Franchising, retail, business
27/01/2017
Riparte l’estero, arretra l’Italia. E il risultato finale, per gli ordini dei costruttori italiani di robot nel quarto trimestre 2016, è un “avanti adagio”, in attesa dei primi effetti dell’iperammortamento.
Per le commesse sul mercato interno i dati di Ucimu-Sistemi per produrre evidenziano una battuta d’arresto, un calo del 12,1% che ha più spiegazioni. Una frenata in parte fisiologica, dopo una corsa durata per ben tredici trimestri consecutivi, ripresa delle commesse in grado di riportare i valori assoluti del mercato interno su livelli più che ragionevoli: nella media del 2016 gli ordini nazionali si posizionano 31,6 punti oltre il benchmark del 2010, per trovare un dato migliore bisogna tornare al 2008.
L’altro elemento di freno è però di tipo normativo, con l’attesa del mercato per l’entrata in vigore degli incentivi maggiorati legati ad industria 4.0. Una parte del mercato dal lato dei clienti ha certamente atteso la stesura definitiva delle tabelle per capire se il bene ricercato avrebbe goduto nel 2017 dell’iperammortamento al 250%, chiaramente più allettante del bonus “standard” al 140% previsto per i beni di investimento. Anche in relazione ai beni chiaramente “tecnologici”, e quindi a tutti gli effetti 4.0, l’interpretazione prudenziale prevalente è stata quella di piazzare gli ordini dopo il varo della legge di bilancio, per evitare di perdere i bonus successivi. La vera ragione dello stop in Italia - si legge nella nota Ucimu - è dunque da ricercare principalmente qui, nella decisione degli utilizzatori italiani di congelare gli investimenti in attesa di comprendere modalità, tempi e tecnicalità di applicazione dei provvedimenti. Un calo, tuttavia, che non preoccupa i costruttori.
«Il mercato è florido - spiega il presidente di Ucimu-Sistemi per produrre Massimo Carboniero - e lo vediamo già oggi, dopo neanche un mese dalla riapertura delle attività produttive. L'annuncio delle autorità di governo del piano Industria 4.0 fatto in settembre cui sono seguiti i successivi perfezionamenti e chiarimenti riguardo all'operatività delle misure, insieme all'incertezza del contesto dovuta all'esito del referendum, hanno spinto le imprese ad attendere e posticipare gli ordini all'anno nuovo. Ora la legge è operativa ma resta comunque molto da fare per sgombrare il campo da equivoci e permettere una corretta interpretazione delle norme, passaggio indispensabile perché gli strumenti previsti funzionino realmente da incentivo all'acquisto. Per questa ragione abbiamo pianificato una serie di iniziative ad hoc per le aziende associate, pensate per approfondire gli aspetti operativi delle norme e per comprendere appieno la differenza, essenziale, tra superammortamento e iperammortamento».
Così come per la produzione, anche dal lato degli ordini il 2016 dei costruttori di robot si chiude comunque in crescita (+1,6%), grazie ad una ripresa del 3,4% delle commesse estere nel quarto trimestre. Recupero determinante per un settore che esporta quasi il 60% della propria produzione, che potrà beneficiare nei prossimi mesi della progressiva stabilizzazione di alcuni mercati critici, come Russia e Brasile, visti in ripresa alla luce degli ultimi dati di dicembre sull’export tricolore. Gli ordini 2016 in media crescono così dell’1,6% (+7,4% in Italia, -2,6% all’estero), in progresso per il terzo anno consecutivo dopo essere precipitati ai livelli del 2010. Anche per gli ordini globali, per trovare un dato migliore occorre tornare al lontano 2008. «I dati di preconsuntivo 2016 presentati a dicembre - conclude Carboniero - l’indice degli ordini dell’anno appena concluso e l’andamento della raccolta adesioni a Lamiera, manifestazione di settore in programma a Milano il prossimo maggio, dimostrano la vivacità del mercato italiano, tornato a investire in sistemi di produzione».
Fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-01-26/i-robot-crescono-all-estero-ma-italiasono-frenati-dall-attesa-bonus-161502.shtml?uuid=AEdNFdI