in cui si doveva cambiare ma non è avvenuto: basta con la moda presentata con glamour con l'esasperazione degli spazi ora bisogna stare più attenti"
MILANO - Essendo uno degli stilisti più ascoltati del grande circo della moda le sue parole non arrivano mai invano. Soprattutto quando sembrano, comne in questo caso, segnare una svolta importante nelle sue ricadute che incidono sul business.
Per Giorgio Armani, nel giro di "due o tre anni" il settore andrà incontro a una rivoluzione, che liimprenditore milanese descrive in questo modo: "Sta cambiando tutto, a partire da dove e come comprare, bisogna rinunciare ai negozi mausoleo, in tanti anni quasi per abitudine abbiamo mantenuto delle posizioni che dovevano essere riviste mentre è successo qualcosa nel mondo dell' abbigliamento, la gente ha più scelta anche a livello di spesa".
Una sorta di autocritica o una analisti di chi da decenni vive e prospera nel settore? Di sicuro, un avvertimento a mettere un limite a certe esasperazioni, andando incontro a nuove tendenze. "Abbiamo debordato con l'enfasi della moda presentata con glamour con l'esasperazione degli spazi e della comunicazione - ha concluso Armani - ora bisogna stare più attenti, basta vedere le vetrine per rendersene conto".
Un discorso che, non a caso, è arrivato nel giorno della presentazione della linea "Emporio": un'occasione per fare il punto con l'anno che si è appena concluso, che ha visto il gruppo Giorgio Armani chiudere con un calo del 5 per cento del fatturato, ma con una buona situazione economica generale ("abbiamo tanti soldi in banca").
Più difficile fare previsioni per la prossima stagione: "Nel 2017 sarà ancora dura, non credo potremo sventolare bandiere di gioia, mantenere le posizioni sarebbe un buona cosa". Ma, soprattutto, bisognerà cambiare, a cominciare dai negozi.