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31/03/2014
Alzi la mano chi non si è mai cimentato con la necessità di trovare il carattere "giusto", fra quelli che l'applicazione Word ci propone di default nella casellina "font", per scrivere un documento e preparare una presentazione al computer. Ma ci si è mai chiesti se il "Times New Roman", il carattere generalmente più utilizzato e diffuso su scala globale, sia anche quello più efficiente sotto il profilo della stampa? Probabilmente no. Se lo è domandato invece, e molto seriamente, Suvir Mirchandani, giovane studente americano (di origine indiana) di Pittsburgh, Pennsylvania. A che risposta è arrivato Suvir? Alla seguente: abbandonando il classico font Times New Roman e l'altrettanto popolare Century Gothic per stampare i documenti ufficiali, il governo Usa risparmierebbe poco meno di 400 milioni di dollari l'anno in solo inchiostro.
L'esperimento a scuola
La storia, anzi la scoperta di Mirchandani, ha fatto capolino sulla Cnn e nasce da una ricerca che il giovane liceale ha compiuto per capire come contenere i costi della sua scuola. Intuito, una discreta competenza in materia informatica (per utilizzare il software APFill Ink Coverage) e un po' di fortuna ed ecco la rivelazione: la principale causa dello spreco di toner è proprio il font Times New Roman, i cui tratti sono decisamente più marcati se paragonati a quelli di altri stili e soprattuto a quello Garamond, individuato come il carattere "più economico tra tutti". Ovvia e comprensibile la soddisfazione dei dirigenti della Dorseyville Middle School, cui è arrivata fra le mani una soluzione a costo zero per ridurre del 24% i consumi di toner, abbattendo le spese di circa 21mila dollari l'anno.
Gli Usa spendono in inchiostro 470 milioni di dollari l'anno
Calcolatrice alla mano, Savir ha quindi completato l'opera stimando i possibili risparmi perseguibili dal governo federale americano, che spende ogni anno in inchiostro circa 467 milioni di dollari e iscrive a bilancio costi di stampa per circa 1,8 miliardi. Ebbene il saving nei dodici mesi sarebbe di circa 135 milioni di dollari, cifra che salirebbe complessivamente a oltre 370 milioni se ogni Stato dell'Unione (i cui dipendenti stampano ciascuno, mediamente, la bellezza di 7200 fogli l'anno) adottasse il nuovo font.
Una vera e propria manovrina di taglio alle uscite pubbliche, una "spending review" per un Paese che produce su carta ancora moltissima documentazione, stampando per esempio ogni giorno 2mila copie della Federal Register, documento di centinaia di pagine. Suvir, intanto, ci ride sopra, lanciando una punzecchiatura molto efficace: "l'inchiostro è due volte più costoso di un profumo francese". Solo una battuta? No. Chanel No. 5 costa 38 dollari per oncia, la quantità equivalente di inchiostro per una stampante di Hewlett-Packard può costare fino a 75 dollari.
Fonte: ilsole24ore.com