Franchising, retail, business
14/04/2014
Fotografia della situazione dei pagamenti, con imprese ritardatarie triplicate
Pagare in ritardo i propri fornitori è una tendenza che purtroppo ha visto un notevole peggioramento negli ultimi anni, come confermato dall'indagine Studio Pagamenti 2014 effettuata da Cribis D&B.
Nel dettaglio questo primo trimestre ha registrato un calo di otto punti rispetto all'anno precedente, passando dal 38% delle imprese puntuali nell'effettuare i pagamenti, al 46% del 2013.
Il peggioramento si registra soprattutto per quanto riguarda i tempi, infatti i ritardi oltre i trenta giorni sono in netto aumento. Rispetto al 2010 si è arrivati addirittura al 192,7% in più.
Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B commenta «Questi dati ci forniscono lo specchio di uno scenario nuovo. I ritardi di pagamento e in generale la rischiosità delle aziende italiane si assestano oggi su un nuovo livello, più alto rispetto al passato (...) per tutto il 2013 si è registrata una crescita dei ritardi gravi che hanno raggiunto il 16% nell’ultima parte dell’anno. E’ difficile prevedere se questo trend resterà stabile nei prossimi mesi o se peggiorerà ancora; sicuramente è difficile ipotizzare una riduzione dei ritardi nei pagamenti e del livello medio di rischiosità commerciale del tessuto aziendale italiano».
L'indagine evidenzia inoltre le differenze geografiche, dimostrando come il fenomeno prevalga nel sud Italia. L’Emilia Romagna si conferma ancora una volta la regione più virtuosa d’Italia con ben il 48% di pagatori puntuali, mentre, dal lato opposto, troviamo Sicilia, Campania e Calabria, con quote di pagamenti puntuali inferiori al 23,2%. Il settore maggiormente interessato risulta essere quello del commercio al dettaglio, con solo il 26,3%, mentre quelli con punteggi migliori sono i servizi finanziari, con il 51,5% e l'agricoltura, con il 48%.
Fonte: manageronline.it